"Ciao Marc, grazie per averci concesso questa intervista per Vanity Fair Italia, siamo molto contenti" ringrazió la giornalista seduta davanti a lui. "Grazie a voi" risposte velocemente Marc sistemandosi davanti a lei, indeciso dove guardare. "Iniziamo. Come stai Marc?" La giornalista decise di iniziare questa intervista nel miglior modo possibile, mettendolo a suo agio. "Sto bene. Il campionato va alla grande e soprattutto la moto ha raggiunto quel confort che cercavamo da tempo" rispose il pilota con una risposta già formulata da tempo. "E con l'amore?" domandò la donna davanti a lui, interessata. "Con Aitana sto bene" Marc decise di dare una risposta secca e decisa. "Con Alaska?" Domandò la giornalista "Ci sono ancora rapporti tra di voi?" Chiese insistentemente. "Non voglio parlare di questo argomento, grazie" rispose duro Marc inziando a muoversi nervoso sulla sedia. "Alaska nella tua vita ha un ruolo importante, non è così?" Sorrise la giornalista, a quel punto Marc stava pensando di alzarsi e andarsene o dare una testata a quella donna. "Alaska è..Alaska" rispose seccato Marc guardando la finestra, pensando ad un modo per non irritarsi maggiormente. Non era possibile che ogni persona le parlava di Alaska. "In che senso "Alaska è Alaska?" citó le sue parole la giornalista confusa da quel cambiamento. La donna stava guardando Marc Marquez, il campione di motomondiale, che era diventato vulnerabile ed insicuro per una sola domanda. "Non voglio parlarne per poi leggere frasi distorte nel suo stupido giornale" alzò la voce Marc abbastanza irritato. Alaska per lui era una cosa sua. Soltanto sua. Nessuno doveva sapere. "Questa conversazione rimarrà tra noi" disse la giornalista sincera mettendo in pausa il registratore e guardando negli occhi "Voglio sapere cosa rende fragile il campione del mondo di MotoGP" Marc a quel punto ridacchiò più sicuro e guardò la bottiglia di acqua davanti a lui. "Alaska per me è come una macchina per restare in vita" ammise Marc facendo un lungo respiro. "Però per alcuni anni non vi siete parlati?"chiese curiosa iniziando a seguire la conversazione. "Abbiamo litigato per una stupidata e non ci siamo parlati per cinque anni. Stavo impazzendo" guardò dritto negli occhi la donna facendole capire che stava dicendo la verità "Sono stato io a pregare in ginocchio la MotoGP per assumere Alaska". "Com'è stata la tua storia con lei?" domandò la giornalista. "Intensa." Disse Marc non smettendo di sorridere "Mi sentivo veramente felice, guardavo Alaska dormire accanto a me e pensavo "accanto a lei mi sento veramente un campione"" ridacchiò Marc pensando a quei momenti. "Allora perché l'hai lasciata andare?" Domandò la donna confusa. "Alaska merita di meglio" ammise Marc abbassando lo sguardo. "Io l'ho fatto per lei" mise le cose in chiaro. "No Marc, non l'hai fatto per lei ma per te." Disse la donna "Hai deciso di scappare dai tuoi problemi, semplicemente" "Con Aitana sono felice" si irrigidí Marc sottolineando la parola "felice". "Lo so, ti sposi." Sorrise la giornalista accavallando le gambe "Alaska dovrà fare la sua vita, no?" Domandò. "Cosa?" Chiese Marc iniziando a realizzare il senso di quella domanda. Alaska non doveva farsi una vita. Alaska era sua. "Alaska prima o poi si dovrà innamorare di nuovo, no?" Chiese la giornalista confusa. "No" scattò Marc alzando la voce abbastanza in panico. "Lei è mia" ammise toccandosi il piccolo tatuaggio dietro al collo. A sedici anni aveva deciso di farsi una "A" dietro al collo, un piccolo tatuaggio quasi microscopico. "Forse è meglio parlare di motomondiale?" Domandò la giornalista e Marc annuì. "Nessuno deve sapere di questa conversazione" disse Marc serio e la giornalista annuì accendendo il registratore.
@vanityfair ha pubblicato una foto.
Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.
" Grazie @marcmarquez93 per aver condiviso con noi "la tua vita in sella ad una moto"."
