Amo fare lunghe camminate.
Ma da ieri sera non più.
Chi mi conosce sa che amo camminare per il mio quartiere, indossando sempre la solita tuta e cuffiette alle orecchie. Romagnano è piccola, incontri sempre la solita gente, soprattutto la sera.
Esco di casa sempre alla stessa ora, intorno alle otto e venti. Però ieri sera ho deciso di uscire più tardi. Che cosa succederà mai?
Esco.
È quasi buio, però la luce dei lampioni mi mette sicurezza. Ma la domanda è "cosa mi può accadere nella mia via di casa?".
La mia risposta è che nessuno può farmi del male.
È triste.
Triste che non possa più sentirmi al sicuro nella strada di casa mia.
Ed è squallido che due uomini in bicicletta (non specificheró la loro nazionalità), a nemmeno duecento metri da casa mia, insistevano sul fatto di "toccarmi" o che la mia "maglietta doveva essere levata per forza".
È davvero spaventoso il fatto che la voce muoia quando hai il dannato bisogno di urlare oppure le gambe diventano gelatina nel momento della fuga.
Mi dicono "poteva andare peggio, ti è andata bene", però nel 2018 DEVE SEMPRE ANDARE BENE.
Deve andare bene ogni volta che una donna decide di fare qualcosa da sola.
In tutto questo, ringrazio il mio lieto fine ovvero un uomo che si è fermato e mi ha aiutato.
Questo mi è successo il 14 Agosto, e in questi giorni c'è stato uno dei piccoli processi che avverranno in questi mesi.
Volevo chiarire questa faccenda. Amo scrivere, e stare senza questa storia mi uccide.
Quindi, ora si riparte con la mia storia di Jorge Queennn
