QUELLO NON ERA UN INCUBO

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Di colpo anche il buio si dissolse, colmato da una flebile luce proveniente da un gran lampadario impolverato.
Il suo sguardo non poté non posarsi su un vaso.
Era un vaso istoriato che rappresentava un mito greco, precisamente quello di Dedalo e suo figlio Icaro. Light lo riconobbe subito. Anche se non era la materia su cui concentrava i suoi studi, aveva sentito parlare di questo mito.
Ma dopo catturò la sua attenzione una figura che piano piano si avvicinava a lui.
Allora era vero, era lui… era L.
Light spalancò gli occhi, com’era possibile.
Era un’allucinazione. Lui era MORTO. Light lo aveva visto cedere, cadere da quella sedia senza forze.
Aveva visto il suo corpo spegnersi sotto i suoi occhi. Lo aveva visto lì, immobile.
Aveva visto il più grande detective al mondo sconfitto.
Non poteva essere lì.
Aveva visto la sua tomba, lì, a quel maledetto cimitero.
Lo aveva deriso, lì, come se quel detective potesse sentirlo.
Lo aveva deriso, lì, per fargli percepire la sua vittoria.
Si era nutrito di quell’orgoglio, ormai credeva di avere il mondo nelle sue mani, ne era certo.
Lui non poteva essere sopravvissuto. 
La sua vittima più importante non poteva aver vinto la morte.
Tremava di terrore, LUI ERA MORTO, LO AVEVA SCONFITTO!
L si fermò a circa un metro da lui, lo iniziò a fissare, in silenzio. Negli occhi di pece del detective vi era soddisfazione. Quel caso che lo aveva consumato era finalmente concluso.
Aveva catturato Kira.
Light, dal canto suo, aveva occhi di fuoco, che riflettevano la sua rabbia, alimentata in continuazione nel passare dei minuti. Per la prima volta nella sua vita si sentiva impotente, come intrappolato in una gabbia senza via di fuga.
Cercava di parlare, ma dalla sua bocca non usciva nulla.
Allora L decise di rompere il ghiaccio, dicendo quasi sussurrando:
“Scacco matto Kira.”
Light cercò di indietreggiare, come se ci fosse anche una sola speranza di sfuggire a quella situazione. Iniziò ad aprire e chiudere freneticamente gli occhi.
QUELLO NON ERA UN INCUBO.
Finalmente riuscì a parlare, facendo uscire dalla sua bocca un’unica parola: “Come?

ANGOLO AUTRICE

Ciaooo! Questa volta ho pubblicato più tardi del solito, scusate.
Sono molto triste perché mancano pochi capitoli alla conclusione di questa storia.
Vi ringrazio molto per averla letta.
Abbiamo superato le 150 letture, siamo matti! Anzi, AVETE.
So che può sembrare poco, ma per me é molto importate, dico davvero!! Non smetterò mai di ringraziarvi.
Mi piacerebbe che qualcuno esprimesse la propria opinione con un commento, in modo da capire se avete apprezzato anche solo minimamente questa storia, e, soprattutto, cosa avete apprezzato.
PS: inserire il riferimento al mito di Dedalo e Icaro é stato più forte di me. Scusate, ma semplicemente amo quel mito. Per chi lo conoscesse forse ha capito perché l'ho fatto, ma credo che lo spiegherò in un ultimo capitolo dove metterò le mie considerazioni sull'anime.
Ancora GRAZIE MILLE!
Ciao. 

Death Note: il trionfo di L Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz