# 12

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"T/n, sei pronta?"

"Si, mamma"

Esco dal quartier generale ed entro in macchina.

"Hey" mi sorride, tristemente, Peter.

"Ciao" lo saluto, apatica.

Arriviamo in chiesa, la bara è già dentro.
Mi siedo sulla panchina in legno, davanti all'altare.
Non ascolto una parola di ciò che sta dicendo il prete.
Ho lo sguardo fisso su quella grossa scatola di legno.

Ancora non ci credo.

So che è morto.
Ma il mio cuore non lo accetta, spera che sia ancora da qualche parte su Titan, in attesa che qualcuno lo salvi.

"Hey" mi scuote, Parker "dobbiamo andare al cimitero"

Annuisco e mi alzo in piedi.
Guardo mia madre piangere.
Non provo a consolarla, perché la farei stare solo più male.
Lo so, perché sto così anche io.
L'unica persona che vorrei asciugasse le mie lacrime è la stessa persona che le ha provocate:
Mio padre.

Immagino la sua faccia, sorridente, prendermi in giro.
Il suo ghigno sarcastico, che aveva sempre stampato in faccia.
L'orgoglio brillargli negli occhi la prima volta che mi ha visto costruire il progetto di un'armatura.
La sua risata nervosa quando Steve lo faceva arrabbiare.
Il modo in cui baciava mia madre.
Il modo in cui mi insegnava fisica.

I suoi occhi che mi imploravano di non morire...

Le lacrime esplodono fuori dai miei occhi.

Ho sceso, dandogli il braccio, milioni di scale.
E ora che non c'è più è il vuoto ad ogni gradino.

Solitamente, quando stavo male e non c'era mio padre, c'erano Steve o Thor.
Ma ora?
Cosa succederà agli Avengers senza i loro leaders?
Cosa succederà a me?
Sono davvero un'egoista.
Mi sento come se avessi perso tutto.

Guardo la bara venire calata nel buco rettangolare, scavato nel terreno.
Osservo coloro che mi stanno intorno, ho perso una persona e mi sento come se avessi perso tutto, quando tutto e tutti mi circondano e mi amano.

Non merito di stare qui, tra loro.
Getto l'anello a terra e indosso l'armatura.

"T/n..." mia madre mi guarda disperata, inclinando la testa di lato e assottigliando gli occhi.

"Mi spiace." Rispondo e volo via.

Mi fermo sul tetto del palazzo più alto che trovo.
Esco dall'armatura e inizio ad ansimare.

No, non di nuovo.

Sono passati tre giorni dal primo attacco di panico.
Mi accascio a terra.

Non respiro.

Provo ad urlare, ma dalle mie labbra non esce nulla.
La mia armatura mi sta guardando.
Non riesco ad ordinarle nulla.
Non sento più l'aria nei polmoni.

Sto soffocando.

Mi sento debole.

Sto per chiudere gli occhi, quando sento "T/n, T/n!"

Vedo una figura rossa e sfocata prendermi tra le braccia.

"Guardami, resta sveglia" la sua voce è lontana.

Una figura rossa...
Mio papà?

"Papà?" sussurro, senza fiato.

Chiudo gli occhi.
Sento qualcosa fare pressione sulle mie labbra, l'aria torna a passarmi per i polmoni.
Alzo le palpebre lentamente e vedo Peter.
Ha gli occhi lucidi.

Non era papà.

"Pensavo fosse tardi" dice, stringendomi a sè.

"S-scusa" sussurro "per averti fatto preoccupare"

Peter Parker || Love You (COMPLETA)Where stories live. Discover now