Capitolo 34

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Era pomeriggio inoltrato. Toni parcheggiò la sua moto davanti a scuola. Non riusciva ancora ad abituarcisi, anche se erano passati circa due mesi da quando l'aveva cambiata, era ancora troppo nuova per lei.

Entrò facendo rumore per i corridoi vuoti con i tacchi dei suoi stivaletti che riecheggiava per tutta la scuola. Era strano vederla così vuota, solitamente davanti agli armadietti c'erano persone che parlavano, gente che usciva dalle porte delle aule o dei bagni, alcuni ridendo, altri in ritardo per non aveva mai capito cosa.

Quel rumore conosciuto così bene di vita e ansia. Perché questa sensazione era all'ordine del giorno. Continuò a camminare per il lungo corridoio, girando la testa poteva osservare ogni tanto le stanze, altrettanto vuote. Non riusciva a capacitarsi di come, a distanza di poche ore, un luogo potesse tramutarsi così tanto.

Dopo alcuni metri, poi, finalmente, riuscì a sentire delle voci provenire dalla palestra e subito si rallegrò. Faceva quasi paura quel silenzio assordante, anche se non era notte o sera, non ci sarebbe rimasta un secondo di più.

Spinse le grandi porte gialle della sala ed entrò trovandosi davanti l'enorme stanza con le scalinate ai lati. In mezzo c'erano le vixens che stavano provando uno dei loro soliti balletti a ritmo della musica che usciva dallo stereo. E poi c'era Cheryl che dava il tempo accanto ad esso, appena la vide le sorrise e poi spense la melodia.

"Okay ragazze l'allenamento finisce qui. Dire che ha fatto pena non riesce neanche a descrivere il 10% di quello che veramente rappresenta ciò che ho visto, mia nonna saprebbe fare di meglio ed ha 70 anni. Manca solo un mese alla partita quindi muovetevi a imparare la coreografia e non sembrare dei bisonti con dei pon pon che si agitano cercando di non affogare. Ci vediamo domani" prese l'asciugamano e quando rialzò la testa le vide ancora lì
"Sparite dalla mia vista" disse quasi arrabbiata, ma compiaciuta dal fatto che era riuscita ad inquietarle così tanto. Loro corsero fuori dalla porta, qualcuna sbuffó, qualcun'altra si lamentò, ma finalmente uscirono.

Toni si avvicinò a lei e la baciò 
"Sei troppo sexy quando prendi il comando" disse mordendosi il labbro inferiore
"Dovresti provare qualche volta" disse alzando un sopracciglio.
La ragazza dai capelli rosa scosse la testa
"No, sto bene così" sorrise e Cheryl la guardò contrariata.

Finalmente parlavano di nuovo, erano tornate alla normalità, sempre se è mai esistita una normalità tra di loro. Quello che era importante, però, era che erano riuscite a risolvere, in parte, i loro drammi quella mattina a scuola.

***

Cheryl era appena uscita dalla sua classe e si stava dirigendo verso quella di dopo, sperava ardentemente di trovare Toni, doveva assolutamente parlare con lei e chiederle spiegazioni, aveva pazientato abbastanza.

Ad un certo punto, neanche l'avesse fatto apposta, la vide vicino ad un armadietto parlare con Jughead. Le andò in contro e la prese per un braccio spostandola da lui.
"Hei" Jughead si lamentò ma lei non gli diede molta attenzione.
"Lei può anche averti perdonato, ma stai certo che io te la farò pagare per averla fatta stare male"

Sbraitò contro il ragazzo, per quanti consigli poteva dare a Toni sul risanare la loro amicizia, lei non li avrebbe mai ascoltati. Non le importava quante volte lui avesse chiesto scusa o cosa avesse fatto per farsi perdonare, Il fatto era che aveva ferito Toni, solo Cheryl sapeva cosa realmente lei aveva provato, non Jughead, non Betty, non Zoe. Aveva promesso di proteggerla qualsiasi cosa fosse successo e ora era in suo dovere avercela con lui.

Cheryl se ne andò trascinando Toni dietro di lei. Non si erano parlate per troppo e ora la rossa aveva bisogno di sapere perché.

Entrarono in una stanza vuota, che non era il solito ripostiglio, e la rossa chiuse la porta.
"Mi dici cosa ti sta succedendo?" le urlò contro.
Toni abbassò lo sguardo e si girò verso le finestre. Cheryl si sentì subito dispiaciuta per come l'aveva trattata. Chiaramente quella era una questione delicata. Come tutto quello che riguardava Toni infondo.
"Oh T.T" andò verso di lei e l'abbracciò.
"Scusa" sospirò al suo orecchio "forse non dovevo essere così avventata"
Lei scosse la testa "non è colpa tua" sospirò e si girò verso di lei.

Closer to you||choniOnde histórias criam vida. Descubra agora