Capitolo 1

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Capitolo 1

Sidney, ennesima intervista della settimana.
Quando esce un nuovo cd, o come in questo caso film, è sempre così, tutto frenetico perché le televisioni e le radio ti chiamano da tutte le parti.
Sembra che tutti vogliano parlare con te, che tu gli conceda un briciolo del tuo tempo.
Fare interviste può essere divertente come orribile, a volte certi giornalisti sono proprio invadenti, mentre altre è così piacevole da non sembrare quasi un interrogatorio dell'FBI, ma una chiacchiera tra amici, proprio come piace a noi.
In questo momento siamo nel furgoncino, sono seduto tra Niall e Zayn, mentre Louis e Liam sono davanti. Posso sentire già le urla e i canti delle fan davanti al palazzo che ci aspettano.
Questo non fa altro che farmi sorridere, come ogni volta.
"Sentitele!" Urla entusiasta Niall, che come al solito è emozionato nel sentire la reazione delle fan come se fosse la prima volta.
Penso che sia tenero, con quel sorrisone soddisfatto in volto e i Ray Ban neri che gli nascondono gli occhioni blu.
Come mi capita ultimamente, mi ritrovo a fissare le sue labbra, il suo sorriso bianco contornato da esse. È davvero un bel sorriso, secondo me.
Mi incanto e Louis deve essersene accorto, visto che poco dopo mi arriva un suo calcio sulla caviglia, attento a non guardarmi e non farsi vedere dagli altri.
Mi giro accigliato: non stavo mica facendo niente di male! In ogni modo, dopo pochi minuti arriviamo sul retro dell'edificio ed una volta che Paul che apre la portiera, il fracasso delle urla si triplica.
Mi sistemo i capelli un'ultima volta, mentre Liam, Louis e Zayn scendono in fila.
Arriva il mio turno, saluto vagamente i fan con una mano e sorridendo. Mi giro verso l'auto e aspetto che scenda Niall, prima di raggiungere tutti gli altri.
Facciamo qualche rapida foto e autografi ed entriamo nell'altro palazzo di fronte a noi.
Saliamo con l'ascensore e arriviamo negli studi. Proprio in quel momento mi rendo conto di non avere idea di che programma si tratti, devo essermelo dimenticato.
Aspettiamo che ci facciano entrare in scena e mi accieco come al solito con i riflettori forti. Sorrido e vado a sedermi con i miei compagni.
Saluto il numeroso pubblico e stringo la mano al presentatore.
Siamo già stati a questo programma lo scorso anno, ma non mi so proprio chi sia questo tizio ne dove ci stiano per trasmettere in televisione.
Forse avrei dovuto chiedere a Paul di ricordarmelo, giusto per cortesia e nel caso servisse. Ma ormai è inutile pensarci.
Non è facile fare miliardi di interviste alla settimana, il risultato è poi questo, non ti ricordi quasi il tuo nome ma d'altra parte con tutto ciò che abbiamo da fare, non potevano fissarcele diversamente.
Mi siedo ancora una volta tra Niall e Zayn sul divano che come al solito non è abbastanza spazioso per contenere noi e i nostri movimenti poco delicati e mi stringo ai miei compagni.
Dopo qualche breve saluto e domande di routine sul nuovo tour, film e il cd, arriva il momento delle domande che odio di più: quelle personali.
Non che sia un problema per me rispondere, almeno non sempre, e ovviamente essendo un personaggio famoso avevo messo in conto che anche buona parte della mia vita fosse messa assieme a me sotto i riflettori, semplicemente non sopporto e non capisco mai il senso di domande troppo personali, infondo siamo qui per parlare di musica, o no?
Anche se spesso mi ritrovo ad essere infastidito, credo di essere sempre riuscito a rispondere per soddisfare tutti, cercando di non dare a vedere la mia irritazione. Non mi piace essere sgarbato con le persone: dopo tutto, anche loro stanno solo facendo il proprio lavoro.
"Allora ragazzi, prima di tutto voglio congratularmi con Zayn per il suo recente fidanzamento!"
"Grazie molte." Risponde quest'ultimo con un sorrisone. L'attenzione su di lui però, dura ben poco.
"Invece, chi di voi è ancora single?" Guardo Niall con un sorrissetto che ricambia, alzando un sopracciglio e alziamo entrambi le mani.
"E come mai? Tu, Harry, recentemente sei uscito con Taylor Swift, giusto?" Ecco, sempre domande su Taylor.
"Si, esatto." Rispondo con un sorriso sforzato.
"Come mai vi siete lasciati? Vi adoravamo tutti! Si parlava già di matrimonio, spiegaci!"
Veramente le fan ci odiavano insieme, ma come vuole lui.
"Beh, le persone dicono tante cose non vere, non mi ci vedo proprio sposato a breve termine. Io e Taylor siamo stati bene per un paio di mesi, ma siamo sul serio troppo diversi l'uno dall'altro. Direi niente più di un lungo flirt. Resta comunque una buona amica." Concludo.
Se solo la gente sapesse che in realtà Taylor non mi è proprio così tanto simpatica e che è stato solo un tentativo di mettere a tacere le voci sulla mia bisessualità che si sono accese come per magia nel preciso istante in cui l'ho confessato ai manager.
Le fan hanno capito comunque, che io e Taylor non eravamo poi così vicini come volevano far credere. Non ho potuto dire di no, anche se dopo due mesi non ne potevo più e per questo ci siamo "lasciati".
"Ah ho capito, beh speriamo di vederti presto al fianco di qualche giovane fortunata! E tu invece, Niall?"
"Beh, possiamo dire che in questi anni ho messo da parte le relazioni, non c'è stato nessuno che valesse la pena di provare a mettersi d'impegno, e mi sono voluto concentrare molto sulla carriera. Mi sto godendo la vita con i miei quattro migliori amici e non potrei stare meglio di così, è ciò che voglio ora. Poi mai dire mai! Di certo non lo sto cercando." Alza le spalle e ridacchia.
Ascolto con un sorriso la sua risposta, fissandolo.
Per Niall è sempre tutto così semplice, non si fa mai problemi e affronta le situazioni con un sorriso. Lo ammiro tantissimo per questo e lo invidio molto, vorrei esserne capace anche io. Invece io penso, penso veramente troppo.
"E fai bene! Ma dicci, qual è il tuo tipo ideale di ragazza?" Prosegue l'intervistatore.
"Beh... Fisicamente mi piacciono le brune e adoro gli occhi chiari, ma ciò che conta davvero è la personalità per me. Una persona simpatica e gentile, che sappia sostenermi quando passo momenti difficili, riuscirebbe a vincere il cuore a prescindere da come appare." Quasi sussura, fissandomi con un sorriso storto.
Lo fisso, trattenendo il respiro per un secondo, per poi sussultare mentre sento un crampo prendermi lo stomaco, come un fulmine a ciel sereno.
"Voglio una persona seria ma che mi sappia far ridere, e deve amare le coccole, per me è fondamentale!" Prosegue, continuando a fissarmi.
Schiudo leggermente la bocca. Per un istante brevissimo penso che stia parlando di me, ma poi mi rendo conto di quanto sia stupido.
Niall non è gay, ne bisessuale.
Okay, in questi tre anni in cui l'ho conosciuto non è mai stato con una ragazza, ma questo non vuol dire niente. Anzi, ha appena spiegato il motivo davanti a tutti.
So che Niall in passato ha avuto delle ragazze, me l'ha detto, ho ascoltato i suoi racconti. Ma in questo momento penso che mi abbia descritto.
E poi, i suoi occhi sono fissi sui miei, quei meravigliosi occhi così blu che non ho mai visto su altre persone.
Continuo l'intervista con la mente totalmente assente, ho sempre pensanto che tra me e Niall ci fosse un rapporto speciale, non so spiegarlo, ne tantomeno il motivo, ma è così.
Soprattutto nell'ultimo periodo stiamo sempre insieme, ormai vivo nella sua camera e lui nella mia, se ho un problema mi rivolgo sempre a lui e semplicemente sto bene in sua compagnia, mi rende felice.
Niall è sempre stato un ragazzo bellissimo, dolcissimo e simpaticissimo. E' il giusto mix di allegria e serietà, per me è il ragazzo perfetto.
Appena mi rendo conto dei miei pensieri mi stupisco di me stesso. Mi ritrovo a pensare a Niall nel bel mezzo di un'invervista.
Improvvisamente una sua mano scivola sulla mia schiena, e ne accarezza la parte bassa. E' un gesto involontario, non ci ha pensato, né se n'è reso conto, lo posso capire dal fatto che sta continuando tranquillamente a parlare con il giornalista.
Il mio stomaco fa una capriola al contatto. Cosa mi prende? Forse sto impazzendo.
Dopo un po' finiamo l'invervista, e corriamo nel furgoncino prima che ci possano vedere troppe persone.
"Ragazzi dobbiamo andare in aereporto, vi ricordate vero?" Ci dice Paul.
"Cosa? Che palle!" Urla Louis.
"Louis su ve l'ho detto mille volte!" Si lamenta il povero Paul.
"Perché secondo lui ascolto ciò che dice." Sussurra.
Zayn gli da uno schiaffo dietro la testa, e Louis risponde con un altro schiaffo.
La conclusione è che passano tutto il viaggio a picchiarsi come bambini dell'asilo.
Non dico niente per tutto il tempo, penso a Niall. E' un chiodo fisso in testa.
Nemmeno lui sta parlando molto, si limita ad annuire a qualche domanda, ma principalmente guarda fuori dal finestrino, gli occhi nascosti ancora una volta dagli occhiali da sole scuri.
Mi avvicino a lui e gli parlo a voce bassa, non troppo ma che in tutto questo casino non viene sentita dagli altri.
"Tutto bene?" Lui si gira di scatto verso di me.
"Si, certo." Sorride, mentre il mio stomaco continua a fare capriole, e sorrido involontariamente anche io a mia volta.
Mi darei uno schiaffo per tutto ciò che sta succedendo al mio corpo.
Tuttavia torna a guardare fuori dal finestrino, perso nei suoi pensieri.
E' raro vederlo così, di solito è sempre allegro e sorridente.
Arriviamo in aereoporto, una cosa che amo del prendere jet privati è che non dobbiamo aspettare ore ed ore nella sala d'attesa, anche perché non ne abbiamo il tempo.
Un'ora dopo siamo già in viaggio, destinazione Melbourne.
Il viaggio non sarà lungo ma sono stanchissimo.
Mi siedo vicino a Niall che ora sembra tornato quello di sempre.
Questo ragazzo è lunatico.
"Haz sono stanchissimo! Appena arriviamo mi faccio una doccia, mangio e dormo." Sbadiglia. "Anche io, per fortuna tra poco avremo un po' di pausa." Sorrido.
Continuiamo a parlare per circa mezz'ora, per poi metterci una cuffia per uno e ascoltare la musica.
Lui perde sempre le cuffie per qualche strana ragione e anche questa volta infatti non le trovava. Poco dopo sento un peso sulla mia spalla, e mi ritrovo la testa di Niall appoggiata.
Sta dormendo, ha sempre quei dannati occhiali da sole addosso e le braccia incrociate al petto.
E' dolcissimo.
Mi ritrovo ad accarezzargli una guancia senza rendermene conto.
La sua pelle è morbida e pallidissima, ma in questa zona è sempre leggermente arrossata.
Il suo leggero mugolio mi ricorda ciò che sto facendo, facendomi ritrarre subito la mano. Mi sento strano, non capisco il perché, ma decido che non voglio pensarci.
Chiudo gli occhi, appoggio la testa su quella di Niall e mi addormento cullato dalla musica.

Till the EndWhere stories live. Discover now