3 Perché il passato non passa mai

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Maya

Sono le tre di notte e sono ancora sveglia.
Imbacuccata nelle lenzuola, con il telefono nelle mani e wattpad aperto, scrivo il primo capitolo di una nuova storia perché, si , l'ispirazione a me viene alle tre di notte.

La mia protagonista sta preparando i bagagli quando sento un rumore sinistro provenire dal soggiorno.

Scendo giù dal' letto e afferro la mia arma: la mazza di Stiles.

Ok, so che in Teen Wolf, a Stiles non ha mai funzionato un granché, ma lui lottava contro i mostri e l'unico essere non umano in cui potrei imbattermi è il mio gatto Panciotto.

Mi dirigo verso il soggiorno cercando di non fare rumore, anche se le mie adorate pantofole a forma di papero -che ovviamente emettono suoni- non aiutano.

Una figura alta e floscia si trova davanti la porta. Barcolla qua e là borbottando sotto voce.

Di primo istinto corro verso essa.
La mazza impugnata nelle mani, un veloce movimento degli arti e...
...Bam!
Colpisco la figura sul braccio prima di rendermi conto di quello che ho fatto e soprattutto a chi.

Accendo la luce per vedere meglio.

«Cazzo, Maya, ma tu sei proprio fuori!»

Mio fratello biascica le parole in modo confuso e la puzza d'alcool mi investe in un attimo regalandomi uno sgradevole senso di nausea.

Blah!

Non ho idea di quanto abbia bevuto, ma il suo aspetto in questo momento è davvero orrendo.

Corro in cucina a prendergli del ghiaccio da poggiare sulla botta e quando torno quello che vedo mi spezza il cuore.

Mi avvicino con cautela e mi siedo accanto a lui sul divano.
«Mike perché stai piangendo, ti bo ho davvero fatto cosi male?»gli accarezzo una guancia asciugando una lacrima dal viso, ma invano, dai suoi occhi sfocia una cascata interminabile.

Mike guarda il vuoto prima di voltarsi verso di me e parlare. «Mi mancano Maya. Oggi è il loro anniversario e mi mancano tantissimo.»

Il labbro inferiore trema, le lacrime non cessano.

Lo stringo forte a me facendogli posare la testa sul mio petto.

Metto sopra di noi una coperta per riscaldarci e gli accarezzo i capelli per farlo calmare, ma basta il ritmo del mio respiro a farlo addormentare.

Poggio la testa sulla sua.

In questi momenti non so mai cosa dire. Non so come convincere, sia lui che me stessa, che tutto andrà bene.

So di non poter cambiare il passato, ma di certo posso migliorare il futuro ed è quello che farò.

«Ti voglio bene Mickey, davvero tanto»sospiro sperando mi abbia sentito.

Mi addormento così, stretta a lui.
I nostri respiri che si fonodono in uno solo e lo stesso sogno nella notte: che in nostri genitori fossero ancora qui.

«Tesoro mio sei un disastro!»mi scruta Clay da dietro gli occhiali da vista stile Harry Potter.
Con quei suoi capelli neri, la montatura rotonda e la cicatrice sulla fronte fatta a cinque anni cadendo dalla bici, sarebbe la sua perfetta controfigura.

«Grazie Clay, sempre molto gentile
Gli schiocco un occhiataccia per fargli capire di non aggiungere altro.

Siamo nell'atrio della scuola ad attendere che la campanella segni l'inizio di una nuova, lunga e sfiancante giornata.
Clay, come sempre, non fa che criticare il mio aspetto, che a dirla tutta oggi è peggio del solito.

FOREVER LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora