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Finalmente a casa! In quel momento provavo una sensazione di sollievo quando dopo aver atterrato presi il taxi che mi portò davanti casa. Solo che non volevo subito salire su, così mi diressi verso il bar per fare colazione.
Svoltai l'angolo della strada ed eccolo lì il bar S. Basilio, quel bar lo conosco da quando avevo 10 anni: aveva appena aperto, mia mamma propose di provarlo e ha fatto più che bene. Da allora non l'abbiamo più lasciato. Quando ci entrai il barista scese dal bancone e mi abbracciò per salutarmi <<a fabbrì! Bentornato a Roma!! Complimenti per Sanremo hai spaccato!>> esclamò di gioia. Lo ringraziai con un sorriso come sono solito a fare ed ordinai un cappuccino e un cornetto alla Nutella. Rimasi lì una mezz'oretta e poi pagai per uscire. Non volevo ancora tornare a casa e andai a fare un giro per la mia adorata S. Basilio.

S. Basilio è un quartiere molto tranquillo, non molto grande e con palazzi non troppo moderni. Se si percorre tutta la strada che ho fatto per arrivare al bar in fondo c'è la mia scuola elementare e media, perché hanno la stessa sede.  Mi sedetti sul muretto e mi feci accarezzare da un dolce venticello che fece riaffiorare alcuni ricordi: io alle elementari che ero il più bravo ed educato, la maestra Eleonora mi faceva sempre i complimenti. I miei compagni alcuni mi seguivano altri no ma l'importante è andare per la propria strada.

Dopo aver ricordato quella bella infanzia mi diressi verso casa e sulla destra vidi il parco giochi, laddove giocavo sempre dopo la scuola, dove tante volte mi ero sbucciato il ginocchio ma non sentivo mai male. Rivolsi un sorriso e proseguii il mio cammino, questa volta era davvero arrivato il momento di salire a casa. Preparai le chiavi per aprire e dopo aver svoltato l'angolo finalmente arrivai ed inserii la chiave nella serratura, salii le scale, aprii la porta e mi buttai sul divano a peso morto.
Ero stremato.

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