Pem Pem |•Yoonmin•|

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Erano le sette e Jimin si stava preparando per andare dal suo hyung, aveva detto che c'erano notizie positive.

Si vestì in modo semplice, dato che il suo armadio gli permetteva solo quello.

Dopo poco era fuori di casa cercando il locale che gli era stato indicato.

Alle 19:50 era già lì.

Ma Yoongi aveva pensato di arrivare un po' prima e quindi si trovò nel punto d'incontro allo stesso orario del minore.

Parcheggiò e scese dalla sua lussuosissima auto.

Era vestito perfettamente e con abiti di marca.

Ovviamente, le solite puttanelle lo notarono subito.

Il maggiore sorrise e si diresse verso il più piccolo. "Ciao Jiminie, come stai?"

Jimin lo aveva guardato da capo a piedi, incantato per la sua bellezza, era sicuro che se avesse indossato un sacco della spazzatura, gli sarebbe comunque calzato a pennello.

"C-ciao hyung."

Jimin abbassò la testa per due motivi: il primo, era che aveva fatto palesemente una figuraccia guardandolo troppo a lungo, la seconda, era che non si sentiva all'altezza di stare di fianco a un ragazzo come lui, non solo per questioni economiche, ma il maggiore sembrava molto sicuro di sè, tutto il suo contrario.

Yoongi ridacchiò alla sua reazione, era davvero carino. "Allora andiamo?" Gli porse la mano.

Il piccolo non spiccò parola e annuì soltanto prendendogli la mano, grandissima a suo parere.

Il maggiore strinse la sua manina ed entrò nel locale.

Era tutto di varie tonalità di blu, con una grande luna luminosa su una parete, i tavoli avevano come centro tavola delle lune che giravano lentamente, il bancone aveva una luce neon blu, era un locale abbastanza conosciuto in tutta la città.

Jimin non c'era mai andato prima, non girava per la città per volere del padre.

Yoongi prese posto ad uno dei tavoli per due e Jimin fece altrettanto.

Subito arrivò una cameriera a prendere gli ordini.

"Per me un Manhattan, e per te Jiminie?"

"Oh, io nulla." Rispose il piccolo guardando sempre in basso.

"Dai, posso scegliere per te? Tanto offro io." Lo guardò speranzoso.

"O-ok, ma nulla di troppo alcolico." Finalmente Jimin lo guardò negli occhi, e Yoongi credette di morire per la sua bellezza.

"Tranquillo, mh... facciamo un Mojito."

La cameriera prese gli ordini e con un inchino se ne andò.

"Allora Chim, sono qui per dirti che mio padre ha deciso che lavoro farai." Sorrise Yoongi.

Anche Jimin era felice, alla fine aveva ricevuto un lavoro fisso, e questa volta non come stripper, però sapeva che lo aspettava qualcosa di faticoso.

"Il tuo lavoro sarà molto particolare, praticamente da te dipenderà una parte di azienda..."

Jimin si stava mordendo il labbro, il suo lavoro non era difficile, qualcosa di più dalle sue parole.

"Ha deciso che... farai il modello." Lo guardò con un grande sorriso in volto.

Jimin spalancò gli occhi. "Yoongi ma scherzi? Voglio dire, non sono bellissimo, sicuro che non ha sbagliato?"

"No Jimin, gli ho fatto vedere delle tue foto ed è impazzito per te." Ridacchiò, ed aveva ragione, Jimin era proprio un bel ragazzo e con un fisico spettacolare, insomma, perfetto per il lavoro di modello.

Allora Jimin sorrise. "Hyung, grazie mille, mi sento in dovere di sdebitarmi."

"Aish Chim, non voglio nulla, solo che lavori lì e non in una discoteca come puttana, quel lavoro lascialo fare a chi lo è davvero." Lo guardò serio Yoongi, si stava davvero preoccupando per quel ragazzino dalle guanciotte rosse e tenere.

Jimin sorrise alle sue parole. "Grazie hyung, grazie davvero."  Titubante si avvicinò alla sua guancia e lasciò un dolce bacio.

Yoongi rimase stupito dalla sua azione e le guance si arrossarono leggermente,  esattamente come quelle del minore.

"Di nulla, Chim Chim."

Arrivarono i due cocktail che subito i due presero in mano.

"Al tuo nuovo lavoro, piccoletto." Alzarono il bicchiere e lo fecero scontrare.

"Al mio nuovo lavoro."

E iniziarono a bere.

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Ma quanto è lungo questo capitolo?
Mi sono superata omo.
Comunque penso che la prossima settimana aggiornerò mercoledì oppure giovedì, ho gli esami di recupero snif.