0. the arrival

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Le abitazioni scorrevano velocemente davanti ai miei occhi, protette dal vetro del finestrino del taxi. Chiusi gli occhi per qualche minuto. Mancava poco.

La macchina si fermò. Scesi, e con il dito raddrizzai gli occhiali scuri che mi erano calati sul naso. Il sole splendeva caldo, occupando pacificamente il cielo sgombro di quella mattina d'Agosto. Porsi distrattamente al tassista una banconota per pagare il tragitto, poi mi voltai, allontanandomi. Finalmente ero arrivata. Finalmente avrei iniziato il mio nuovo lavoro. Era passato davvero troppo tempo dall'ultima volta in cui avevo avuto un incarico che stimolasse minimamente il mio estro creativo, quindi questo era proprio quello che ci voleva. Certo, avrei scritto la verità e solo la verità, ma perlomeno avrei potuto raccontare una storia. Una vera storia. Non appena il taxi si fu allontanato tirai fuori dalla borsa il mio fidato taccuino e la mia penna. Era una bella penna elegante, di quelle penne che si vedono spesso sulle scrivanie dei dirigenti, con sopra scritto il nome dell'associazione a cui appartiene.

"famous by choice ▪ interviewed by sofia"

Quello era scritto sulla penna. Quello era il mio lavoro. Intervistare persone famose, nella speranza che un giorno qualcuno avrebbe intervistato me. Era così eccitante l'idea di incontrare qualcuno che, in un modo o nell'altro, era entrato nella storia. Aveva segnato definitivamente il cuore e la mente di numerose persone. Persone che non l'avrebbero mai dimenticato. Aprii il taccuino, osservando la lista di nomi scritti e cancellati numerose volte. Alla fine però i prescelti erano stati evidenziati e sottolineati, così da risaltare tra tutti gli altri. Improvvisamente l'aria si fece opaca e quando alzai lo sguardo vidi che una nuvola si era posizionata esattamente sopra di me, e copriva del tutto il sole. Forse sarebbe piovuto. Iniziai a camminare verso il luogo dove ci saremmo incontrate. Lei sarebbe stata la mia prima ospite. La mia prima vittima. Era molto conosciuta nel fandom dei BTS, una band formata da sette ragazzi coreani. Certo, io ne sapevo poco, ma avevo fatto le mie ricerche e avevo i miei informatori. Entrai nel caffè dove ci eravamo date appuntamento e ordinai un tè nero. Sentivo gli sguardi delle persone presenti che mi scrutavano, ma senza esitazione mi diressi verso il fondo della sala e mi misi a sedere ad un tavolo nascosto agli altri da un paravento, che avevo richiesto in precedenza al proprietario del locale. Posizionai il taccuino, la penna e un registratore sul tavolo e presi un respiro profondo, preparandomi. Sarebbe arrivata a momenti. Avevo le domande scritte di fronte a me sul taccuino, eppure rileggendole sembravano banali e avrei voluto avere abbastanza tempo per poterle riscrivere. Ma non era il momento di dubitare delle mie capacità giornalistiche. Ero brava, e ciò era la ragione per cui mi avevano affidato l'incarico. Bevvi il bicchiere d'acqua che nel frattempo era stato portato dal cameriere insieme al tè e applicai alle mie labbra un secondo strato di rossetto, poi la porta del locale si aprì. Mi tolsi gli occhiali da sole. Jeff era arrivata.

famous by chance ▪ interviewed by sofiaWhere stories live. Discover now