<credo che sarà il Natale migliore di sempre>sussurra poggiando la fronte sulla mia.

Lo credo anche io.

***
Abbiamo finito di pranzare da almeno un'ora ed è stato tutto buonissimo.
Mi sono sentita, e mi sento tutt'ora, a casa.
Ho dimenticato per "un istante" tutti i natali passati in tre, con un'atmosfera piena di malinconia e invidia per le famiglie altrui.
Tutta l'ansia e il disagio che pensavo si sarebbe venuto a creare non c'è stato nemmeno per un secondo.
È stato un pranzo ricco di risate, racconti, chiacchere e serenità, ovviamente tutto ciò tralasciando le battute e frecciatine che si sono lanciati i tre ragazzi dell'Ave Maria.

<vado a fare del caffè, qualcuno ne vuole un po' >chiede Josh alzandosi da tavola dopo aver spento la sigaretta.

<io volentieri, anzi vengo a darti una mano>rispondo subito la zia seguendolo in cucina dopo aver controllato chi altro desiderasse il caffè.

<io e Ash andiamo un po' fuori>avvisa Nathan alzandosi e indicandomi l'entrata.
Corrugo la fronte sorpresa ed esitante, ma poi mi alzo e lo seguo.
Volevo finire la fetta di tiramisù.

<avvisarmi no eh?>chiedo afferrando al volo il cappotto e chiudendomi la porta alle spalle.

<zitta e seguimi>mi prende la mano stringendola nella sua.

<zitta lo dici a tuo cugino>ribatto dandogli un leggero spintone che lo fa sorridere.
Attraversiamo velocemente il giardino, quasi stessimo fuggendo da qualcuno, giungendo in prossimità del garage, dove lascia la mia mano e apre la serranda.
Al centro della stanza vi è un enorme telo che nasconde qualcosa al di sotto.
Mi fa cenno di avvicinarmi e tirarlo.
Lo guardo con un sopracciglio inarcato e curiosa di ciò che possa aver messo qua sotto.

<forza>insiste, appoggiato al tavolo di legno su cui ci sono degli attrezzi, con le braccia incrociate.
Sembra nervoso, quasi avesse paura di una mia reazione non positiva.
Sarei felice anche se ci fosse una spugna gigante sotto questo telo.

Tiro via il tessuto da quello che dovrebbe essere il mio regalo di natale e rimango sorpresa.
Sorrido a trentadue denti avvicinandomi ancora di più e allungando la mano sul meraviglioso quadro che si trova davanti a me.
Lo sfioro con le dita tremanti con la paura di poterlo rovinare.

<è stupendo>sussurro non riuscendo a distogliere lo sguardo dalle nostre due figure sul dipinto.
Ora mi è chiaro il motivo delle centinaia di foto che ha voluto che ci scattassimo il mese scorso

<l'hai fatto tu?>chiedo pur sapendo di porre una domanda piuttosto scontata.

<si>risponde in un sussurro, affiancandomi.

Le due figure sono ben distinte, i colori semplici e neutri risplendono e l'oro rende il tutto più brillante.
Mi sembra quasi di rivivere il momento in cui l'idea del dipinto è stata prima fotografata.
È davvero assurdo.

È davvero assurdo

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Il miglior nemico di mio fratello, again.Where stories live. Discover now