Capitolo 3

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«Buongiorno, tesoruccio! Come va con il ragazzo misterioso?» chiede Joana, facendo una faccia pervertita.
La guardo male, non rispondendo.
«Cosa succede?» chiede preoccupata.
«Nulla« sbotto, chiudendo con forza l'armadietto.
«Shaila..» mi chiama, girandomi con forza.
«Non è successo nulla» la guardo male, ma lei insiste.
«Gabriel?» il suo sguardo si fa piú scuro.
Mi giro dalla parte opposta, ma lei mi gira il viso.
«Rispondi»
«Si..» i miei occhi diventano lucidi.
Intanto la campana suona. Cerco di avviarmi nella mia classe, ma Joana mi blocca.
«Che ti ha fatto?» chiede con la preoccupazione negli occhi.
«Nulla» rispondo vaga.
«SHAILA..CHE CACCHIO TI HA FATTO?» mi grida contro.
La guardo male e me ne vado.
Entro in classe in ritardo e con le lacrime agli occhi.
«Signorina Jones, le sembra il caso di entrare in classe con 15 minuti di ritardo?» mi rimprovera il professor Bennet.
«Mi scusi» abbasso lo guardo, per non far notare i miei occhi lucidi.
«Interrogata!» grida, facendomi sobbalzare.

Ma che cosa gli ho fatto di male alla gente...

Vado al mio posto, prendendo il libro.
Intanto bussano alla porta.
Il bidello annuncia che una classe deve essere divisa e chiede il permesso al prof che accetta.
Cinque ragazzi e una ragazza entrano in classe e si siedono in fondo all'aula.
Comincio a ripetere la lezione, alla perfezione.
Ieri ho studiato tutto il giorno, anche perché non avevo niente da fare.
Mi blocco perché non ricordo la parte conclusiva della lezione e il professore comincia a rimproverarmi.
«Sei una buona a nulla! Sai fare qualcosa di sensato nella tua vita? O sai solo entrare in classe in ritardo?» sbotta gridando.
Lo guardo strabuzzando gli occhi e lui prende la penna e la sbatte sul tavolo.
«Cosa ti devo mettere? No guarda...non dirmi niente. DUE.» grida, scrivendo accanto il mio nome, il voto appena detto.
Joana alza la mano e il professore la fa parlare.
«Mi scusi, ma si calma o lo dico al preside?» sbotta, alzandosi dalla sedia.
«Signorina Silver, vuole che la espella?» grida sbattendo le mani sulla cattedra.
Joana si alza e si avvicina a me.
Mi prende per mano e mi porta fuori, senza il permesso del prof.
Ci dirigiamo in bagno, dove mi abbraccia.
Mi lascio andare, scoppiando a piangere.
«Ti ha alzato ancora le mani?» chiede e io annuisco.
«Non ti sembra il caso di dirlo a tua madre?»
«Non mi crederebbe mai» spiego, asciugando gli occhi impastati di lacrime.
«Provaci» mi consiglia.
Non sono sicura lo farò, ma annuisco per tranquillizzarla.
«Shaila...devi farlo» dice come se mi avesse letto nel pensiero.
«Gleilo dirò» la tranquillizzo per l'ennesima volta.
Usciamo dal bagno e rientriamo in classe.
«Miss 'faccio quello che mi pare' si è degnata di ritornare, a quanto vedo. Quale buon senso ti ha spinto qui?» chiede, sfottendomi.
La ragazza dell'altra classe si alza insieme a un'altro ragazzo, a dir la verità molto carino.
«Signor Bennet, non le sembra di star esagerando?» chiede la ragazza.
«E tu chi sei per dirmi cosa devo fare?» dice gridando.
Ma questo ha seri problemi.
«Calmati che ti faccio passare la voglia di trattare così gli alunni» sbotta il ragazzo, con una faccia molto seria.
Il professore cerca di dire qualcosa ma si blocca.
Intanto la campana suona e mi affretto a uscire.
Joana mi segue e insieme andiamo nel nostro armadietto per prendere i libri delle ore successive.
«Quel ragazzo e quella ragazza sono stati carini» dice sorridendo.
Annuisco distrattamente.
«Con il ragazzo misterioso come va?» richiede, visto che prima non le ho risposto.
«L'abbreviazione del suo secondo nome è Willy. Ha 19 anni e ci conosciamo. So solo questo. Ogni giorno posso fargli una domanda» spiego brevemente e la mia migliore amica annuisce.
×
×
Cinque stressanti ore sono finalmente passate e mi dirigo a casa.

Appena arrivo a casa un silenzio assordante mi invade le orecchie.
C'è fin troppo silenzio.
«SONO A CASA» grido ler farmi sentire.
Drew scende di corsa, venendomi ad abbracciare.
«Che succede?» chiedo, stranita.
«Nulla! La mamma è uscita con Gabriel e Loris è a casa di Georgia» spiega, raggiungendo la cucina.
«Io salgo in camera»
«Non hai fame?» chiede, guardandomi in modo strano.
«Si...mangerò più tardi...forse» cerco di convincerlo, ma tanto non mangerò.
«Ok...» risponde poco convinto.
Come immaginavo.
Salgo in camera e comincio a fare i compiti.
Il telefono mi vibra in tasca, così lo estraggo e appena leggo il nome, sbuffo.
«Ci mancava solo lui» dico, aprendo la sua chat.

Willy🙄

Perché oggi eri così giù di morale?

Oggi mi hai vista?
✔️✔️

Non si risponde a una domanda con un'altra domanda. Non te lo hanno insegnato?

Perché ti interessa così tanto?
✔️✔️

Perché odio vederti così. Ora mi spieghi cosa avevi?

Non importa
✔️✔️

A me si

Basta
✔️✔️

Shaila..oggi eri strana. Non eri sorridente come sempre

Esistono le giornate no, ti vorrei fare sapere.
✔️✔️

Ok...

Posso farti la mia domanda giornaliera?
✔️✔️

Si

Vai nella mia stessa scuola, quindi?
✔️✔️

Si

Se hai 19 anni, perché sei ancora lì e non all'università?
✔️✔️

Sono stato bocciato lo scorso anno

Capisco
✔️✔️

Buona giornata, piccola🌹

Ciao <3
✔️✔️



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