Cheryl negò con la testa poggiata ancora sul petto di Toni, non si era spostata neanche per un secondo.
Non riusciva ancora a parlare era molto scossa.
La ragazza dai capelli rosa sospirò
"Vuoi forse rimanere qui tutta la notte?" Disse sarcasticamente.

A Cheryl non importava il luogo, l'unica cosa che voleva era rimanere lì tra le braccia di Toni.
"Non voglio stare sola" riuscì a dire in un sussurro. Questa volta fu Toni a negare con la testa
"Ti ho già detto che non sei sola,m e non lo sarai di nuovo. Non ti abbandono in queste condizioni"

Cheryl rimase sollevata da quelle parole e sul suo viso spuntò un leggero sorriso che sparí subito dopo a causa dei suoi dubbi. Strinse di più il pugno aggrappandosi maggiormente alla sua maglietta e poi alzò il volto per guardarla negli occhi. Cercava risposte, voleva sapere se ne era valsa la pena o se Toni semplicemente provava compassione nei suoi confronti.

La ragazza più bassa prese la sua faccia con le mani e asciugò le ultime lacrime con i pollici. Cheryl chiuse gli occhi e piegò leggermene la testa per godersi il suo tocco. Poi li riparí e la fissò sperando dicesse qualcosa
"Andiamo a casa non voglio rimanere qui un minuto di più"
La rossa annuì non del tutto convinta dalle sue parole.
Si alzarono e Toni tenne stretta la mano di Cheryl per paura che cambiasse idea. Aveva cercato di mostrarsi sicura, se lei ancora non era riuscita a superare gli avvenimenti dell'ora precedente, non volle immaginare Cheryl. Infatti dentro di se la rossa provava un uragano di emozioni. Aveva ancora molta paura ma allo stesso tempo allegria.

Camminarono per circa 10 minuti in assoluto silenzio, Cheryl rimase dietro Toni. Non aveva ancora capito come si sentisse o cosa pensasse in quel momento.

Arrivarono a casa e Cheryl poté notare com'era pulita e in ordine.
"Tuo zio non c'è?" Ruppe il silenzio
"No è a lavoro" la rossa non osó chiedere altro, aveva capito che a Toni non andava di parlarne. La guardò posizionare le chiavi nella ciotolina sul mobile dell'ingresso e attraversare il salone per dirigersi verso una porta. Probabilmente la sua camera. Non si era mai sentita più a disagio che in quel momento. Insomma come si dovrebbe comportare una persona dopo che ha tentato di suicidarsi? Soprattutto non sapeva cosa fare con la ragazza davanti a lei. Era sicura che se ci fosse stato qualcun altro al suo posto avrebbe messo su un sorriso falso e se ne sarebbe tornata a casa. Ma allo stesso tempo era sicura che se non ci fosse stata Toni molto probabilmente si sarebbe buttata da quel ponte per raggiungere suo fratello.

"Questa è la mia camera" aprí la porta e accese la luce. Poi si spostò di lato per far entrare Cheryl, le loro mani erano ancora incatenate insieme. Quindi quando la rossa avanzò Toni fu costretta a seguirla.
Cheryl non guardò molto i particolari della stanza perché appena entrò il profumo di Toni la invase e lei chiuse gli occhi per inspirarlo a fondo, come quando vai al mare dopo un lungo inverno.
Poi si girò verso di lei e cercò di sorriderle. Toni non stava guardando lei e non l'aveva vista girarsi.

Il suo sguardo era perso, sembrava quasi arrabbiata. Ma perché avrebbe dovuto esserlo? Ce l'aveva così tanto per lo spavento che le aveva fatto prendere o era semplicemente perché stava ripensando alle parole dette su quel ponte? Non le avrebbe dovute dire. Avrebbe dovuto andarsene.

Cheryl stette lì a fissarla, si sentiva molto in colpa per quello che le aveva fatto passare e per ciò che l'aveva costretta a fare. Abbassò lo sguardo un po' in imbarazzo e quando lo rialzó incroció gli occhi con quelli di Toni. In quel momento non riusciva a leggere le sue emozioni, la prima cosa che pensò fu che ce l'avesse con lei.
Quindi fece la prima cosa che le venne in mente, ciò che faceva ogni volta che si sentiva impotente. Si avvicinò di scatto e la baciò appassionatamente assaporando quelle labbra che le mancavano troppo. Leccó il labbro inferiore di Toni per chiederle l'accesso e lei glielo concesse. Avevano entrambe bisogno di quel bacio. Era come passata un'eternità dall'ultima volta che le loro labbra si erano unite.

Closer to you||choniWhere stories live. Discover now