3

1.4K 116 21
                                    

Beautiful Soul -Jesse McCartney


-Ricordo che qualche giorno dopo il nostro fidanzamento, tu mi chiedesti una semplice cosa.
"Akaashi... perché hai scelto me?"
Lì per lì, non diedi troppa importanza al perché di quella domanda, tuttavia ti risposi sinceramente anche seppur banalmente.
"Perché tu sei qualcuno di speciale"
Non mi aspettavo potessi comprendermi appieno, non pensavo nemmeno io che potesse aver avuto senso quello che ti avevo detto, eppure mi hai sorriso e baciato sulle labbra.

Ti risponderò meglio ora, a quel quesito.

Non ho mai cercato l'amore, volevo capitasse, infatti non mi importava di tutte quelle ragazze carine che ogni tanto si confessavano a me, non mi importava di avere qualcuno da abbracciare solo per dire in giro "Guardatemi, io sono fidanzato". No. Io non volevo sprecare il mio amore, non dovevo mostrarmi agli altri, non dovevo avere fretta di innamorarmi e non dovevo cedere perché la ragazza di turno che si dichiarava era popolare in accademia.
Volevo vivere la mia vita da adolescente, studiare, giocare a pallavolo, uscire la sera con qualche amico e, se avessi trovato l'amore, innamorarmi.

Mi ero legato molto di più ai miei compagni di squadra, che a quelli di classe, e tu eri la persona con cui passavo più tempo. E non mi dispiaceva. Nonostante avessi il tuo carattere, molto diverso dal mio, con te non mi annoiavo mai. Eri speciale. E più passavano i giorni, i mesi e gli anni, più mi rendevo conto di essere legato a te e di avere paura di "tradirti" se mi fossi legato, allo stesso modo, ad un altro. Dosavo bene le parole e i gesti con gli altri, ero fedele a te. E così facendo speravo che pure tu facessi lo stesso.

Lo hai fatto. Non nel mio stesso modo, ma grazie ai tuoi comportamenti sapevo che solo con me ne avevi alcuni.
Volevo diventare quello di cui tu avevi bisogno, come per me eri ormai diventato tu, e che vedessi in me l'amore, come io lo vedevo in te.

E all'improvviso tutto mi fu chiaro, io respingevo quelle ragazze, i loro abbracci, le loro premure e i loro sentimenti, ma avevo paura mi capitasse anche a me. Dopotutto tu mi vedevi come un amico, mentre io volevo starti appresso, volevo stringerti senza vergogna, non volevo sprecare tempo lasciando che magari tu ti innamorassi di un'altra. Volevo te.

E pensai anche a come farti sapere del mio amore, avevo capito da poco i miei sentimenti per te, e già avevo fretta di fartelo sapere. Ma non potevo permettere che qualcuna si avvicinasse a te. Tolleravo già meno il tuo migliore amico Kuroo, ma poi sentendovi parlare di ragazze mi tranquillizzavo. Ma solo per metà. Perché se Kuroo non era una minaccia, allora lo erano tutte le ragazze adolescenti presenti a Tokyo, davo già meno peso a quelle esterne alla metropoli, dato che uscivi veramente poco.

Pensai che dopo la mia confessione avresti avuto bisogno di tempo, per pensare, non capita tutti i giorni che un ragazzo si dichiari a te, Bokuto. E chissà come l'avresti presa. Forse un rifiuto non l'avrei mai accettato, o forse sì, e sarei andato avanti, non potevo saperlo. Però in cuor mio sentivo che tu mi avresti compreso e non mi avresti preso in giro.

E se per caso avresti pianto? Cosa avrei fatto allora io?
Non volevo piangessi a causa mia, ma non potevo negarmi che la tua reazione potesse essere anche quella. Sarebbe stato più semplice che anche tu fossi innamorato di me, ed ho avuto quella fortuna, ma ancora non potevo saperlo.

Ma dopo le notti passate a pensare, mi trovato la mattina con te a salutarmi, a venirmi incontro e, qualche volta, ad abbracciarmi. Ero felice. Mi passavano i dubbi e mi ripetevo "questo è il momento per dirglielo". Ma non te lo dicevo.
A lezione ti pensavo, non mi importava di non ascoltare il professore, avevo di meglio per la testa, ma ne risentivo la sera quando dovevo studiare tutto da solo.
La parte più bella della giornata era giocare con te a pallavolo, difficile non guardarti. Vedere il tuo fisico, ogni giorno più muscoloso, il tuo viso sudato dolo l'allenamento, il modo in cui incurvavi la schiena quando balzavi per colpire la palla che io ti avevo alzato. Ogni più piccolo dettaglio di te, resta impresso nella mia mente, e forse ti eri persino accorto di come io ti guardavo, ma non ti sei mai scandalizzato.
Ora che ci penso, credo ti facesse piacere. Essere guardato e ammirato, ti ha sempre gratificato.

Se dovessi rispondere ora alla tua domanda, oltre quello già detto ti direi: "Bokuto, sono un pazzo per volerti? Non biasimarmi, ma prova a pensare di volermi pure tu. Vedi le stesse cose che vedo io? Mi ami nel modo in cui ti amo io? Vorrei solo sapere che provi quello che provo io. Non ti nasconderò più nulla, io voglio te e la tua bella anima."

Akaashi si rese conto dell'orario, doveva uscire dallo spogliatoio immediatamente e allenarsi con gli altri. Non poteva arrivare tardi, dopotutto era il capitano.

-Il problema Bokuto è che io ti voglio ancora.-

//In questi giorni ho una gran voglia di scrivere, per cui gli aggiornamenti potrebbero avvenire più frequentemente🦦🐙\\

Playlist   //BokuAkaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora