Capitolo 1

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Qual è la vera vittoria
quella che fa battere le mani o battere i cuori?

La mia vita è sempre stata facile non ho dovuto combattere contro la povertà, contro il disprezzo e contro l'infelicità. Ho sempre avuto tutto quello che volevo senza accorgermene che in realtà non rimaneva nulla dentro la mia anima, solo un cumulo di oggetti sparsi nella mia camera. La società è abituata ad accettare persone come me costruite dietro una maschera invisibile, sono cresciuta come un soldato da persone esterne e non dal vero affetto dei miei genitori che nonostante mi amano più della loro vita sono ipnotizzati dal denaro, mi chiedo cosa si prova ad essere disprezzato, povero, invisibile e perché nonostante tutto non riesco a sorride come loro. Probabilmente a differenza mia vivono nella verità mentre io osservo il mondo dall'esterno chiusa dentro quattro mura a leggere romanzi, a suonare il pianoforte e a farmi pianificare la vita, mi sento come una farfalla che non è in grado di volare, voglio essere libera di amare anche se non so cosa sia sfiorare una persona o cosa si prova a guardare due occhi che ti amano per come sei realmente, migliaia di occhi ma nessuno scuote la mia anima e io ho bisogno di sentirmi viva. Qui è sempre uguale solo il trambusto è aumentato, troppe macchine e soprattutto troppe persone ma ci sono abituata dato che ho vissuto per sei anni nella stessa casa e successivamente ci siamo trasferiti in Italia per 10 anni e ora sono di nuovo a Manhattan per frequentare il terzo superiore.

La nonna finalmente tornerà domani mentre Mary è dovuta tornare in Italia perchè suo padre è ammalato gravemente, quindi sono sola e mi sto annoiando terribilmente.

Decido di farmi una passeggiata, mi metto il cappotto e il mio amato basco che mi fa sembrare una pittrice francese, guardo il telefono ma non c'è nessun messaggio, credevo che Grace e July mi chiedessero di uscire ma evidentemente la domenica si dedicano alla famiglia come è giusto che sia.
I miei pensieri vengono interrotti dal brontolio della mia pancia che molto probabilmente mi sta ricordando della colazione,poco più avanti noto un locale carino e decido di entrare.

Un odore intenso di libri e dolci invade le mie narici, quello che sto vedendo non è reale! Prendo un libro, mi siedo e inizio a sfogliare frettolosamente le pagine.

«Pier Paolo Pasolini ..» Sento sussurrarmi di fronte il viso

Alzo lo sguardo e..« Noah ma cosa! Mi hai fatto prendere un collasso!  » Balbetto spaventata.

Abbassa lo sguardo e scoppia a ridere evidenziando le sue fossette, scuote la testa e mi chiede stupito: «Conosci questo posto? »

« Si cioè no, abito qui vicino, conosci Pasolini? » Affermo nervosamente.

« Chi è un tuo amico? » Risponde prendendomi in giro.

« Assolutamente no! A proposito dimmi qualche frase in italiano dato che sei riuscito a pronunciare perfettamente Pasolini! » Chiedo incuriosita.

«Qualche frase,vediamo.. Patata, cazzo, sesso, spaghetti, pizza e mandolino! » Risponde  facendomi l'occhiolino e picchiettando le dita sul tavolo.

Rimango scioccata,non ho mai sentito così tanta volgarità in vita mia, non so cosa dire, ora lo ammazzo!

Scuote la mano all'altezza del mio viso e urla: « Pianeta terra chiama Iris! »

Scuoto la testa e sbatto nervosamente le ciglia senza dire nulla.

« Scusami Iris io sono un burlone non devi farci caso, mi piace scherzare. » Afferma grattandosi la testa.

Sto per parlare ma vengo interrotta dal suo sguardo intenso e dalla sua bocca che pronuncia tali parole malinconiche:
« La mia indipendenza, che è la mia forza, implica la solitudine, che è la mia debolezza, amo ferocemente, disperatamente la vita. E credo che questa ferocia,questa disperazione mi porteranno alla fine. Amo il sole, l'erba,la gioventù. L'amore per la vita è divenuto per me un vizio più micidiale della cocaina. Io divoro la mia esistenza con un appetito insaziabile. Come finirà tutto ciò? »

Dentro i tuoi occhiWhere stories live. Discover now