CAPITOLO 37.

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Louis e gli altri quattro ragazzi ritornarono nella città di Londra, ognuno di loro nella propria casa, nella propria famiglia, il ragazzo disteso nel letto cerca di prendere sonno, vorrebbe fare un pisolino ma non ci riesce, sorride per quelle che successe a Verona insieme alle sue fans Italiane, gioca con il suo pollice della mano e pensa, fa dei piccoli cerchi immaginari, ci disegna su, continuò così per varie ore, non si annoiava, ma una cosa era certa, con sè voleva una ragazza vicina, poter stringerla ma non lo voleva nessuno, ad un tratto il suo Iphone gli vibra dentro la sua tasca dei pantaloni, nota che lo stanno chiamando e quindi risponde:

" Pronto? " Lo appoggiò nel suo orecchio

" Ciao Louis, disturbo? " Una voce così calma, chiuse gli occhi e piegò le sue gambe

" Niente affatto, mi fa piacere che tu mi abbia chiamato " Si accarezzò una parte dei suoi capelli e si tolse le sue nuove scarpe comprate l'altro giorno

" Come stai? " Gli domandò guardando un punto fisso

" Benissimo, sono molto felice, tu? " Rispose

" Bene, dovrei dirti una cosa, posso o sei occupato? " Con tanta timidezza e un sorriso tra le labbra abbassò lo sguardo

" Chiedimi pure " Si alzò dal letto e si mise in piedi

" Stasera Beatrice ha il saggio, la sua maestra praticamente mi ha dato un biglietto e un'altro glielo chiesto io, avrei pensato di fargli una sorpresa "

" Di venire dopo con gran sorpresa? "

" Proprio così, io non gli dico nulla a mia figlia, la vorrei vedere tanto felice, nei suoi occhi si legge anche che vorrebbe te " Con tanta innocenza continua a sorridere e guarda la porta della sua bambina se ancora fosse chiusa

" A che ora? Verrò un pò più tardi "
" Loro inizieranno alle ore 22:00 " si alzò dal divano guardando l'ora

" Grazie mille per l'invito, quando verrò ti manderò un messaggio e tu per un attimo uscirai e mi darai il biglietto " Aprì l'armadio ed osservò il suo abbigliamento

" Grazie a te Louis, ci vediamo dopo " Chiusero la chiamata e essa iniziò ad apparecchiare la tavola

Preparò la cena, semplicemente con l'insalata dentro al vassoio e un panino con dentro dei salumi, andò nella stanza della sua piccola principessa e dolcemente la svegliò, scuotendogli la spalla

" Amore, è l'ora di cena " un bacio leggero sulla guancia, piegandosi anche le gambe, arrivando alla sua altezza

" Che ore sono? " Si girò stropicciando il lenzuolo leggermente

" Sono le 20:00 tesoro " Gli accarezzò i capelli

Si toglie la coperta molto pesante e si alza, scende dalle scale insieme alla sua mamma e in fretta e con tanta golosità mangia.

" Mamma ancora non sono vestita, devo vestirmi " Si stava per alzare dalla sedia quando la sua mamma la fermò

" Bea no, ancora è presto sono le 20:15, è tra due ore il saggio, devo anche lavare i piatti " Gli riempì il bicchiere d'acqua a sua figlia dopo che pronunciò le parole

Ci rimase un pò male, la bambina voleva essere in anticipo, ma lei non sapeva neanche cosa fosse l'ora o un orologio, non sapeva ancora contare, decise di rimanere seduta in tavola, a distrarsi e guardare la TV, le annoiava tanto, a lei non importava il telegiornale ma bensì i cartoni animati che facevano tutti i giorni, Miriam la guardò insospettita e decise di farla alzare.

La bambina di Louis.Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu