Episodio 6: Intreccio

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Archangel rifletteva sui suoi momenti trascorsi nella sua vita precedente, guardandosi allo specchio senza casco. Le ferite risanate grazie a Lilith, nonostante il medi-gel, non avevano del tutto rimosso il dolore che invece aveva intaccato la sua anima, il suo cuore spezzato, e ora si guardava le mani che l'avevano tradito: come aveva potuto bruciare la sua identità mettendo a sbirciare sotto il suo colletto per scorgere la farfalla di quarzo rosa donatale dal suo "amico", sempre ammesso che fosse realmente esistito? 

Ormai aveva sprecato tutto quel tempo a dare la caccia ai proverbiali mulini a vento ed era sul punto di mandare al diavolo perfino la vita stessa, che per lui non aveva alcun significato! In pratica, si accorse che vivere non era tanto male come credeva. E quanto sarebbe durato tutto questo? Nessuno lo sapeva, perfino gli spiriti, e Archangel ormai era consapevole che l'unico modo per chiudere il cerchio era di farla finita al più presto: voleva ammazzarsi, voleva morire! Tuttavia, non si rendeva conto del gesto estremo che stava per compiere, ma sembrava essere convinto che così facendo avrebbe finalmente ottenuto ciò che cercava praticamente da sempre.

Già, la morte: le vere ali del terrore dalle quali nessuno può scappare, più fredde del ghiaccio e più avvolgenti di un mantello, e che incutono paura fino all'osso. La morte. Solo a nominarla ci fa urlare in preda al panico e ci frusta la schiena con la sua macabra risata quando ci accoglie in casa sua... 

No, tutto questo non aveva senso! Lui era venuto al mondo per liberare l'universo dalle ingiustizie e non poteva in alcun modo lasciare un lavoro a metà solo perché non voleva più vivere. Ma come poteva mantenere una mente fresca in tutto quel marasma, che in futuro si sarebbe trasformato in un'altra guerra se mai dovesse tornare l'Araldo? Tutto questo non faceva altro che accrescere le sue preoccupazioni e anche gli incubi ogni sera, il che non era impressionante, dopo tutto ciò che aveva passato.

Anche Shepard, tempo addietro, ne soffriva almeno una volta a settimana e, quando si svegliava, non chiedeva altro che supporto di chi le stava vicino, il doppio se il sogno in questione era particolarmente spaventoso – nel caso di Archangel si sentiva debole, e lui odiava essere un debole. Infatti, se c'è una cosa che aveva imparato dalle sue cacce ai criminali era non mostrare alcuna debolezza, come tutti i Turian, che fosse in famiglia o con le persone che si amavano... semplicemente, mai essere deboli, e lui difficilmente avrebbe dimenticato questa lezione! 

Ma non quando aveva davanti una guerriera biotica in corazza rosa e bianca che tutti conoscevano e amavano in quanto salvatrice della galassia e portavoce indiscussa della pace grazie alla sua morale incorruttibile e votata esclusivamente al Bene e al sacrificio. Rimesso il casco in testa, c'era un'altra considerazione da fare: se un giorno Archangel dovesse sparire di nuovo, il mondo sarebbe tornato un luogo oscuro e per nulla sicuro. E Peacewalker? 

Lei sapeva come uscire da ogni situazione pericolosa, dopotutto era una biotica e anche una leggendaria comandante capace di sacrifici memorabili. Ma lui non aveva una morale incorruttibile e, di conseguenza, avrebbe ceduto ai scatti d'ira più facilmente del dovuto e avrebbe scelto la soluzione più rapida per raggiungere l'obiettivo... e quell'obiettivo era Peacewalker stessa! Ma come attirarla?

***

Passavano i giorni. Paige si stava lentamente abituando a vivere sulla Atlas nonostante quel senso di familiarità che faceva riemergere la sua amata permanenza sulla Normandy. Anzi, lei non desiderava altro che ritornare su quella nave perché era sua, gentile dono cedutole dal compianto Anderson quando fu eletta primo Spettro umano; poco importava se ora aveva scoperto di essere la figlia adottiva di una spaziale, ma se un giorno dovesse lasciare la nave di sua madre, avrebbe comunque scambiato con lei serie interminabili di messaggi durante le sue avventure! 

MASS EFFECT 4: AftermathWhere stories live. Discover now