CAPITOLO 3.

15.1K 517 31
                                    

Erano le 11:30 del mattino, lei si sveglia guardandosi intorno, c'era solamente la tv accesa, prese il telecomando e lo spense, andò in cucina per bere un bicchiere di caffè, pulii tutta la casa, prese la borsa e uscii, andò in un posto dove c'erano molte bambine e ragazzine che ballavano. Nella sua infanzia faceva la ballerina classica, ogni giorno metteva del tutù, le sue scarpe a ballerine e subito iniziava a ballare, quindi decise di iscrivere sua figlia nel corso di ballo, era così orgogliosa di quella piccola creatura.

"Mi scusi signorina ha bisogno di aiuto? " Chiese il signore che la interruppe nei pensieri

"Si, vorrei tanto iscrivere mia figlia al ballo " Rispose lentamente

"Allora le daremo il benvenuto, come si chiama vostra figlia? " Disse gentilmente prendendo il modulo per iscriverla

"Beatrice"

"Beatrice come? " Domandò un'altra volta

"Beatrice Lopez " Beatrice ha il cognome di sua madre in verità. Quando nascette era costretta a mettere il suo, ovviamente il padre non c'era, senza la sua autorizzazione non poteva fare altro. Il segreto era uno per loro due e nessuno dei due poteva dire nulla, quindi avevano solo la scelta di mentire.

L'uomo scrisse e poi gli disse:

"Benissimo, adesso può andare per il resto ci penseremo noi "

"Grazie mille, arrivederci " Disse aprendo la porta e andandosene.

-------

Andò a prendere Beatrice nella scuola materna, vide lei con una scarpa tutta slacciata, un treccia sciolta e una bambola tutta rotta.

La madre appena la vide fece un sorriso triste.

"Beatrice che ti è successo a scuola?" Chiese preoccupata sistemandogli la scarpetta slacciata e la treccia. In più, per sentirla al sicuro, gli diede un bacio sulla fronte. 

"Una bambina voleva la mia bambola, io gli dissi di no e lei mi tirò i capelli, mi schiacciò il piede e alla fine mi prese la bambola, la buttò a terra e lo rompese" Rispose triste Beatrice che per poco stava per piangere. Così piccola, ancora non sapeva collegare bene i verbi ma crescendo, imparerà ad utilizzare quelli giusti. Come può un'altra creatura fare del male ad un'altra creatura?

"Te ne comprerò un'altra figliola" Dice la madre sorridendogli per farla felice. Almeno la promessa la terrà sempre a mente mentre poi pensava ai soldi, non può permetterselo una bambola costa tanto per lei.

"Grazie mamma" Dice abbracciandola. Beatrice non sa quando la riceverà ma almeno sa che la mamma glielo comprerà sul serio.

Miriam sorride soltanto un'altra volta accarezzandogli il viso.

"Dai su andiamo a casa" La bambina salì in macchina e partirono, durante il lungo tragitto non parlarono ma cantarono.

------

Arrivarono e a casa Beatrice andò subito nella sua cameretta per giocare a casa delle bambole, ha sempre voluto giocare con qualcuno ma non aveva nessuno.

La mamma invece andò subito a cucinare la pasta solo per lei e la bambina, mentre la pentola stava per bollire, accese la tv e mise il telegiornale, si sedette e decise di guardare anche lei la televisione, c'erano cinque ragazzi in spiaggia che si divertivano e cantavano.

"Mamma chi sono loro?" Disse la bambina indicandoli con quel piccolo dito.

Lei si girò e rivide lui.

La bambina di Louis.Where stories live. Discover now