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Mi chiamo Marianna Corregna, e scrivo dall'ospedale psichiatrico criminale di ****.

So cosa penserete della straordinaria storia che sto per narrarvi: come si può credere ad un'assassina rinchiusa in un manicomio?

Ma prima di farvi vincere dai pregiudizi e dall'orrore che inevitabilmente proverete per me, provate a pensare: perché un uomo - o una donna - viene giudicato pazzo?

La risposta più semplice e immediata che potrete darvi – e che meglio riflette il comun giudizio – è che la follia è quella serie di atteggiamenti che si discosta totalmente, o quasi, dalla consueta condotta umana.

La diversità è follia, l'originalità è follia.

La storia è piena di esempi di uomini geniali e lungimiranti ritenuti folli dal mondo; e chissà quanti altri geni sono rimasti sepolti dalle invalicabili macerie gettate dagli ordinari che si erigono a sovrani.

Con questo io non voglio definirmi una sorta di genio, ma ritengo di possedere una facoltà che solo poca gente – se non addirittura nessuno oltre me – possiede.

Sesto senso, alcuni lo chiamano, o terzo occhio, terminologia diversa che porta allo stesso risultato: chiaroveggenza, ovvero la capacità di percepire, vedere, distinguere realtà parallele che si nascondono tra noi raggirando i nostri cinque sensi.

So che a questo punto il mio pubblico è diviso tra chi ride di me e chi mi compatisce, in fin dei conti vi appariranno come le parole di una donna folle, preda della sua mente spezzata, forse, irrimediabilmente.

Ci avevo creduto anch'io all'inizio, convinta dai presuntuosi pareri dei medici. Ma quello che avevo visto era troppo reale perché io potessi confonderlo con un sogno, un incubo ad occhi aperti.

Perché dovevo essere io quella ad aver immaginato tutto?

L'uomo si crede tanto sicuro della realtà in cui si muove, così convinto delle certezze inculcategli dai suoi aridi sensi, da non fermarsi un attimo a valutare il suo metro di giudizio: i pochi sensi a cui affida la sua intera esistenza, governati dal suo cervello.

Ma proprio voi che vi professate savi, e affermate con decisione di saper distinguere una mente malata da una sana, dovreste sapere quanto questa sia fragile e facilmente raggirabile: può tramutarsi nel peggior nemico dell'uomo, per quanto rimanga il suo unico alleato.

Allora mi chiedo: sapendo questo come fate ad essere certi di non essere voi a immaginare tutto? Di non essere voi a fraintendere il vero?

Dal suo punto di vista un pazzo non è pazzo, nella sua testa tutto segue un filo logico. Quindi non potrebbe essere il vostro filo logico mentale a fallare a contatto con la realtà?

Non sareste certo in grado di capirlo da soli, se così fosse!

Con questa premessa spero di aver per lo meno crepato la vostra muraglia di convinzioni a mio avviso pregiudiziose, e falsificate dalla società in cui viviamo; e spero che possiate leggere questa storia con occhi meno velati. 



La RisataWhere stories live. Discover now