Episodio 1: Prologo

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Per Paige fu come ricevere un pugno sullo stomaco. Quello era il suo più grande sogno nel cassetto, che però era volato via dalla finestra ora che, come diceva Thane, aveva raggiunto il mare. La bambina le indicò una farfalla rosa posatasi sulle tende della finestra, la stessa farfalla che aveva avviato questo strano viaggio. 

Questa volta, tuttavia, sembrava dire qualcosa ma le frasi erano scollegate tra loro come fosse un collage confuso di suoni, tutte pronunciate con la voce della stessa Paige, sebbene in quel momento apparisse ovattata, quasi come se fosse un angelo; poi si fermò, come un carillon che aveva esaurito la sua carica. Paige sfiorò la farfalla per esortarla a parlare di nuovo, ma i toni cambiarono e divennero più caldi e freddi allo stesso tempo.

— Non cacciarti nei guai... non lascerò che la paura comprometta la mia morale... il mio sguardo ti cercherà... non sarai mai solo!

Paige si paralizzò dallo sgomento. Era una femmina, non un maschio, ma forse la farfalla si stava rivolgendo al magnifico uccello bianco nella gabbia dorata lì accanto, e verso cui ella volteggiò leggiadra. L'altro animale la accolse con gioia e la abbracciò delicatamente con una delle sue grandi ali.

— Paige... - stava pigolando – Stai tranquilla, sarò sempre qui in caso di bisogno. Ti prego... svegliati!

Perché mai Paige dovrebbe svegliarsi se era morta? No, non doveva essere morta, aveva un ordine da rispettare... un ordine insubordinato. Di chi era? Ora non importava questo, ma come uscire da quella prigione, il cui carceriere era il gigantesco Razziatore che in quel mo¬mento stava ricaricando. Appena il laser fece capolino nella stanza, Shepard si tuffò fuori dalla finestra, finendo su un letto di piume bianche soffici e delicate, e tra di esse spiccava un cuscino blu... non per molto, dal momento che il Razziatore addirittura le parlò, un boato cavernoso che la richiamò con il nome di Peacewalker.

Credi di aver vinto, umana. Avrai anche distrutto i Razziatori, ma colui che chiamate Araldo è sopravvissuto...

Paige si ritrovò nuovamente nel campo di battaglia che l'aveva vista cadere sotto i colpi del nemico, a Londra, dopo che la Normandy aveva portato via i suoi compagni. Piena di tagli, sanguinante, la corazza del tutto bruciata e con qualche pezzo saltato via... e non aveva neanche l'Interfaccia Sentinella.

La tua vita sta svanendo, Peacewalker. Sei condannata, le tenebre incombono... non c'è via di fuga! Per cui ti chiedo: il tuo sacrificio è stato vano? Ci credi ancora?

Attivando le barriere biotiche, Shepard provò ad attenuare l'influenza del Razziatore perché non indottrinasse la sua mente, peraltro sigillata quel tanto che bastava affinché non cascasse sotto il controllo del nemico. Ma fino a che punto tutto ciò sarebbe accaduto? La voce continuò ad accusarla, esercitando su di lei un potente gioco mentale.

Hai causato innumerevoli morti per assicurarti la sopravvivenza di una galassia già condannata all'oblio. E a quale scopo? Per proteggere chi ami dalla mietitura, quando il Turian, la Quarian, e tutti gli altri avrebbero potuto diventare qualcosa di più grande? Tu stessa potresti diventarlo, e per questo motivo devi morire!

E come tutte le vittime cadute sotto l'influenza del Leviatano, Paige cominciò ad avvertire il freddo e il buio ma anche la rabbia di quello che si rivelò essere il fantasma dell'Araldo. Poi un dolore lancinante percorrerle in tutto il corpo, la pelle che bruciava e il riaffiorare delle vecchie cicatrici risalenti al suo periodo comatoso a Cerberus. Una serie di bagliori rossastri che deturpavano perfino il suo bellissimo volto, e gli occhi sempre più luccicanti e scarlatti. 

MASS EFFECT 4: AftermathWhere stories live. Discover now