Intro: Il lupo e l'agnello

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- Gravestone.

- Ai comandi tenente Xandem. - rispose prontamente il giovane appena convocato a fare rapporto. - La squadra d'assalto su Europa ha svolto un lavoro eccezionale, riuscendo a -

- Siediti, per favore.

Il ragazzo strinse con le mani fasciate da guanti candidi il berretto del medesimo colore, prendendo poi posto sull'unica poltroncina disponibile nella sala, di fronte alla grossa cattedra in mogano. Le pareti, di un bianco asettico, riflettevano la delicata luce dell'alba che penetrava dal finestrone sulla destra e facevano da contrasto con la divisa rosso sangue del tenente dell'Alleanza.

Questi, un uomo che avrà avuto circa trentacinque anni, sorrise benevolo. Mostrando denti dritti e candidissimi.

È abbastanza  giovane, pensò Gravestone, eppure emanava un'aura così tenebrosa da farlo sentire inquieto, colpevole, nonostante non avesse fatto proprio nulla di male.

- Tenente Xandem, se non per un rapporto, perché mi avete fatto chiamare? - chiese timidamente, temendo una reazione di collera.

- Petto in fuori, mento in alto! - asserì l'uomo guardandolo negli occhi azzurri. - Sei una giovane promessa Gravestone, ed io non intendo sprecarti ulteriormente con missioni di così basso livello. No, ho qualcosa di molto più importante per te in mente. Qualcosa che potrebbe cambiare le sorti della galassia intera, sarai una pedina indispensabile nella mia scacchiera se deciderai di accettare.

A quelle parole il ragazzo sentì montare un'adrenalina mai provata prima, che gli provocò un sorriso inconscio.

Sarebbe divenuto cosa, un eroe, un martire? Non gli importava nemmeno, a lui interessava solo essere ricordato come un grande, diventare una leggenda. Bramava la fama di colui che è si è costruito da solo, senza l'aiuto del proprio nome. Gravestone, un cognome illustre fra i Venusiani. Desiderava che le sue gesta venissero raccontare ai figli degli uomini e poi ancora ai figli dei figli. D'altronde cos'era la vita se non un campo di prova in cui costruirsi una fama da tramandare ai posteri?

- Signore, farò qualunque cosa.

- Per ora diventerai caporale. - sorrise Xandem con una vena di cattiveria che gli storceva le labbra. Si era girato verso la finestra, le mani callose incrociate dietro la schiena. Le luci color pastello dell'alba gli coloravano gli occhi di un'inquietante fiamma color sangue.

Rabbrividì e non sapeva se per la paura o l'eccitazione.

-Quando giungerà il momento propizio - e arriverà - dovrai portarmi la signorina Lena Landon, una terrestre qualunque.

- Potrei conoscerne il motivo, tenente? A cosa le serve un'umana? - propose Gravestone a bassa voce, celando un leggero disprezzo nella voce; conosceva ciò che si diceva degli umani e della loro sete di sangue, per non parlare della stupidità e la tendenza all'autodistruzione.

- Ogni cosa a suo tempo, caporale. Me la porti viva, e a qualunque costo.

Buonasera fanciulli!

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Buonasera fanciulli!

Eccomi nel mio angolino. Oggi avevo intenzione di presentarvi una nuova storia di carattere sci-fi, fantascientifico. Sarà che io apprezzi particolarmente questo genere, sarà aver finito da poco la visione di Cowboy Bebop, sta di fatto che ho voluto cimentarmi in questa prova con me stessa.

Gli aggiornamenti verranno postati - per ora - una volta ogni due settimane. In contemporanea (quando i capitoli saranno pronti, in realtà) ci saranno anche gli aggiornamenti della mia storia fantasy "Il canto della Regina" che vi inviterei a leggere se interessati.

Questo è solo un piccolo incipit di ciò che sarà questa storia, per qualunque cosa - un consiglio, un complimento, una critica - non esitate a lasciare un commento e se vi andasse una stellina.

Spero di ritrovarvi a quello che sarà il primo vero e proprio capitolo.
E per rimanere in tema: baci stellari!

Avviso: Partecipo con questa storia al #CPWU19 del profilo

StarlenaWhere stories live. Discover now