[오] Speranze corrosive.

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I ragazzi sbandati e polverosi di carboncino da quattro soldi giacevano ancora a terra quando Hyungwon rincasò

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I ragazzi sbandati e polverosi di carboncino da quattro soldi giacevano ancora a terra quando Hyungwon rincasò. Quella sera Jisoo non aveva toccato cibo. Se ne stava con le gambe penzolanti tra le sbarre del balcone ed il vuoto.

Hyungwon percorse il salotto e raggiunse la sua metà platonica, appoggiandosi sulla parete adiacente. «Tu rimugini» disse.
Alla ragazza bastò reclinare la testa per osservarlo con una Chesterfield tra le dita. «Tu fumi»
«Ogni tanto» Hyungwon fece scattare il clipper grigio, dopo averne estratta un'altra con le dita gettò quello che restava del pacchetto di sigarette sul divano; posò quella sigaretta tra le labbra di lei, che la accolsero senza fare resistenza, screpolate come fosse inverno.

«A cosa pensavi?»
«Ad un progetto, tra le altre cose» Per la verità, pensava allo sgomento negli occhi della ragazza dai mille amanti, − così l'aveva ribattezzata, con una punta di gelosia infondata,dopo aver saputo alcuni aneddoti sul suo conto − pensava alla sua espressione nel vedere la sua bozza, nell'osservarne il senso.

Perché questo l'aveva capito Jennie, che cosa rincorreva Jisoo nei meandri delle sue tele grottesche.

Per un'attimo Jisoo s'era sentita in colpa d'averla spaventata.

«E quali sarebbero queste altre cose?» chiese Hyungwon incuriosito dal carattere pensieroso della coinquilina.
Jisoo sorrise amara. «Una ragazza»
«Mhm − mugugnò lui, aspirando − questa si che è una novità»
Jisoo scosse il capo. «Vedi, lei è ... − ci pensò su un momento,scostandosi i capelli dal viso ed espirando veleno dalle narici − è diversa».
«Ah» sospirò Hyungwon, senza tradire una leggere ironia.

Jisoo non avrebbe voluto dire una cosa così banale. Hyungwon conosceva i suoi gusti.
Jennie era diversa, ma chi non lo è? Sarebbe stato più appropriato dire che era un insieme di tante cose inspiegabili. Ma sapeva che se avesse detto così lui avrebbe finito per ribattere che ogni cosa può essere spiegata, anche l'arte.

«È per questo che ti piace?» chiese Hyungwon, scagliando il mozzicone nel traffico. Aveva fumato accucciato vicino all'unico bonsai della casa, seduto tra una mattonella bianca e una grigia del balcone, le gambe rannicchiate e le ginocchia al petto.
«Chi l'ha detto che mi piace?!» replicò lei con foga traditrice.
Hyungwon alzò le mani con un sorriso.
«Come non detto»

«Come non detto»

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cicatrici su tela [k.j.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora