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D E S T I N Y

"Ashton, la prossima volta arrangiati da solo, grazie!" Destiny mormorò aiutando il suo fratellastro ubriaco ad entrare nella sua macchina. "Non posso continuare a coprirti mentre tu sei fuori con i tuoi stupidi compagni di scuola. Tua madre ti beccherà prima o poi."

Ashton era più piccolo di Destiny di un anno e anche se credeva che sarebbe stata lei quella a restare fuori tutta la notte a fare festa, il comportamento di Ashton provava il contrario. Destiny non era il tipo di ragazza che usciva fino a tardi per socializzare con persone che lei neanche conosceva - in particolare persone come quella in cui si imbatté quella sera.

Entrò nel sedile del guidatore, roteando gli occhi al pensiero di quel mistero di ragazzo. Destiny non aveva mai conosciuto qualcuno tanto ignorante in vita sua. Il modo in cui i suoi occhi viaggiavano su e giù lungo il suo corpo. Che maleducato! Pensò, accendendo la macchina.

Ashton ridacchiò, coprendosi la bocca, portandosi le ginocchia al petto. "E' passato da un pezzo il tuo coprifuoco, Tiny" (Gioco di parole tra il diminutivo del nome Destiny e Tiny = piccino, riferito alla statura di Destiny)

La quantità di alcool che aveva bevuto aveva fatto effetto su di lui e Destiny lo sapeva, ma continuava ad odiare il soprannome che Ashton le aveva affibbiato, ubriaco o no.

Sospirò, iniziando a guidare lungo la strada, "Ash, ti prego non chiamarmi così. Lo sai che lo odio." A Destiny non piaceva quando le persone la prendevano in giro per la sua statura, anche se in effetti era curiosamente piccola.

Ashton rise, senza badare all'irritazione di Destiny del suo stato di ubriachezza. Succedeva sempre così - il fratellino di Destiny sarebbe andato alle feste, pensando di essere un ribelle dell'ultimo anno e lei sarebbe andata a prenderlo, ricevendo solo ore in meno per riposarsi per la lezione che avrebbe avuto il giorno dopo all'università.

Nonostante lei odiasse fare questo notte dopo notte, avrebbe comunque preferito salvare Ashton dal mettersi nei guai che fargli affrontare e dover affrontare l'ira funesta della sua matrigna e madre del ragazzo. Destiny detestava sul serio la sua matrigna, anche se non avevano mai avuto una vera e propria conversazione. Chiamava la sua matrigna sempre per nome, Penny, anche se lei avrebbe preferito essere chiamata "mamma". Suo padre si sposò all'inizio dell'anno, dando a Destiny qualche mese per abituarsi ad Ashton e alla sua sorellina di 6 anni, Jenny.

Destiny tamburellò le dita sul volante. Sorrise quando vide gli occhi di Ashton chiudersi per la stanchezza, riportando poi completa attenzione alla guida. Ma proprio quando credette di essersi meritata un po' di pace e tranquillità, Ashton sobbalzò, le sue mani afferravano il sedile in shock, urlando, "Destiny!"

Si girò di scatto, guardandolo in maniera confusa, "Cosa c'è?"

"La terra si sta muovendo! Riesco a sentirlo, Tiny!" Ashton farfugliò, tenendosi stretto al sedile con tutta la forza che aveva. Destiny roteò gli occhi, sapendo che gli sarebbe girata la testa per tutto l'alcool che avrà consumato. E un giro in macchina non sarebbe stato molto d'aiuto, ma lei pensava che gli sarebbe servito proprio.

"Hai bisogno di dormire, Ash." Affermò lei, togliendosi la camicia a quadri dalla vita con una mano, avendo l'altra sul volante, e posandola sul fratellino.

Ashton inconsciamente, prese la camicia, avvolgendosi in essa, ignorando il fatto che non lo avrebbe coperto totalmente. Chiuse gli occhi, accoccolandosi contro il vetro e addormentandosi rapidamente mentre Destiny guidava verso casa.

Destiny sospirò frustrata, arrivando ad un semaforo rosso e fermandosi all'alt. Si girò verso Ashton, profondamente addormentato. Sospirò, scuotendo leggermente la testa per poi sussurrare, "Ashton, sei troppo prezioso per lasciare che il liceo ti rovini."

Issues [m.clifford] |Italiano|Where stories live. Discover now