Parte 2

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La mia famiglia e quella di Pete si conoscono da tantissimo tempo, perciò ormai abbiamo una certa confidenza. Conosco la loro casa come conosco la mia.

Mi dirigo verso la cucina e ad attendermi sul tavolo c'è ogni possibile cibo mangiabile alle 9.00 di mattina.
Mi siedo mentre aspetto i genitori di Peter, che sono andati al mercato davanti al palazzo.
Peter mi raggiunge.
«vedo che tua madre si è data da fare»
dico io.
«mh si» credo che abbia detto così, perché in poco tempo ha già la bocca riempita di qualche biscotto,e ciò che dice è incomprensibile»
Scoppio a ridere nel vederlo con le guance stracolme.
Decido anche io di prendere qualcosa, optando per un muffin al cioccolato.
Mentre lo addento mi rendo conto che Peter mi sta fissando, ancora.
Mi giro lentamente e Peter allunga la mano verso di me.
Tengo gli occhi su di questa, e lui col pollice tira via una briciola di cioccolato dal mio viso, e mi guarda con occhi dolci.
Rimaniamo con gli sguardi incrociati mentre la sua mano posa ancora sulla mia guancia, poi la porta si apre e subito cambiamo rotta di sguardi e Peter rimette le mani sul tavolo.
«buongiorno tesoro» mi dice Jess,la madre di lui, seguita dal padre, Jamey.
Sorrido ad entrambi e poi Peter mi invita con lui in camera sua.
«possiamo parlare un po'?» gli chiedo.
«si certo» mi dice lui, battendo la mano sul letto per farmi sedere accanto a lui.

«vuoi parlare di tua madre Harvey?»
Mi ha detto un po' titubante.
«Al dire il vero no..»
«bene ti ascolto»
«Mi imbarazza un po' dirtelo, ma.. beh sai che mio padre non è più a casa..»
«Si certo»
«be.. non so quanto tempo mia madre dovrà trattenersi all'ospedale, perciò -»
«Stai tranquilla potrai restare con noi tutto il tempo necessario Harvey»
Gli sorrido e gli do un abbraccio.
Poi torno da Jessy.
«Ciao..»
«Ciao LaraJean, mi dice lei sorridendo»

solo Peter mi chiama per cognome

«Beh ecco.. mi chiedevo se potessi spiegarmi meglio cosa sia successo a mia madre.»
Alza lo sguardo e annuisce.
«Una macchina le ha tagliato la strada ed ha perso il controllo della macchina, ribaltandosi»
Pronunciava ogni parola molto lentamente, ed era attenta alla mia espressione mentre parlava.
Tiro su col naso e mi asciugo qualche lacrima.
«va bene Jessy, grazie» dico, per poi tornare da Peter.
«Tutto bene Harvey?»
Mi dice Peter, che è passato dal letto alla scrivania, dove adesso sta smanettando sul suo computer.
«Si si» dico io.
Si gira e mi guarda.
«Sicura?»
Mi lancio sul letto e mi sdraio a faccia in su.
«No Peter, è ovvio che non sto bene, mia madre sta male.» dico io.
Peter si alza dalla sedia e viene vicino a me, sdraiandosi sul letto col gomito poggiato sul materasso e la mano a reggersi la testa.
Il suo viso era a pochi centimetri dal mio.
«Lo so che non stai bene Harvey, ma sappi che io e la mia famiglia siamo qui per darti tutto il supporto di cui hai bisogno, io in particolare.»
Quando ha finito di parlare mi sono resa conto di avere la mano intrecciata con la sua.
«Cazzo Harvey, sei sempre stupenda».

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