-Alexandra qui fanno un'ottima pasta...ma anche il pollo è buonissimo!- sta guardando il menù mentre io annuisco.
So per certo che ordinerà di tutto, ma io mangerò sempre e solo un piatto.
-Allora che ne dici di questi tre?- mormora con un sorriso e io mi stringo nelle spalle.
-Mi basta la pasta...- dico, notando negli altri tavoli che le porzioni sono parecchio abbondanti.
-Solo la pasta?- sembra rattristita, ma annuisco.
-Solo la pasta-

Mia zia ordina, una volta arrivato il cameriere.

Sposto un attimo lo sguardo sul tavolo di Bethany e finalmente capisco chi stava aspettando...
Alan.

I due stanno discutendo, riesco a distinguere la voce acuta di Bethany e quella quasi minacciosa del biondo.
Il cameriere a pochi metri da loro sembra divertirsi davanti a quello spettacolo.

Non è la prima volta che litigano...non capisco perché escono insieme se sanno di non andare d'accordo.
Secondo me è dovuto anche ai loro caratteri...entrambi forti e convinti di avere sempre ragione.

-Basta! basta! Io me ne torno a casa!- urla la bionda e tutti si voltano verso il loro tavolo.
Prende la sua borsa di Chanel e si dirige a passo veloce verso l'uscita, mentre un cameriere la segue.
Alan rimane immobile, non sembra intento a seguirla a sua volta.

Perfino mia zia ha un'espressione sorpresa.
-Conosci quei ragazzi?- mi domanda.
-Si vengono a scuola mia...- rispondo senza troppi dettagli, perché in ogni caso non mi interessa niente di loro.

Alan, si volta lentamente, e prima che io riesca a spostarmi, i suoi occhi scontrano i miei.
Accidenti.
Non volevo che mi vedesse.

Per il resto dei minuti seguenti sento il suo sguardo addosso, e mi risulta ancora più difficile mangiare la pasta, che in ogni caso è deliziosa.
Mi sento giudicata sotto quei pozzi azzurri che mi stanno bruciando con insistenza.
-Vado in bagno...- dico a mia zia, allontanandomi in fretta dal tavolo.

Possibile che è ovunque?

-Alexandra...- ed eccolo.
Sapevo benissimo che mi avrebbe seguita, è da prima che il suo sguardo sembra volermi dire qualcosa.
E per non rischiare che si avvicinasse al tavolo con mia zia ho preferito allontanarmi in tutta fretta.

-Cosa mi devi dire?- dico fermandomi, per guardarlo negli occhi.
-Tu mi odi vero?- mormora con un sorriso.

Rimango immobile, quella domanda mi ha spiazzata.
Lo odio?
-No non andiamo d'accordo e basta...- spiego e mi stringo nelle spalle.
-Eri da lui oggi?- mi chiede e so benissimo che vuole tornare al solito argomento.
-Anche se fosse?- lo stuzzico.

-Ti fai illudere così facilmente...- mormora appoggiandosi al muro.
-Ti basta un sorriso e un paio di attenzioni per pensare che quella sia una brava persona...- deduce e io distolgo lo sguardo.

Non è vero...non è per quello che penso che Daniel sia bravo.
Ma non starò di certo qui a raccontare ad Alan i dettagli dei nostri incontri.

-Tu invece perché dici il contrario?- chiedo, per la milionesima volta, ma so benissimo che non risponderà.
Per qualche strana ragione Alan non vuole raccontarmi nulla di quello che è successo tra lui e Daniel, e ciò mi fa dubitare delle sue accuse.

-Non posso...te l'ho già detto- dice e noto che sembra disperato.
Come se realmente ci fosse qualcosa di grave sotto.
Giro gli occhi -Perché no?- sbotto e mi sto innervosendo.
Mi fa venire ansia per niente probabilmente.
-Perché non posso, ti devi fidare di me quando ti consiglio di allontanarti da lui- continua a dire.

-Sai benissimo che non lo farò- dico con un sorriso e vedo che sospira pesantemente.

Si allontana un po', con le mani in tasca e un ghigno sul volto.
Dice un'ultima frase, prima di sparire.

-Quando il lupo ha già morso la pecora, c'è poco, ormai, che essa potrà fare per salvarsi-

꧁꧂

Il pomeriggio seguente arrivo in anticipo al riformatorio.
Una guardia mi apre il cancello.
-Stanno facendo l'ora d'aria...- mi spiega indicandomi un grande campo in cui dei detenuti stanno giocando a calcio.

Più che calcio sembra wrestling, perché si buttano uno addosso all'altro e so benissimo che finirà in una rissa.

-Posso avvicinarmi?- domando e la guardia annuisce con riluttanza.
-Si ma rimani abbastanza lontana dal cancello- mi avverte.

Mi dirigo in quella direzione, cercando con lo sguardo Daniel.
Sento gli occhi addosso di parecchi ragazzi, molti dei quali fanno commenti sgradevoli su di me accompagnati da risate fastidiose.

Trovo Daniel in un angolo, sta fumando vicino a Leonas e un altro paio di ragazzi.
Mi avvicino in fretta e sorrido quando mi nota.
Sembra...sorpreso.

-Che ci fai qui?- domanda subito e vedo che prova ad infilare una mano nella recinzione per toccarmi.
Quando vede che non ci riesce sembra innervosirsi.

-Non puoi stare qua...- sbotta guardandosi intorno.
-Perché?-
-Perché ti guardano tutti quei maniaci...- parla a voce bassa mentre continua a fumare a pochi centimetri da me.

Faccio per controbattere quando si avvicina Leonas.
-Ma guarda chi c'è!- sorride e io ricambio.
-Sei venuta per giocare a calcio con noi?- indica con lo sguardo il campo in cui c'è tantissima confusione.

Gente che si spinge, urla e fa di tutto per appropriarsi del pallone...
-Emh...no-
-Bene perché dubito che ne saresti uscita viva-

-Me ne vado...- aggiunge poi in fretta Leonas sotto lo sguardo di Daniel.
-Ciao...- lo saluto a voce bassa sentendo adesso gli occhi scuri su di me.

-C'è c'è non volevi vedermi?- domando dandomi coraggio, notando che sembra infastidito.
-Si ma non qui...non in questo posto- si affretta a dire.
-Però non hai le manette...- dico notando che siamo separati solo da una recinzione.
Se non ci fosse quella...

-Infila una mano...la mia non ci passa- mi spiega e noto che si sta avvicinando.
Sono indecisa.
-La guardia ha detto che devo stare lontana da questa recinzione...- spiego guardandomi intorno.

Ma vedo che lui sospira pesantemente e quindi, per non farlo arrabbiare, faccio come vuole.
Avendo la mano piccola ci passa perfettamente e Daniel si affretta a stringermela con la sua.

Sorride mentre passa un dito sull'anello che mi ha fatto lui.

Quasi mi dimentico di tutta la gente intorno a noi.

E mentre lo guardo, mi risulta così strano pensare che in realtà secondo Alan questo ragazzo mi sta solamente prendendo in giro.

Perché secondo lui questo ragazzo è il lupo,
E io sono la pecora che si è fatta mordere.

Difficult HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora