Capitolo 9-Questa è la mia squadra

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Alle 21:15 puntuale mi arriva a prendere Giuliano e mi sorride appena vede che sono già pronta che lo aspetto nella hall.
"Quanta eleganza! Stai davvero bene."
"Devi ringraziare la mia coinquilina, è lei che mi ha fatto la valigia, se l'avessi fatta io probabilmente ci sarebbero stati solo jeans e magliette."
"Dille che la ringrazio allora." E si mette a ridere.
"Comunque non stai male nemmeno tu, fino ad adesso ti avevo visto solo con le maglie del team, ma la camicia ti sta bene."
"Grazie."

Arriviamo al locale, non è proprio una discoteca, è un po' più tranquillo. Meglio così.
C'è già un gruppetto che ci sta aspettando, fra di loro c'è già l'altro pilota e anche Alice, non mi aspettavo di vederla qua ed è proprio lei che mi saluta per prima.
"Ciao Vittoria! Finalmente un'altra ragazza che si aggiunge a questo gruppo."
"Ciao, per fortuna che ci sei tu. Avevo paura di essere l'unica ragazza."
Adesso mi viene a salutare anche Giovinazzi. "Ci voleva un'altra ragazza nel gruppo, la povera Alice stava impazzendo nell'ultimo periodo." E circonda con il braccio le spalle della ragazza sorridendole.
A questo punto un ragazzo, se non ricordo male è un meccanico, avvisa che siamo arrivati tutti e quindi entriamo.
La prima parte della serata passa in maniera tranquilla, sono a un tavolino con Alice, Giovinazzi, Giuliano e qualche altro meccanico e ingegnere.
Mi raccontano un paio di storie di paddock e in particolare qualche disavventura dei due giovani piloti con qualche big delle altre scuderie.
"In uno dei miei primi gran premi quest'anno, in Cina, non ho lasciato passare in una curva "sua maestà" Lewis che mi doveva doppiare, solo per farlo passare all'inizio del rettilineo. Sai non volevo perdere troppo tempo, ero in lotta per la decima posizione, e finita la gara è venuto a cercarmi per spiegarmi non molto amichevolmente che se ci sono bandiere blu lui deve passare."
Scoppio a ridere alla storia di Giovinazzi e quando mi sono ripresa gli chiedo una di quelle cose che mi ronzano in testa da anni.
"Ma è davvero così antipatico? Cioè sapete che da ferrarista non mi è mai andato a genio, ma vorrei sapere cosa ne pensate voi che lo conoscete."
È Giuliano che prende parole per rispondermi.
"Ti auguro di non incontrarlo mai dentro il paddock, lì lui si sente dio sceso in terra e nessuno lo sopporta. È uno sbruffone nato, ma appena metti un piede fuori dal circuito si trasforma e diventa una persona normale. Ha comunque un carattere un po' difficile, è un tipo sfrontato altrimenti non sarebbe mai arrivato lì, ma è sopportabile."
Continuiamo ancora a parlare e adesso gli racconto anch'io un po' della mia storia, dei miei studi, di questo grande sogno che si sta realizzando senza che me ne renda conto.
"Ogni tanto ci scordiamo di quello che ci ha spinto a fare un lavoro tanto assurdo, è grazie a  persone con la tua passione che riusciamo a tornare con i piedi per terra, a tornare quei bambini appassionati di kart."
Penso che Giuliano abbia usato le parole migliori che potesse trovare per me. È questo che voglio trasmettere agli altri: passione. Profondamente colpita abbraccio di slancio il francese senza pensarci due volte, solo dopo mi accorgo del gesto un po' avventato e arrossisco leggermente. Spero non si noti nella penombra.
Dopo aver finito il secondo drink mi trascinano nella pista da ballo, la musica fortunatamente è piacevole, sono le hit dell'estate appena trascorsa, il volume è addirittura accettabile, si riesce a comunicare anche senza doversi urlare nell'orecchio.
Continuiamo così fino alle 2 circa, poi rimaniamo solo io, Alice e i piloti, decidiamo quindi di uscire nel giardino e Giovinazzi mi rivolge per primo la parola.
"Allora Vittoria, ti piace la squadra?"
"Se siete affiatati qui come in pista direi che sarà davvero fantastico lavorare qui."
E gli sorrido sincera.
Continuiamo a parlare ancora un'ora su una panchina del giardino e scopro che anche Alice è una vera appassionata, anche se non è riuscita a trovare una strada che la avvicinasse alle corse più di così. Ora sono le 3 ed è decisamente ora di ritornare, mi riaccompagna all'hotel Giuliano.
"Spero tu ti sia divertita stasera."
"Molto, mi piace stare con voi. Ci rivediamo la settimana prossima per partire per la Russia!"
"Puoi lasciarmi il tuo numero, abbiamo un gruppo insieme anche agli altri ragazzi, così potrai sapere delle prossime uscite."
"Certo!"
Glielo detto e lui se lo scrive nel cellulare. "Allora alla prossima settimana e buonanotte!"
"Buonanotte, fai attenzione alla guida!"
Lo faccio ridere, in realtà la mia non voleva essere una battuta, sono frasi che dico sempre per precauzione e non avevo pensato che avevo di fronte uno che sfreccia a più di 300 km/h un weekend si e uno no. Chiudo la portiera e riparte.
Arrivata in camera controllo la mail per vedere a che ora devo partire l'indomani mattina, mi viene un colpo quando vedo che il primo treno che prendo qua a Hinwil è alle 7 di mattina, significa che mi dovrò svegliare alle 6! Spero di recuperare un po' di sonno in treno, per fortuna da Zurigo a Venezia ho una tirata unica, lì mi potrò riposare a meno di vicini fastidiosi.
Mi metto il pigiama e mi infilo sotto le coperte, ma prima di addormentarmi del tutto sorrido, sorrido per la serata appena trascorsa, questo è il mio mondo. Questa è la mia squadra. Queste sono le persone con cui trascorrerò sicuramente più di un anno e non potrei essere più felice di così. Il mio sogno è reale ed è più bello di qualsiasi fantasia mi sia fatta fino ad oggi.

Spazio autrice

Scusate per il piccolo dissing su Hamilton, ma dovevo sfogarmi in qualche modo.
Prima o poi la fortuna girerà anche dalla nostra parte, ne sono sicura.
Comunque io a settembre sarò a Monza per tutti e tre i giorni di gara, se per caso c'è anche qualcun'altra mi scriva :)

Lz12300

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