21 - Lo Scontro

2.3K 162 17
                                    

La luna quella sera è piena, completamente piena e luminosa.
La sua luce si riflette sulle mattonelle della Beacon Hills High School, come se sopra di esse ci fosse uno strato di acqua chiara.
Dentro all'istituto c'è un silenzio assordante, l'unica cosa udibile sono i passi incerti dei ragazzi che si stanno dirigendo verso l'aula di chimica.

Sette persone che cercano di non crollare, sollevandosi a vicenda.

C'è una tensione palpabile tra di loro, i lupi sono più irrequieti del solito per colpa della luna piena e se ne possono benissimo accorgere pure Stiles, Lydia ed Allison, anche se non hanno i sensi svilupati come gli altri quattro.
Nessuno osa parlare, sembra che si stiano trattenendo anche dal respirare e questa cosa non fa altro che irrigidire l'umano, che non riesce a smettere di mordere le pellicine delle sue dita.

"Potete dire qualcosa, per favore? Mi state mettendo ancora più in ansia." Sbotta alla fine, dopo essere entrato anche lui dentro la classe.
Già il fatto che non ci sia Derek lì con lui, lo sta facendo andare fuori di testa.
L'Alpha non da segni di vita dalla sera precedente e il castano si è ripromesso di non presentarsi nel suo loft per pregarlo di andare insieme a loro.
Non si sarebbe abbassato a tanto.
Era stato più che chiaro, se voleva partecipare sapeva benissimo come fare a trovarli, ma evidentemente aveva deciso di restare nel suo buco senza neanche provare a muovere un muscolo.

In quel momento lo sta odiando.
Lo odia perché per tutto il giorno, ha sperato di vederlo davanti alla porta della scuola appena fosse arrivato.
Lo odia perché per un attimo ha pensato che avesse davvero un cuore.
Lo odia perché la verità è che senza di lui non si sente protetto come vorrebbe.
Non che i suoi amici non siano in grado di trasmettergli fiducia e protezione, ma sa benissimo che con lui sarebbe stata tutta un'altra cosa.

"Già non ho voglia di stare qui, figurati di parlare." Sbuffa Isaac, mentre aiuta Aiden ad attaccare un banco con l'altro.
Stiles guarda quell'azione e si rende contro che il momento si sta avvicinando sempre di più.
Gli si attorcigliano le budella nello stomaco.
"Scusa, è che stiamo già combattendo contro la luna, non è semplice." Scott gli mette una mano sulla spalla e lui sobbalza, il tocco freddo del lupo gli fa accapponare la pelle.

È super sensibile a tutto in questo momento e sente la responsabilità di un'intera città sulle spalle.
Per un attimo crede di stare per svenire.
"Dovresti respirare." Sussurra Lydia, accennando un piccolo sorriso.
Vedere il suo migliore amico così bianco e stressato la rende irrequieta, sente l'aria pesante dentro quella piccola aula e non vede l'ora che tutto ciò finisca.
Perché finirà stasera, giusto?
"Già... beh, direi di iniziare no?" Stiles ne approfitta per salire sui due banchi e stendersi supino.

La collana con la piccola pietra di corallo rosso gli scivola verso sinistra, andandosi a posare sul cuore.
Quel pomeriggio ha passato le ore sui libri, cercando qualunque cosa che potesse fermare il demone.
Ha scavato in fondo a tutte le pagine ingiallite dei volumi degli Argent e fuso quasi il computer per quanto tempo lo ha lasciato acceso. L'unica cosa che ha trovato è una vecchia leggenda Romana in cui spiegano di fare dei "massaggi mattutini e serali fatti con un decotto di lingua, occhi, fiele e interiora di serpente" e di indossare sempre un piccolo corallo rosso.

A pensare a quel miscuglio di roba gli veniva da vomitare anche il latte che aveva preso da piccolo, quindi si è limitato a chiedere a Lydia una sua collana e a fare dei ciondoli con essa distribuendoli poi a tutti i suoi amici.
Come potete immaginare, l'unico che ha fatto storie è stato Isaac ma alla fine ha ceduto anche lui alle lamentele del più piccolo.
Spera soltanto che serva a qualcosa, anche soltanto a rallentarlo.

Quando si stende sui tre banchi adibiti a "letto", il contatto con la superficie fredda lo fa rabbrividire.
Cerca di rilassare i muscoli e di regolarizzare il respiro, mentre sente i ragazzi intorno a lui avvicinarsi e bloccarsi a pochi passi.
Fa un sospiro profondo e appena chiude gli occhi, il buio e il silenzio lo avvolgono come una fredda coperta. I polpastrelli delle dita iniziano a formicolargli e piano piano questa sensazione si estende per tutto il corpo.

Incubus || SterekWhere stories live. Discover now