L'Islam che predica bene e razzola male

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Questa parte del mio racconto nasce un po per caso, un po per la solitudine, un po per la delusione. È un anno e due mesi che sono "tornata all'Islam", cioè da quando ho fatto la mia testimonianza di fede: "Testimonio che non ce Dio se non Allah e testimonio che Mohammed è il suo messaggero ed il suo inviato". Questa formula mi sono trovata a dirla davanti a degli sconosciuti fratelli musulmani nella moschea di Taiba a Torino, era la seconda volta che incontravo l'imam Said e ci andau con una mia amica, divenuta anch'egli mia sorella di fede quello stesso giorno. Eravamo andate col preciso scopo di porre altre domande, di capirne di più, ma evidentemente l'Imam non comprese o erroneamente si affrettò a farci fare la testimonianza.
Non abbiamo neanche avuto il tempo di imparare la formula a memoria, l'abbiamo semplicemente dovuta ripetere parola per parola al microfono. Cosa fatta, da quel momento ero musulmana.
Unico problema: sapevo veramente poco o niente dell'Islam. Mi affascinava il rito prima della preghiera, la preghiera stessa e la melodia che emanava chiunque si prestasse a recitare il Corano. Ma effettivamente nessuno mi preparò al lungo cammino e percorso che tutt'oggi trovo molto faticoso ed articolato.
Per chi è nato e cresciuto in una famiglia musulmana è egli stesso musulmano. Come tanti in Occidente nascono e crescono in una famiglia cristiana sono egli stessi Cristiani.
E come noi Cristiani veniamo indotti alle preghiere di rito, ai vizi da evitare, ai 10 comandamenti ed alla vita di Gesù(saws) e cosi alla lettura della Bibbia, anche i musulmani hanno il loro percorso dalla nascita atto a raccogliere quante più informazioni utili per il loro futuro percorso da musulmani nel mondo.
La vita di Mohammed (pace e benedizione su di lui), alle sure dettate da Allah (swt), a come recitare correttamente il Corano. Fanno dei veri e propri concorsi per chi sa recitare meglio lo stesso.
Io, novizia, come fossi appena venuta al mondo, non sapevo niente. Ma neanche dove comprare il hijab (velo) e neanche sapevo come andasse messo, ancora tutt'oggi sono una  pasticciona, sembro più una zingara scampata alla terza guerra mondiale che una musulmana.
Non ci sono ovviamente molti corsi dove apprendere e spesso in moschea mi sono sentita isolata dalle altre donne. Eppure quando ho appreso che a dispetto della chiesa dove siamo tutti seduti gli uni accanto agli altri ma senza neanche l'intenzione di volerci conoscere, gioii all'idea che nelle moschee ci fosse una sezione riservata solo alle donne. Pensai che sarebbe stato più bello e più semplice, che essendo solo tra noi donne e in spazi più ridotti, sarebbe stato più facile sentirmi meno isolata.
Sbagliai di grosso.
Nella sezione delle donne (perché non posso parlare della sezione maschile che non conosco) si creano dei veri e propri gruppetti di donne, tutte che si conoscono fra loro e parlano continuamente come se fossero ad una tavola da thè nel mezzo del deserto.
Io, sempre in disparte, solo qualche breve occhiata e devo aggiungere che mi son sembrate sempre occhiate di giudizio sicuramente per il hijab che portavo che non si abbinava al colore del mio vestito o delle mie scarpe. Improvvisamente la moschea era diventata un luogo dove si pratica la moda e ci si veste sempre meglio e sempre con vestiti più prestigiosi come se ci fosse una sorta di concorso a premi di cui non sapevo di essere in gioco anche io.
Le uniche forme di vita con cui ho scambiato qualche parola si contano sulle dita delle mie mani. Ed ovviamente spesso non erano altro che rimproveri : "non si porta lo smalto sulle unghie", altre volte neanche mi parlavano, mi mettevano semplicemente le mani addosso per mettermi meglio il velo che scopriva leggermente il mio collo sulla parte posteriore.
Quando qualcuna provava a parlarmi in arabo e rispondevo che non sapevo l'arabo c'era uno sgomento iniziale che le riportava sulla terra. Si, ti trovi in italia e si se fate tanto le campagne di "moschee aperte" per far conoscere l'Islam forse devi mettere in cantiere che prima o poi ti capiterà che qualcuno imbocchi la strada dell'Islam.
Comunque faccio letteralmente che riportare le conversazioni che ho avuto pari pari:
- "Gahshdb shsuaind"
- "scusa non parlo arabo"
- "scusa, di dove sei?"
- "sono italiana"
- "MashaAllah che bello e sei musulmana?"
- "Si......" (avrei voluto rispondere :"nooo mi trovo per caso qui, oggi ero indecisa, non sapevo che fare, se andare a rompere le scatole in sinagoga, prendermela con qualche prete in chiesa, o mescolarmi e sentirmi ignorata in moschea")
- "Allahu Akbar che bello, sono veramente contenta per te. E sei sposata con qualche marocchino?"

Ritornati all'IslamWhere stories live. Discover now