2 ~ Dimmi qualcosa di te

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Improvvisamente vidi una luce accecante.
"Hey ma che fai!" Quasi stavo gridando alla mia coinquilina che aveva aperto le tende di colpo.
"Scusa bionda" in realtà non sembrava per niente dispiaciuta "ma non vorrai arrivare in ritardo il primo giorno di scuola."
"Guarda che ce l'ho anch'io un nome!"
"Lo so." Poi senza degnarmi di uno sguardo entrò in bagno. Più la conoscevo e più non la sopportavo.
Mi vestii e aspettai che Regina uscisse dal bagno per andare insieme a fare colazione.
"Non dovevi aspettarmi." Sobbalzai leggermente perché mi ero persa nei miei pensieri e non mi ero accorta che era uscita.
"Scusa se volevo essere gentile."
"Io non sarò gentile con te quindi è inutile che tu lo sia con me."
"Buono a sapersi..."
Vidi Regina che era già quasi fuori dalla porta ma all'improvviso si girò verso di me.
"Che fai, non vieni?"
Assurda, quella ragazza era assurda. Mi affrettai a raggiungerla e lei chiuse la porta.
Percorremmo tutto il tragitto dalla nostra camera alla mensa in silenzio. Una volta arrivati lì lei si diresse ad un tavolo in cui era seduta una sua amica senza neanche salutarmi.
Mi stavo già dirigendo a una delle tavolate per mangiare da sola come il giorno precedente quando sentii qualcuno chiamarmi.
"Emma! Hey Emma, ti va di mangiare al tavolo con noi?"
Mary Margaret. Quella ragazza era decisamente troppo gentile per i miei gusti ma, piuttosto che mangiare da sola come una sfigata, accettai.
Al tavolo c'erano già le sue due amiche, quelle che mi aveva presentato il giorno prima, di cui non ricordavo assolutamente i nomi. Era già tanto che mi ricordassi il suo.
La castana mi salutò allegramente, mentre la tipa con la ciocca rossa non mi degnò di uno sguardo. Delle tre mi sembrava la più simpatica.
"Allora Emma..." Mi stava davvero iniziando a rompere questa Mary Margaret, non poteva farmi mangiare in pace?
"Di solito mettono le matricole in camera con quelli dell'ultimo anno in modo che si possano ambientare meglio, infatti mi sembra davvero strano che tu sia qua da solo... Con chi sei in camera?"
"Umm... con Regina Mills"
Vidi la castana quasi strozzarsi con il cibo, Mary Margaret sussurrare un "Oh" a metà fra lo scioccato e lo spaventato e l'altra, che fino a quel momento non mi aveva degnato di uno sguardo, mi fissò come per capire se stessi scherzando.
"Beh che sono queste reazioni?"
"Ah, ora capisco perché sei qui da sola" disse quella con il ciuffo rosso e mi resi conto che era la prima volta che la sentivo parlare.
"Che vorresti dire?"
"Solo quello che ho detto" mi rispose con voce profonda.
"REGINA M-MILLS??? QUELLA È..." provò a dire la brunetta ma Mary Margaret la interruppe.
"Solo una ragazza molto chiusa. L'unica con cui parla è la sua amica Zelena Green."
Lanciai uno sguardo al tavolo dove si era seduta Regina e la vidi parlare con una ragazza formosa dai capelli rossicci e gli occhi azzurri. In quel momento Regina appariva molto diversa da come mi si era presentato in camera. Sembrava una ragazza molto spensierata, scherzava, rideva, quasi fosse un'altra persona.
"È la ragazza al tavolo con lei?"
"Sì, proprio lei."
La campanella suonò e fui costretta ad andare in classe interrompendo quella conversazione che era diventata improvvisamente interessante. Purtroppo Mary Margaret e le altre erano del secondo anno e non frequentavano i corsi con me. Aspetta un attimo... ho pensato 'purtroppo'? Ma non mi stavano antipatiche?

Passai tutte e quattro le ore di lezione a pensare alla mia compagna di stanza.
Non riuscivo a capirla, con me era fredda e distaccata, mi aveva rivolto sì e no due parole ed era stata un po' scontrosa, le altre ragazze ne sembravano quasi spaventate, mentre a vederla con la sua amica appariva come la persona più socievole e spensierata del mondo. Se poi a tutto ciò aggiungiamo il fatto che il giorno prima aveva saltato la cena ed era scomparsa per ore...
A pranzo decisi di sedermi ancora con Mary Margaret & Co. per cercare di scoprire altre informazioni ma sembravano essersi messe d'accordo per non dirmi niente e probabilmente era proprio quello che avevano fatto.
Provai più volte ad introdurre il discorso ma loro sviavano sempre la conversazione su argomenti di poca importanza.
Dopo pranzo ci separammo di nuovo, altre due ore di lezione e poi libertà per quel giorno.
Finita anche l'ultima ora andai nel grosso prato antistante la scuola per prendere una boccata d'aria e lì vidi ciocca rossa che fumava. Com'è che si chiamava? Ruby? Sì sì, Ruby. Mi diressi verso di lei, non so neanche perché lo stavo facendo ma di solito seguivo i miei istinti. Mi fermai di fronte a lei che mi stava squadrando dall'alto in basso. Poi prese il pacchetto di sigarette e me lo offrì.
"Vuoi?" mi chiese. Non ho mai avuto l'abitudine di fumare.
"Sì grazie." Presi la sigaretta e, dopo che Ruby me l'ebbe accesa, iniziai ad inspirare.
"Vuoi sapere di più su Regina Mills, non è vero?" Diretta la ragazza. L'ho detto che mi piaceva.
"Sì... la brunetta oggi si è quasi strozzata dopo che ho detto di essere in camera con lei e a pranzo avete evitato in ogni modo l'argomento."
La rossa stette un attimo in silenzio. "Belle."
"Come?"
"La brunetta... si chiama Belle." Per tutta risposta alzai le spalle.
"Non ti piacciamo molto vero?"
"Tu mi piaci."
Fece un sorriso che in realtà sembra più un ghigno e non mi rispose. Rimasi in attesa che lei dicesse qualcosa ma restò in silenzio. Così tornai all'argomento precedente.
"Allora vuoi dirmi qualcosa di Regina o no?"
"No." Alzai un sopracciglio.
"No cosa?"
"No, non voglio dirtelo."
"E per quale motivo?"
"Perché Mary Margaret ci ha chiesto di non dirti niente per non condizionare il tuo pensiero su di lei."
"E tu fai sempre quello che ti dice Mary Margaret?"
"No, di solito la ignoro ma, conoscendola, imparerai che quando ti supplica di non fare una cosa non puoi dirle di no, non a quella ragazza."
Non sapendo cosa dire rimasi in silenzio. Ruby spense la sigaretta sotto un piede e fece per andarsene, ma poi si girò verso di me.
"Ah, un consiglio Emma... Stai lontana dalla Mills, limita il vostro rapporto a quello di coinquiline e non immischiarti nei suoi affari."

Finalmente arrivò il sabato, una settimana di lezioni e già non ne potevo più.
Avevo scoperto che in fondo Mary Margaret e Belle non erano tanto male, ai pasti mi sedevo sempre vicino a loro e ogni tanto le vedevo anche nel pomeriggio anche se Ruby continuava ad essermi la più simpatica.
Mary Margaret mi propose di andare con lei, Belle e Ruby in città quel fine settimana ma rifiutai, non so neanch'io perché lo feci, pensavo di non vedere l'ora di andarmene da lì e prendere un po' di sana aria di città. Forse avevo solo bisogno di stare un po' da sola per un paio di giorni.
A colazione salutai le ragazze e augurai loro buon divertimento, non le avrei riviste probabilmente fino al lunedì successivo visto che nel weekend si poteva stare fuori a dormire anche senza il permesso del preside.
Decisi di fare un giretto intorno al lago che c'era fuori dalla scuola. Il riflesso del sole nell'acqua mi rilassava e per qualche ora riuscii a non pensare. Non pensai a niente, non pensai a quanto mi mancasse in realtà la mia famiglia, non pensai a quanto avrei voluto farmi delle amiche nonostante continuassi a negarlo, non pensai neanche a Regina e al suo strano comportamento, semplicemente non pensai a niente. Camminai, camminai e basta e per una volta mi sembrò tutto ok che in fondo non ci fosse niente di così grave da non poter risolvere. Ero così presa dai miei pensieri da non mi accorgermi della ragazza che correva fino a quando non mi venne addosso.
"Hey! Stai attenta a dove vai!" le urlai contro.
Quando alzai lo sguardo mi resi conto che la conoscevo. O meglio, non ci avevo mai parlato ma avrei saputo riconoscere lontano un miglio l'unica ragazza che sapeva far ridere Regina Mills. Zelena.
"Mi dispiace tanto, sei sbucata da dietro la curva e non ti ho vista! Posso fare qualcosa per farmi perdonare?" Il suo tono era gentile, non me lo aspettavo. Ero convinta che fosse scorbutica come la Mills visto che era sua amica.
"No, non fa niente."
"Se vuoi ti posso offrire un caffè o qualcos'altro tanto sto tornando al college per preparare i bagagli per la notte, sai... Vieni anche tu in città?"
"No, ho deciso di stare qui al college."
"Oh sì ti capisco, un po' di serenità non guasta ma quando sei qui da quattro anni hai la nausea di questo posto." Mi sorrise amichevolmente.
"Comunque io sono Zelena." Mi tese la mano continuando a sorridere.
"Emma" risposi mentre gliela stringevo.
"Allora Emma, lo vuoi questo caffè o no?"
"Grazie dell'offerta ma preferisco andare a stendermi un po' in camera adesso, facciamo un'altra volta?"
"Certo, come vuoi!"
La salutai con un cenno della mano e mi diressi in camera.
Una volta arrivata fui molto stupita di trovare una Regina Mille tranquillamente seduta a guardare lo schermo del suo computer.
"E tu che ci fai qui?" mi uscì spontaneamente. Lei mi fissò.
"Potrei farti la stessa domanda."
"Pensavo andassi in città con Zelena."
"Chi ti dice che devo andare dove va lei?"
"Pensavo foste amiche."
"Lo siamo."
Quella conversazione non aveva alcun senso quindi decisi di andare a sedermi sul letto.
Diedi una sbirciata al suo computer e lei se ne accorse.
"Sei su Twitter?" Mi chiese improvvisamente.
"Sì, perché?"
"Dimmi come ti chiami che ti seguo."
"@Emma_Swan" Cos'era questa cortesia improvvisa? La vidi sogghignare.
"Che hai da ridere?"
"Ci chiamiamo nello stesso modo." La guardai senza capire.
"Io sono @Regina_Mills"
"Ah capito." Che strano, sembrava quasi... disponibile.
"È quasi mezzogiorno, andiamo a mangiare?" Annuii e insieme ci dirigemmo verso la mensa.
Mary Margaret & Co. non c'erano quindi probabilmente avrei mangiato da sola. Rimasi stupita da quanta poche persone fossero rimaste. Eravamo giusto una decina, evidentemente la gente non vedeva l'ora di andarsene da lì.
"Allora dove vuoi sederti?"
Che cosa? Voleva mangiare con me? Pensavo mi odiasse! Forse, visto che non c'era Zelena, non voleva mangiare da sola.
"Per me è lo stesso."
Si diresse verso un tavolo in un angolo della sala, quello in cui di solito mangiavano lei e Zelena, facendomi cenno di seguirla.
Una volta sedute al tavolo mi fissò.
"Allora Emma Swan..." Rabbrividii. Era la prima volta che mi chiamava con il mio nome. Non che mi avesse parlato molto ma quando lo faceva mi chiamava sempre bionda.
"Dimmi qualcosa di te."

Stanza 258 [SwanQueen]Where stories live. Discover now