Capitolo 14

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Capitolo 14

NIALL'S POV

La mattina mi sveglio senza Harry nel letto.
Di solito quando sto per svegliarmi, mi avvicino a lui e mi accoccolo sul suo petto, cercando di godermi i pochi minuti di sonno che mi rimangono vicino alla persona che amo di più al mondo.
Ma questa mattina, l'unica cosa che ho potuto stringere è stato il suo cuscino freddo.
Dopo aver mugolato per qualche secondo con la faccia schiacciata contro il cuscino, mi stiracchio e mi stropiccio gli occhi con i pugni chiusi, sedendomi dritto sul letto mentre fisso ad occhi ancora socchiusi la stanza vuota illuminata dal sole.
Proprio quando sto per alzarmi, la porta si apre e Harry entra con un vassoio in mano.
Mi sorride appena mi vede e così faccio io.
"Buongiorno splendore." Mi saluta.
"Ciao amore." Gli rispondo, so che in questo momento lo sto ammirando in adorazione completa, come spesso accade.
Lo guardo mentre mi avvicina e mi piazza il vassoio sulle gambe, che ritrovo pieno di cibi di vario tipo per la colazione, tutti i miei preferiti.
"Li hai preparati tu?" Chiedo guardandolo con gli occhi che brillano.
"Certo." Mi sorride annuendo.
Adoro questo ragazzo, lo amo, è inutile. È sempre così tanto attento nei miei confronti, non mi fa mai mancare nulla e mi sento così amato che se ci penso mi vengono gli occhi lucidi.
Scuoto la testa rendendomi conto di quanto io sia fortunato e lo guardo, mentre mi accarezza i capelli.
"Grazie piccolo, sei sempre così dolce." Gli schiocco un bacio sulle labbra e inizio a mangiare lentamente.
"Questo ed altro per te, bimbo." Mi bacia la tempia e si avvicina a me, mentre mi guarda mangiare.
Dopo pochi minuti di silenzio interrotto solo dal mio sgranocchiare, il cellulare di Harry squilla.
Lo prende dal comodino e osserva lo schermo, leggendo chi è che lo sta chiamando.
"È Lou." Mi dice, con lo sguardo corrucciato, non capendo cosa possa volere alle 23 passate di sera di Londra.
"Ehi." Risponde Harry.
"Si aspetta, è qua vicino a me." Continua, mettendo poi il cellulare in vivavoce.
"Ecco." Dice ancora.
"Ehi Ni." Sento Louis salutare.
"Ciao Lou, come va?"
"Uhm, bene, voi?" Borbotta.
"Che c'è Boo?" Gli chiede Harry.
"Harry basta chiamarmi come mia madre! Sei insopportabile. Comunque, vi devo dire una cosa." Sospira.
Mi si contorce lo stomaco a quelle parole, e inizio a sudare freddo.
Harry mi vede e scuote la testa, cercando di farmi capire che va tutto bene, ma senza molti risultati.
Louis non ha ancora detto nulla, ma immagino già cosa sia successo e sono quasi sicuro sia quello perché se non fosse così urgente non ci avrebbe chiamati nel bel mezzo della vacanza. Stringo la mano ad Harry in cerca di conforto, provando a respirare. Il fatto che mi stia venendo un attacco di panico senza nemmeno sapere ciò che ha da dirci Louis, penso renda l'idea del mio stato psicologico del momento.
"Respira Ni, piano." Mi faccio cullare dalla sua voce che riesce sempre a calmarmi in queste situazioni e chiudo gli occhi.
"Dicci Lou." Sputa Harry acido, e sono grato per Louis che ci siano più di mille km di distanza a separarci, perché probabilmente ora Harry gli starebbe già urlando contro.
"Ehm ecco, stamattina Paul è venuto a casa, ovviamente voi non c'eravate e gli abbiamo semplicemente detto che eravate in vacanza. Lui però ha iniziato a farci mille domande, sapete com'è, no? Tipo perché noi non siamo venuti, perché non gliel'avete detto, cosa state nascondendo eccetera. Noi abbiamo cercato di non arrivare a dovergli dire che state insieme, ci siamo inventati mille scuse, che non avevamo voglia di venire con voi, che non gliel'avete detto perché non avevate bisogno di sicurezza là e cazzate di questo tipo, ma lui è così ossessivo che ci ha messo alle strette e ci ha fatto parlare. Non si è arrabbiato, anzi, ha detto che è felice per voi però... Beh, ha detto che è costretto ad andare a parlare con i manager e insomma..."
"Ho capito Louis, non dirlo nemmeno." Dice Harry stizzito.
"Mi dispiace così tanto ragazzi, di cuore, davvero. Non abbiamo potuto fare altrimenti."
"Capiamo Lou, stai tranquillo." Sospiro.
Harry sta per un secondo zitto e poi si alza, prendendo il cellulare e togliendo il vivavoce. Mi lascia un bacio rapido sulla fronte e mi sussurra un "torno subito" prima di andare in salotto.
Sprofondo nei cuscini mentre lo sento urlare contro di Louis, come era immaginabile.
"Porca troia Lou, a volte mi chiedo se hai il cervello o no!" Esclama.
"No, non ce l'ho con te perché l'hai detto a Paul, ce l'ho con te perché hai dovuto chiamare ora quando questa era pensata come vacanza per farlo stare tranquillo e senza pensieri!"
"Non me ne fotte un cazzo! Tu lo sai cosa vuol dire scoprire di essere diverso da ciò che pensavi di essere e dover capovolgere la tua vita in poco più di un mese, eh? Non lo sai vero? Non lo sai cosa vuol dire ammettere con la tua famiglia, i tuoi migliori amici, con i manager, con tutto il fottutto mondo perché tutti ti conoscono ma soprattutto con TE STESSO di essere gay? No, non lo sai, ma siccome io lo so ti posso assicurare che è stressante da morire."
"Louis cazzo, mi stava svenendo tra le braccia soltanto sentendoti pronunciare 'devo dirvi una cosa'! Lo sai com'è fatto no? Lo sai quanto è fragile soprattutto in questo periodo e tu cosa fai? Lo agiti quando non ce n'era assolutamente bisogno perché potevi aspettare quattro cazzo di giorni a dirgli ciò che dovevi dirgli!"
"Mi sono stufato ora, potevi mandarmi un messaggio prima di chiamare e chiedermi se era il caso di parlarne ora invece di spuntare dal nulla. Ora torno di là, per favore non fare più casini e inizia a pensare alle cose prima di farle. Hai 22 anni Louis, cresci."
Sento i suoi passi pesanti tornare in camera.
Harry si arrabbia raramente, ma quando lo fa, beh, in parole povere, sono cazzi tuoi.
Inizia ad urlarti contro qualsiasi cosa, a tirare cose per terra (tipo il suo povero iPhone che si è appena schiantanto sul pavimento vicino alla porta della camera), e non è una cosa piacevole da sperimentare.
Ma in questo momento, nonostante tutto, sta tornando a sedersi sul letto con me ed ogni traccia di rabbia sembra svanita improvvisamente dal suo viso.
Si sdraia e mi fa segno di mettermi sul suo petto, cosa che faccio subito, mentre mi accarezza i capelli e io passo i polpastrelli con delicatezza sul suo petto.
"Amore, cosa faremo?" Gli sussuro.
"Niente Ni, ti ho promesso che nessuno ti porterà mia via da me e così sarà, non ti preoccupare." Mi dice con voce calma, baciandomi la testa ripetutamente.
"Okay... Posso dirti una cosa? Senza che ti arrabbi?" Chiedo.
"Certo, non mi arrabbierei mai con te."
"Secondo me sei stato un po' troppo duro con Louis, capisco quanto tu voglia proteggermi... Però, se ci sei qua tu con me posso affrontare tutto. Sono sicuro che Louis ci abbia chiamato in buona fede, magari non riusciva a tenersi il peso fino a quando saremmo tornati e gli è sembrato più giusto così. Quindi, gli parli dopo? Fallo per me, per favore." Gli dico, tirando su gli occhi per osservarlo.
Si passa una mano tra i capelli scompigliati e sbuffa in segno di frustrazione, prima di annuire.
"Va bene, hai ragione. Grazie amore." Mi abbraccia forte prima di baciarmi lentamente e più volte sulle labbra.
"Non c'è di che." Gli sorrido, accarezzandogli una guancia.
Il resto della settimana passa sorprendentemente in fretta e davvero molto bene. Dopo che Harry e Louis si sono chiariti, lui è tornato ad essere più spensierato e sono felice di questo. So quanto tenga a Louis, quindi avere dei problemi con lui è sempre brutto per Harry.
Abbiamo fatto davvero tante cose, un giorno siamo persino andati al largo con una barca per avvistare i delfini. Ma la cosa principale è che siamo stati davvero tanto assieme. Sembravamo attaccati col velcro, e mi chiedo se ora sarà più difficile dovermi necessariamente staccare da lui, visto che sono così abituato a camminarci mano nella mano e dargli baci.
E' stata una delle settimane migliori della mia vita, Harry è così tanto innamorato di me, lo vedo in ogni suo piccolo gesto.
Mi piacerebbe stare ancora qua, ma tra poco più di 4 giorni il tour rinizierà e dobbiamo tornare a Londra.
Harry mi ha promesso che torneremo, o che anche se non voglio tornare qua, possiamo andare in un altro posto, sempre insieme.
Ieri sera, l'ultima, mi ha fatto una sorpresa enorme, ed ero così dannatamente felice.
Dopo aver cenato sulla spiaggia, una cena deliziosa preparata interamente da lui, mi ha detto che aveva un regalo per me.
"Cos'è?" Gli chiedo impaziente, con un sorrisone stampato in viso.
"Aprilo e lo scoprirai." Mi dice, sorridendo a sua volta.
Mi porge una scatolina, che apro in fretta.
Ci trovo una collana, con un piccolo ciondolo bellissimo di una chiave, è una di quelle chiavi antiche, impreziosite con decori e di un argento scuro.
"Sai Ni, ti ho comprato questa collana per un motivo." Inizia a spiegare. Lo ascolto con sguardo sognante.
"Ti racconto una storia. Ti ricordi quando ho fatto questo tatuaggio?" Mi chiede, porgendomi il suo polso, ed indicandomi il piccolo tatuaggio a forma di lucchetto che ha sopra.
"Si." Rispondo, accarezzandogli la parte scura con il pollice, delicatamente.
"L'ho fatto mentre 'stavo' con Taylor. Era uno di quei giorni in cui ci stavo male più del solito, che odiavo tutto ciò che mi circondava ma soprattutto me stesso perché in quei mesi, dovermi nascondere, mi ha fatto pensare che se non fossi stato diverso non avrei mai dovuto sopportare tutta quella situazione. Allora come spesso capita, mi sono andato a fare un tatuaggio per non pensare. Mi sono detto che quando avrei trovato il mio vero amore, avrei chiesto alla persona che amo di tatuarsi una chiave, per fargli capire che solo lui o lei avrebbero potuto aprire questo lucchetto, il lucchetto del mio cuore. Ma siccome so che hai paura dei tatuaggi, ti ho comprato questa collana. Sei tu Ni, sei tu che ora hai la chiave del mio cuore, te la affido e so che la terrai al sicuro. Tienila per sempre, perché sei tu quello che potrà usarla, mai nessun altro se non te. E quando ti manco, quando non potremo stare vicino come vorremmo, quando ti sentirai da solo, stringila nella mano e chiudi gli occhi, pensa a quanto ti amo e pensa che tu e solo tu hai il privilegio del mio amore. Fallo e andrà tutto bene, sempre. Grazie per avermi cambiato la vita Niall Horan, per averla migliorata e resa più luminosa, per amarmi come mi ami e per esserci sempre quando sbando, quando non capisco cosa fare e quando esagero. Ti amo incondizionatamente."
Le lacrime mi sgorgano sulle guance, ma per una volta sono lacrime di gioia pura.
Lo ringrazio mille volte, baciandolo ripetutamente e ripetendogli 'ti amo' ogni volta che ne ho l'occasione.
Mi fa indossare il suo bellissimo regalo, che non è una semplice chiave ma il suo cuore, e dopo facciamo l'amore sulla spiaggia, un atto dolcissimo e pieno di sentimenti, al chiaro di luna ed è una delle cose più romantiche che abbia mai fatto.
Non c'era desiderio, ma solo voglia di trasmetterci amore l'un l'altro nel modo più intimo possibile. L'ho abbracciato per tutto il tempo, per sentire il suo cuore, le nostre labbra non sembravano volersi staccare e continuavano a scambiarsi baci leggeri.
Dopo aver dormito tutta la notte abbracciati, mi sveglio come sempre stretto al suo petto, e la consapevolezza di dover tornare alla vita di tutti i giorni è paragonabile al vuoto nel petto che senti quando devi tornare a scuola dopo le vacanze estive.
"Harryyy... Non voglio andare via." Mi lamento nel suo collo, chiudendo di nuovo gli occhi mentre mi accarezza e bacia i capelli.
"Lo so amore, nemmeno io, ma dobbiamo. Pensa che tra un mese il tour finisce e potremo stare insieme un po' di più di quanto non lo faremo mentre siamo in Australia."
Sbuffo ma poi annuisco, godendomi le ultime coccole per il prossimo mese, o quasi.
"Forza bimbo, l'aereo ci aspetta."
Ci prepariamo velocemente, finendo di fare le valige, e una volta davanti alla porta d'ingresso, Harry mi prende le mani e mi fissa negli occhi per un attimo.
"Promettimi una cosa Niall." Mi dice, improvvisamente serio.
"Qualsiasi cosa." Gli dico.
"Ora che stiamo per tornare in tour tutto cambierà, lo sai tu come lo so io, ma, quando tutto sembrerà andare storto, promettimi che mi stringerai forte. Quando non sorriderò, promettimi di indossare tu il mio sorriso, perché tutto sembra così giusto quando siamo assieme. Siamo un segreto, è vero, un segreto e lo saremo ancora per un po', ma infondo, tutti lo conoscono già." Mi accarezza la guancia, mentre mi sorride appena, senza nemmeno mostrare i denti o sfoderare le sue fossette.
Appoggio la guancia sulla sua mano, accarezzandola piano per poi annuire.
"Va bene amore, te lo prometto." Gli dico.
"Grazie." Mi risponde, prima di abbracciarmi forte.
"Me lo dai un ultimo vero bacio?" Gli chiedo, mostrando il labbro inferiore.
"Oh, che ultimo vero bacio, abbiamo tutto il lunghissimo viaggio per baciarci, tutta la notte, 4 giorni e tutte, tutte le volte che non saremo in pubblico ti bacerò così tanto da farti mancare il respiro e da far vomitare Louis."
Scoppio a ridere in una fragorosa risata, che fa ridacchiare anche lui, ma poi mi bacia con dolcezza, prima di uscire finalmente da quella casa che, anche se per poco, ha ospitato il nostro amore.

***

HARRY'S POV

Quando arriviamo finalmente a Londra è sera, Niall è esausto dal jet lag e si regge in piedi a stento.
Appena si siede sul sedile dell'auto si addormenta, così lo porto in casa in braccio.
Sta dormendo nel mio collo e non appena entro in casa, chiudendo la porta con un calcio ma non troppo forte per svegliarlo, faccio segno ai ragazzi di stare zitti.
Ma è troppo tardi, visto che iniziano ad urlare come scimmie impazzite e Niall si sveglia sobbalzando tra le mie braccia.
Mugola infastidito e nasconde la faccia nel mio collo, ma ormai è sveglio e con un sospiro mi dice di voler scendere.
"Nemmeno entrati in casa che già fate casini." Scuoto la testa sbuffando una risata, ma poi li salutiamo con un abbraccio.
"Allora, com'è andata questa vacanza?" Ci chiede Liam.
"La lettera che descrive meglio questa vacanza è la 'S'" Dice Niall sorridente.
"'S'?" Gli chiedo guardandolo storto.
"Si. Sabbia, sole e sesso." Risponde lui, facendo segno con le dita delle tre parole.
Scoppio a ridere mentre Louis lo guarda sconvolto.
"Il piccolo ed innocente Niall che parla di sesso? Harry cosa gli hai fatto!" Esclama, facendolo ridere.
"Niall è sempre lo stesso," Dico mettendogli un braccio in vita. "solo che sotto le coperte diciamo che è piuttosto... focoso." Ridacchio.
"Oh, Dio. Stiamo davvero avendo questa conversazione?" Risponde Louis.
Poco dopo diciamo ai ragazzi di voler andare a letto perché siamo molto stanchi dal lungo viaggio.
"Aspettate." Ci dice Liam, fermandoci all'inizio delle scale.
"Si?" Chiedo, non capendo.
"Verranno i manager a parlarvi, domani pomeriggio."

Till the EndWo Geschichten leben. Entdecke jetzt