E... era vuoto

304 15 9
                                    

L’indomani tutti i componenti della squadra entrarono in dei taxi. Ne uscirono dopo 15 minuti e si diressero verso un palazzo. Aveva un ingresso molto ampio e luminoso, con un grande ascensore. Vi entrarono e raggiunsero il piano in cui si trovava l’appartamento che avevano affittato.
Questo sarebbe diventato il nuovo quartier generale.
Era molto meno confortevole e spazioso rispetto al precedente. Esso, infatti, si estendeva su un unico piano. Anche per quanto riguarda le tecnologie era molto più limitato, ma si accontentarono.
Passarono giorni ma Light non ebbe più notizie di Near. Nessuno rispondeva.
Ormai nessuno lo avrebbe contrastato, sarebbe diventato il dio di un nuovo mondo, un mondo senza crimini. Lui sarebbe stato riconosciuto come giustiziere. Questo non sarebbe rimasto unicamente un’utopia.
Avrebbe vinto. Anzi aveva vinto. Nel giro di poco tempo si sarebbe rivelato, e lo avrebbero trattato come un dio.
Adesso era molto più semplice per Light continuare a uccidere criminali. Ogni volta che tornava a casa con Misa iniziavano a programmare morti, invece, quando lui stava lavorando, solo Misa se ne occupava, quasi senza interruzioni.
Misa avrebbe fatto tutto per Light, e lui faceva affidamento su questo.
Dopo qualche settimana che Light lavorava nella nuova sede, Misa aveva riiniziato anche lei il proprio lavoro.
Light, una sera tornò a casa,e non trovando Misa, decise di scrivere da solo i nomi. Per il momento teneva il Death Note dentro un cassetto, utilizzando gli stessi “sistemi di sicurezza” che utilizzava quando stava a casa dei suoi genitori. Si avvicinò al cassetto, prese una penna e alzò il doppio fondo.
E… era vuoto

ANGOLO AUTRICE

Non faccio capitoli molto lunghi, ma questo é più corto degli altri, scusate, é per mantenere la suspance

Death Note: il trionfo di L Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum