FIVE

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LIAM'S POV

Quella mattina mi svegliai si può dire all'alba . Il mio stato d'animo vagava dal nervoso all'euforico, dall'agitato all'eccitato . Potreste prendermi per pazzo ,come mi avevano più volte definito i miei migliori amici,ma quella ragazza popolava i miei pensieri sin da quello scontro. Anche se non la conoscevo, mi aveva catturato qualcosa nel profondo e avrei fatto di tutto per capire se quella curiosità era passeggera o se mi avrebbe condotto a qualcosa di concreto . Avevo bisogno di scoprire di più su quegli occhi .

Controllai per l'ennesima volta il cellulare che ormai segnava le 7.45 a.m. . Mi alzai dal letto ,scesi di sotto e mangiai in tranquillità i pancake . Ritornai su e feci una doccia , poi tornai in camera e indossai un paio di jeans neri e una felpa rossa .

Prima che uscissi di casa, lasciai un bigliettino ai ragazzi nel quale spiegavo perchè non c'ero. La casa sembrava vuota dato che erano tutti ancora nei loro comodissimi letti a dormire. Uscii di casa e mi diressi verso il centro. Dopo alcuni minuti a scrutare ogni insegna dei vari negozi , notai il primo bookshop che avevo segnato sul foglio. Cancellai il nome e vi entrai . Per non dare nell'occhio e farmi riconoscere , girovagai fingendo di essere interessanto ad un libro , ogni tanto mi giravo e osservavo le ragazze che lavoravano lì, ma nessuna rispecchiava Ivonne . Per esserne certo fermai un ragazzo .

"Ehi scusa , qui lavora una Ivonne ?" chiesi

"No, mi dispiace " rispose semplicemente

"Ok grazie " bofonchiai avviandomi all'uscita

Le missioni quel giorno erano due : la prima trovarla e la seconda non farsi assolutamente riconoscere . Sembravo quasi un barbone, il mio viso era coperto da un cappello di lana che mi finiva sulla fronte e a coprire il resto vi era un'enorme sciarpa . Fortunatamente era inverno altrimenti mi avrebbero considerato un pazzo. Girovagai ancora un pò, fin quando non entrai in un alto bookshop .

"Mi scusi qui lavora una ragazza che si chiama Ivonne ?" chiesi direttamente ad un uomo dietro la cassa

"Si" rispose

"Ivonne Marin?" riformulai la domanda

Non potete capire , stavo per gioire(?) , ma il signore dietro quella cassa rispose alla mia domanda.

"Candes " rispose riportando gli occhi sul monitor. Puff , la mia gioia sparì come quelle nuvolette nel cartoni animati

"Grazie " dissi abbassando lo sguardo .Non era lei,non era la ragazza dagli occhi verdi .

Dopo un pò entrai in un altro e anche questa volta nulla,lei non c'era.

Mi ero arreso non ero riuscito a trovarla , mi convinsi di non potermi riperdere in quell'oceano verde . Prima di riprendere il cammino per tornare a casa ,mi fermai in un bar e ordinai un caffè latte . Quando uscii da quel bar mi accorsi che proprio di fronte c'era un bookshop.Vi entrai e mi imbambolai , neanche se avessi avuto una visione celestiale . La vidi in tutto il suo splendore dietro a una delle due casse, immersa nel suo lavoro. Indossava una felpa rossa e aveva i capelli raccolti in una treccia che cadeva sul lato sinistro. Per essere indiscreto, mi avventai su uno scaffale e afferrai un libro a caso, poi mi avvicinai alla cassa come un normalissimo cliente .

Poggiai il libro sulla cassa e lei alzò lo sguardo dal suo cellulare. Mi fissò per un momento poi riprese il suo lavoro.

"Sono 8.50 £ " disse semplicemente

" Tu sei la ragazza che ieri ha aiutato il nostro regista per prima ,vero ?" chiesi restando sul vago e ponendole i soldi

"Si sono io " rispose porgendomi il sacchetto contenente il libro. Restai a guardarla per un pò fin quando lei proferì parola.

"Ehmm.. se non ti dispiace ho da lavorare " disse indicandomi la porta

Non le risposi , sembravo un ragazzino che incontrava la sua cotta , o meglio un deficente . Rimasi lì imbambolato ad ammirare ogni singolo dettaglio del suo viso.

"Allora non te ne vai ? Ho da lavorare " disse roteando gli occhi al cielo

"Si .. bhe.. me ne vado. Ciao Ivonne " esclamai prima di voltarmi e raggiungere l'uscita

Uscii dal negozio maledicendomi mentalmente per non averle parlato, girai per un pò e dopo un pò rientrai . Mi avvicinai alla cassa e le porsi la prima cosa che mi capitò davanti. Alzò lo sguardo e appena mi riconobbe sbuffò e rotrò gli occhi al cielo.

"Allora, quanto ti devo ?" chiesi soffocando una risata . La dovevo stuzzicare un pò e poi me ne sarei andato.

"Di nuovo qui ?" mi chiese alzando gli occhi al cielo

"Si, non posso stare qui ?" dissi indicando il negozio

"Uff !" sbuffò portando per la terza volta gli occhi al cielo. Il mio intento continuava alla grande. Ok posso essere anche stronzo, ma mi sentivo codarlo e l'unico modo per avere un minimo di conversazione con lei era quello di mostrarmi stronzo e quasi menefreghista.

"Hai un tic ?" le chiesi

" Un cosa?" ribbattè

"Un tic . Continui a portare gli occhi al cielo " dissi soffocando una risata .Mi guardò tanto male che sentii la pelle bruciare

"Hai dei bellissimi occhi,sai? . Di che colore sono, verde ?" chiesi prima di collegare il cervello con la bocca . In quel momento stavo pensando ai suoi occhi che mi squadravano irritati

"Si " rispose semplicemente abbassando lo sguardo e nascondendosi dietro ad alcune ciocche ribelli di capelli castani che le ricadevano sul viso.

Vedete ? Ero riuscito anche a metterla in imbarazzo. Stavo per uscire dal negozio quando mi voltai, di nuovo, verso di lei .

"Comunque è stato un piacere averti conosciuto." esclamai con un ghigno. Lei ricambiò semplicemente sorridendo. Non lo avesse mai fatto ! Non riesco ancora ora a spiegare la sensazione che provai in quel momento.

"Finalmente un sorriso" esclamai uscendo definitivamente dal negozio con un sorriso a 32 denti. 

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