Mea Maxima Culpa

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Quarta zona, Girone dei Traditori, Inferno

La Stella del Mattino sedeva sul proprio trono di ossidiana con l'eleganza di una creatura divina, bello come era sempre stato sin dal primo giorno e regale come si addice solamente a un Re. Il figlio prediletto di Dio guardava lontano verso l'universo terreno e nel suo volto non si leggeva niente -Lucifero era meraviglia e silenzio, era Signore e carnefice, era l'estrema sapienza macchiata dall'ignoranza, e lei lo seguiva per amore dell'ossimoro eterno che lui solo rappresentava.

Inginocchiata ai suoi piedi nel più estremo gesto di sottomissione, ascoltava dalle sue labbra il rimprovero e resisteva all'impulso di battersi in petto in segno di cordoglio.

Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa.

«Spero tu comprenda l'importanza della tua esistenza.» Le stava dicendo, mai spostando i propri occhi su di lei: «L'Ira non sarà la madre del vizio, ma ne è la figlia prediletta, e non posso tollerare che si abbassi a giustificare se stessa con una virtù.»

Tsarn scosse il capo: «Mio Signore, se è questo il vostro desiderio, vi prometto che non le rivolgerò mai più la parola.»

«Affatto.» Lucifero alzò la mano sinistra per zittirla, ma non fu un gesto dispotico il suo: «Tu le parlerai ogni qualvolta sarà tuo desiderio farlo, ma rammenta il tuo orgoglio e non piegarti più davanti ai Suoi messaggeri. Altrimenti come ti punii mandando Akrasía (1) da quel poeta al tuo posto ti punirò per sempre.»






(1) "Lussuria" in greco antico.

Tears of an Angel [AngelxDemon lesbian story]Where stories live. Discover now