Prologo-18 anni

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2018

Cosa dovrebbe fare una ragazza a 18 anni? A cosa dovrebbe pensare? Su cosa dovrebbe soffermarsi?
Io non l'ho capito, forse lo si capirà più avanti, quando ormai non servirà più a niente.
Mi sembra di essere ancora una ragazzina di 14 anni, di cercare di comportarmi come qualcuno della mia età, penso solo grazie ai miei amici che mi trascinano fuori di casa, e però la notte, quando sono da sola, ho l'impressione di fare discorsi da trentenne, discorsi troppo grandi per me che mi tengono sveglia.
La notte una volta ritornata a casa, normalmente verso l'una, mi rifugio sul tetto, su un piccolo terrazzo in cui teniamo una sdraio. E guardo le stelle. E penso.
Ma se non avessi fatto fruttare qualche mio talento? Come faccio a dire di potermi conoscere, di sapere quali sono le mie migliori doti? E se scoprissi troppo tardi in cosa sono realmente brava? Certo in molti diranno che 18 anni sono ancora pochi, ma se il mio talento fosse in un qualche sport che non ho mai provato a praticare? Scoprirlo adesso sarebbe inutile, sarebbe già troppo tardi.
Più di una volta mi è capitato di fermarmi e dire:"Ma cosa ho fatto fino ad adesso? Ci sono ragazzi che alla mia età o con 2/3 anni di più che sono già delle stelle e io?"
Fino ad adesso niente.
È vero che ho già scoperto da un po' di essere molto brava in matematica, sicuramente ben sopra la media, ma non abbastanza da essere un'eccellenza come altre persone che ho incontrato facendo le gare di matematica.

Grazie a questa passione per i numeri, unita alla mia passione per la F1 spero un giorno di poter realizzare quello che è il mio sogno: essere un ingegnere di F1.
Ogni GP che guardo sono sempre più convinta di essere innamorata di quel mondo, spero solo di essere abbastanza brava per poterci entrare, anche lì prendono solo l'eccellenza.
E spero anche di non rimanere bruciata, non so ancora se sono adatta a fare questo, ma vorrei veramente poter entrare in quel mondo anche se fatto quasi solo da uomini, vorrei che un giorno il mio lavoro venisse riconosciuto, vorrei difendere la mia nazione e quindi lavorare per la rossa, per il cavallino rampante, e soprattutto vorrei un giorno poter essere complice di una sua vittoria, poter salire su quel podio e ritirare il trofeo dei costruttori.

Questa mia certezza su quello che vorrei fare nel futuro, avere un sogno dietro cui andare, lo scambiamo tutti, compresi i miei amici, con la sicurezza, quando invece sono tremendamente insicura, ho tremendamente paura di non riuscire a combinare niente di importante nella mia vita.
E invece lasciare il segno sarebbe la cosa che più vorrei realizzare.

E l'amore? Fino adesso ho avuto solo qualche piccola storia, ma mai niente di serio.
Io vorrei tanto avere qualcuno al mio fianco, qualcuno che conosca tutte queste mie incertezze, ma come faccio a trovare qualcuno che supporti il mio sogno? Che sopporti una ragazza poco femminile, che non si trucca, che piuttosto che fare shopping passa il weekend fra Gran Premi e partite di calcio?

Questa è Vittoria Bianchi, una ragazza di 18 anni, secondo tutti i suoi amici molto egocentrica, ma solo perché non vuole farsi vedere vulnerabile di fronte a loro e infatti quasi mai qualcuno si preoccupa per lei, perché lei non dà mai l'occasione agli altri di aiutarla, anche se ne avrebbe bisogno.
Una ragazza apparentemente sicura, solo perché le sue incertezze le confessa solo alle stelle.
Che piange solo quando è sicura che nessuno possa vederla.

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