Capitolo 13-Ospiti speciali

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Eccoli che bussano, mi infilo le scarpe e apro la porta. Mi ritrovo davanti ai due piloti elegantissimi, sono entrambi in giacca e camicia e devo dire che fanno la loro bella figura, ma le loro facce quando mi vedono meriterebbero una foto.
Ho un vestito rosso che arriva al ginocchio, la parte superiore è in pizzo e si allaccia al collo lasciando scoperta buona parte della schiena
Giovinazzi mi squadra da capo a piedi.
"Wow Vittoria, direi comunque che il vestito è proprio perfetto per l'occasione, no Giul?"
"Già hai proprio ragione." E si scambiano uno sguardo d'intesa.
"Dai ragazzi, volete dirmi cosa state organizzando?"
"Assolutamente no, dai però è ora di andare."
Lasciamo le chiavi alla reception e mi portano fuori, poi Giul tira fuori un fazzoletto e mi sorride.
"Bene, ora bisogna bendarti!"
"Bendarmi? È davvero necessario?"
"Si e ora smettila di protestare."
Dopo un paio di minuti sento un motore di un'auto, che di sicuro non è niente male, questa si ferma davanti a noi e i due piloti mi aiutano a salirci.
"Però mi farete vedere l'auto su cui mi avete fatto salire vero? Non potete farmi salire così su una super car senza poi mostrarmela."
Si mettono a ridere ed è Giul a rispondere. "Certo che sei più fissata di noi con le auto! Ma va bene, poi te la mostreremo."
"Bene Vittoria, ora continueremo a girare per un po' su quest'auto e tu dovrai rispondere ad un paio di nostre domande. Pronta?"
"Si, va bene... ma Giovi dove volete andare a parare?"
"Capirai tutto, ora rispondi. Sappiamo che sei una tifosa della Ferrari, ma da quanto tempo?"
"Da quando ricordo sempre, ma il primo ricordo nitido che ho della F1 e quindi della Ferrari è di quando ho 8 anni. Mio papà che nel 2008 lanciò il telecomando contro il tavolino del salotto quando Massa perse il mondiale all'ultima curva dell'ultima gara.
Devo dire che mi fece un po' di paura, ma è da quella volta che ho iniziato a guardare i gran premi con interesse."
(Per praticità durante questo dialogo quando sarà Giuliano a parlare metterò il testo in corsivo.)
"Tuo padre non era proprio un tipo tranquillo. Ora passiamo alla seconda domanda, vediamo quanto sei ossessionata, che gadget hai della Ferrari?"
"Ho un sacco di cose della Ferrari: vestiti, portachiavi, una borsa... ma le due cose a cui tengo di più sono il mio cappellino e una bandiera autografata da Seb."
"Quando hai fatto autografare la bandiera?"
"Me l'ha autografata al primo gran premio a cui ho assistito, Monza 2018. È stato uno dei migliori giorni della mia vita."
"Raccontaci allora di quel incontro con Seb."
"È stato fantastico, sapete la mia foto preferita, quella che porto sempre nel mio appartamento, infatti l'ho già portata ad Hinwil, è proprio una foto di quel giorno, una foto di un abbraccio con Seb. Quella volta era stato davvero tenero e disponibile ed ero una semplice fan. Sarà davvero strano poterlo vedere così da vicino d'ora in poi!"
"Sei una grande fan di Vettel quindi?"
"Si, direi proprio di si. Lui è il mio idolo, penso che sia anche grazie a lui che sono arrivata fino a qua oggi, però devo ammettere che quando era alla Red Bull non è che mi andasse proprio a genio, forse semplicemente non mi ero mai messa ad ascoltare quello che diceva, ma in certi momenti quel ditino sollevato glielo avrei voluto rompere. Poi è arrivato alla Ferrari ed è stato amore."
Sento che la macchina si sta fermando.
"Direi che né io né Giul ci aspettavamo tutto questo grande amore per la rossa e per Seb, ci hai dato più soddisfazione di quello che pensavamo."
"Ti sei meritata quindi di toglierti la benda! Girati verso il posto del guidatore e levatela."
Faccio come mi dicono e dopo un momento in cui mi devo riabituare alla luce vedo delinearsi davanti a me la figura di un Sebastian Vettel, super sorridente e in camicia, ovviamente con il logo del cavallino.
"Cosa... cioè Seb... hai assistito a tutto... questo?"
Sarei quasi tentata di aprire la portiera e scappare e invece mi metto a piangere. Seb pensa di potermi calmare abbracciandomi e invece inizio solo a piangere di più.
"Ma è tutto vero?" Ed ecco che è lui finalmente a parlare con il suo inconfondibile accetto tedesco.
"Si Vittoria sono veramente qui. Grazie per tutte le parole che hai speso per me, anche se potevi evitarti la cosa della Red Bull, potevi limitarti al fatto che adesso mi ami."
Mi fa l'occhiolino e scoppia a ridere.
"Non sei la prima fan della rossa ad avermi rivalutato dopo che per 5 anni avrebbe voluto farmi fuori."
"Ma io non ti volevo fare fuori, al massimo mandarti qualche mese all'ospedale. Giusto per dare tempo a Nando di vincere un mondiale."
Questa volta ci mettiamo a ridere entrambi, mi stavo quasi dimenticando della presenza degli altri due nei sedili posteriori se Giovi non avesse iniziato a parlare.
"Non vorrei rovinare questo momento romantico, ma gli altri ci staranno sicuramente aspettando per mangiare."
Lo guardo malissimo. "Va bene, andiamo. Però fatemi dare un'occhiata prima a questa bellezza." Esco ed accarezzo il cavallino della Ferrari GTC4 lusso.
"Quanto sono belle le Ferrari, appena avrò messo via abbastanza soldi vorrei prendermi una 488 spider. Questa è tua Sebastian?"
"Puoi anche continuare a chiamarmi Seb, comunque no, me l'hanno fornita giusto per questo gp nel caso mi dovessi muovere, sai non mi piace fare il passeggero di qualcun altro."
Gli sorrido, ha un'allegria davvero contagiosa e per niente da tedesco.
"Ora sarà meglio entrare prima che questi due mi inceneriscano con lo sguardo." Affermo indicando i due piloti Sauber alle nostre spalle. Andiamo verso l'interno e Seb mi trattiene un attimo.
"Non so come tu sia diventata loro amica in così poco tempo, anche se mi sembra di averlo capito. Loro ci tengono già tanto a te. Sono riusciti a convincermi ad arrivare un giorno prima del team per organizzare tutto questo!"
"Anch'io tengo già un sacco a loro, mi stanno davvero a cuore. Grazie per tutto quello che stai facendo."
Entriamo al ristorante e il cameriere ci porta alla sala riservata per noi, gli altri sono già tutti lì. Oltre a quelli del mio team ci sono un paio di ingegneri e meccanici di Haas e Toro Rosso e i piloti della rispettive scuderie, gli altri big sarebbero tutti arrivati nella mattinata di domani.
Passiamo così una serata tranquilla, io passo quasi tutto il tempo a parlare con Seb. Abbiamo iniziato a fare una specie di gioco: lui mi raccontava dal suo punto di vista un weekend di gara e io gli raccontavo come l'avevo vissuto invece da casa.
Quando è ora di tornare in hotel i due piloti della Sauber vanno in macchina con altri e io rimango da sola con il tedesco.
"È davvero fantastico averti incontrato, mi sembra di star sognando."
"E invece è tutto vero, comunque anche per è stato bello incontrarti. Sei una persona fantastica e con una passione enorme. Sei fuori dall'ordinario."
Non posso evitare di sorridere ed arrossire. Arrivati all'hotel Seb scende per aprirmi la portiera, appena scendo lo abbraccio.
"Spero di vederti ancora d'ora in poi."
"Ma certo che ci rivedremo! A proposito Vitto, non è che mi lasceresti il tuo numero? Sai non si sa mai che si organizzi una serata all'ultimo durante i weekend..."
"Eccolo" e gli allungo un bigliettino.
"Bene dopo ti manderò un messaggio."
"A proposito Seb, ti dispiace se domani vengo un attimo nel vostro hospitality? Vorrei fare autografare un paio di cose per due miei amici e mio papà, a te e Charles, se non è un problema, non vorrei approfittare."
"Vieni pure, tranquilla. Anche Charles sarà felice di conoscerti. Ora vado, a domani Vittoria."
"A domani."

Appena arrivò in camera vedo il telefono illuminarsi e sorrido. Salvo il contatto e apro la chat.

Seb❤️🏎
Buonanotte😘

Notte Seb😘

Spazio autrice

Si poteva capire chi fosse l'ospite, ma ho cercato un modo alternativo per la sua entrata in scena.
Spero apprezziate😘
Fatemi sapere cosa ne pendeste del capitolo. ;)

Lz12300

Sogno e paura || F1 storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora