4. Confusione

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  «Non posso credere che tu abbia detto queste cose a Luke.» Fu l'unica cosa che mi disse Katherine dopo che terminai di raccontarle tutto, la mattina dopo nella mia stanza.
Io annuii, senza aprir bocca. Ero ancora troppo scossa per parlarne.
«E non è finita qui, ieri sera dopo che me ne sono andata lui ha iniziato a tempestarmi di telefonate» continuai, «telefonate a cui non ho risposto.»
«Lo sai come la penso, sono contenta che tu abbia interrotto quel malsano rapporto con Luke, ma..» provò a dire, probabilmente temendo una mia brusca reazione, «ma forse adesso è davvero pentito. Insomma, sappiamo entrambi che siete due calamite, non riuscite a stare lontani a lungo.»
«E invece stavolta non sarà così» borbottai, sistemando la borsa dopo una lunga mattinata di lezioni, «non tornerò da lui strisciando.»
«E di Ashton che mi dici?» ammiccò un sorrisetto beffardo, alzando un sopracciglio.
«Lo conosco a malapena da due giorni» risi, «però è carino, e mi piace. Tanto.»
«Perfetto, allora vedila così: si chiude una porta, si apre un portone» esclamò la mia amica, «e in questo caso il portone è anche più figo.»
Scoppiai a ridere, «vorresti dire che Luke non lo sia?»
«Anche Luke è carino, ma secondo me Ashton ci darà tante belle soddisfazioni» mi fece un occhiolino, «se capisci cosa intendo.»
Risi di nuovo, «Dio, non so come farei se non ci fossi tu qui con me. Tra tutti questi ragazzi sento che impazzirei.»
«Compreso tuo fratello?» chiese, accovacciandosi sul divano insieme a me. Accesi la tv, cambiando più volte canale.
«Soprattutto mio fratello. L'altro giorno Calum ha trovato un preservativo proprio qui, e mi ha fatto la ramanzina.» alzai gli occhi al cielo.
Kat sbarrò gli occhi, «assurdo. Cosa c'è di tanto sconvolgente? Lui non ne ha mai visto uno?» scherzò, «probabilmente no, visto che ha la vita sessuale attiva pari a quella di uno scoiattolo.»
Mi lasciai scappare un'altra risatina, «ho paura possa dirlo ai miei, e sai come la prenderebbero. Non sei l'unica a cui Luke non va a genio.»
«Non credo proprio che glielo direbbe. Calum è stupido, ma non è un bastardo.» precisò, rassicurandomi.
Annuii, poggiando la testa sulla sua spalla e concentrandomi su un reality show che serviva fondamentalmente a distrarmi dalla mia schifosa realtà.

Passarono tre giorni.
Tre lunghi e interminabili giorni che trascorsi a studiare, cercando di non pensare ad altro. E funzionò, più o meno.
Luke continuò a chiamarmi e mandarmi messaggi, ma mi ostinai a non rispondergli.
Ad essere sincera, non credevo neanche gli interessassi così tanto, quindi il suo comportamento ossessivo mi stupì.
Con Ashton invece le cose andavano bene, ci sentivamo al telefono e avevamo deciso di uscire questo Sabato.
«Non fare sciocchezze, e non rovinare tutto anche con lui» si era raccomandata Kat, quel Sabato pomeriggio.
Indossavo un paio di jeans aderenti e una t-shirt bianca abbinata alle mie converse. Un look casual e semplice, come consigliato dalla mia amica.
«E non pensare a quel coglione di Hemmings.» mi avvertì ancora, «ricorda: gli manchi soltanto per il sesso. Niente di più.»
Annuii, esasperata, ed uscii dalla mia camera pronta a lasciare gli appartamenti universitari.
Ashton era proprio lì sotto, davanti l'entrata, poggiato contro il muro e con un adorabile sorriso stampato in faccia. I capelli scompigliati, la barba sempre più in evidenza, e un look estremamente invitante.
«Eccoti qua, finalmente.» esclamò, avvicinandosi. Mi stampò un bacio sulla guancia ed io, stranamente, arrossii.
«Scusa il ritardo, sai come siamo fatte noi ragazze» alzai le spalle, «ci mettiamo un po' a prepararci. Siamo lente.»
«Sì, lo so bene» ridacchiò, «ma qualcosa vorrà pur significare, magari vi interessa farvi belle per il ragazzo che vi piace.»
Un brivido mi percosse la schiena. Non ero sicura che Ashton mi piacesse, non in quel senso. Era un gran figo, questo sì, ma ci sarebbe stato altro?
«Presuntuoso» commentai, facendolo ridere. Mi prese per mano, con mia sorpresa, e cominciammo a passeggiare così.
Mi portò nel centro di Sydney, guardammo le vetrine nei negozi e andammo perfino a pattinare insieme. Ero sicura che chiunque ci vedesse ci avrebbe scambiato per una coppia.
Stavamo correndo troppo. O almeno, era così che mi sentivo.
Dannazione, mi mancava Luke e la sua sfacciataggine.
'E' proprio vero che alle donne piacciono gli stronzi.' pensai.
E mi maledii mentalmente per questo, perché finalmente potevo essere felice con un bravo ragazzo, invece no, mentre Ashton Irwin mi teneva la mano io continuavo a pensare al ragazzo che non voleva altro che scoparmi.
«Va tutto bene?» mi chiese lui, dopo qualche lungo minuto di silenzio. Si era accorto della mia confusione; impossibile non notarlo.
«Sì, scusa, io..» balbettai, portandomi una mano tra i capelli, «forse mi sono lasciata prendere dal pancio. Sai, fino a poco tempo fa provavo qualcosa per un ragazzo, e adesso sono qui con te.. devo soltanto abituarmici.»
Ashton si irrigidì, «capisco. Non volevo essere invadente.»
«Oh, no» scossi la testa più volte, «non sei stato affatto invadente. Non hai fatto niente di sbagliato, sono io la stupida. Non è colpa tua, davvero.»
Lui annuì, ancora un po' perplesso, e allontanò la mano dalla mia. Continuammo a passeggiare per un'altra mezzora, e alla fine mi riaccompagnò sotto gli appartamenti del college. Si sedette sul muretto e aspettò che dicessi qualcosa. Ma io non sapevo che dire, non sapevo cosa si aspettasse lui.
«Parlami un po' di questo tipo. Quello che ti piaceva.» disse, ad un tratto.
«Non credo sia una buona idea» commentai, colta di sorpresa. Mi morsi il labbro, non riuscendo a guardarlo in faccia.
«Vorrei sapere che tipo è» alzò le spalle, «tutto qui. Poi, se vuoi, io ti parlerò della mia ex.»
Risi ed annuii, «allora, vediamo. Questo tipo, come lo chiami tu, era uno stronzo. Ma era anche il mio migliore amico, e per questo ci sto ancora male. Fine della storia.»
Ashton mi guardò con occhi sbarrati, «eri cotta del tuo migliore amico?»
«Più o meno» ammisi, «ma.. senti, possiamo cambiare discorso? Per piacere.»
Ashton annuì e sorrise, «la mia ex è rimasta incinta dopo otto mesi di relazione e mi ha mollato. Ha perso il bambino volontariamente, decidendo per entrambi, e se n'è andata. Senza neanche darmi una valida spiegazione.»
Mi pietrificai di fronte a quella confessione. Io mi vergognavo di parlargli di Luke e invece lui, lui mi aveva appena rivelato una questione parecchio delicata. Anzi, fin troppo delicata, considerato il fatto che ci conoscevamo da appena una settimana.
«Mi dispiace tanto» fu l'unica cosa che mi sembrò giusto dirgli.
«Oh, non importa, ormai è acqua passata» alzò le spalle, «sto bene adesso. Ho imparato dalla vita che le persone vanno e vengono, non vale la pena starci troppo male. Per questo volevo conoscere qualcosa di più sul tipo che ti piaceva.»
«Hai fottutamente ragione» esclamai, toccata dalle sue parole, «Dio, Ashton, hai una forza assurda. Io, al posto tuo, sarei crollata.»
«Sia chiaro, non te l'ho detto per farti pena.» puntualizzò, «ma perché con te sto bene, sei carina e mi piaci. Ecco tutto. Ma non voglio fare le cose di fretta, non vorrei darti quest'improssione.»
«Anche tu mi piaci» sorrisi, «mi piacerebbe conoscerti meglio.»
E così terminò l'appuntamento. Ci accordammo per una prossima uscita e poi, come al solito, passai la serata a raccontare tutto a Katherine.
«La sua ex ragazza è rimasta incinta. Oh no. Veronica, sta' alla larga da lui, farai la stessa fine» gridò, «0h dio, è un sogno premonitore!»
La guardai torva, fulminandola con lo sguardo.
«Non farci caso, giocavo a fare la sensitiva» rise, per poi tornare seria, «comunque è proprio dolce questo Ashton. Non è che, se tu dovessi tornare da Luke, potresti presentarmelo?»
Spalancai la bocca e le lanciai un cuscino, «ehi! Tu non stavi uscendo con quel tizio, Michael Clifford o come si chiama?»
«Che c'entra, ti sembro la tipa che esce con solo un ragazzo?» alzò un sopracciglio, bagnandosi le labbra. Risi di nuovo.
E proprio in quell'istante squillò il telefono della stanza. Non del cellulare, ma il telefono della stanza universitaria.
«Chi sarà?» mi chiese Kat, aggrottando la fronte.
«Probabilmente è Calum. O mia madre, non lo so.» risposi, avvicinandomi al telefono che non segnava il mittente della chiamata.
«Pronto?» dissi, tranquilla. Ma non fui più tranquilla quando realizzai che dall'altra parte della cornetta c'era Luke.
'Chiamare al telefono della stanza anziché al cellulare per fare in modo che rispondessi? Mossa astuta, Hemmings, complimenti.'
«Veronica.» sussurrò, e dal suo modo di dirlo capii che aveva appena sorriso.
«Luke..» balbettai, ricevendo un'occhiata di fuoco da Katherine che si precipitò accanto a me per origliare la conversazione.
«Finalmente hai risposto. Sapevo che questo era l'unico modo.» lo sentii ridere.
«Non è divertente, se non rispondevo alle tue chiamate al cellulare un motivo c'era. E tu sai qual è.» replicai, infastidita.
«Ma non mi hai dato neanche il modo di ribattere, l'altro giorno!» protestò, «te ne sei andata così, convinta che per me tu non conti nulla.»
«Ed è vero.» precisai.
«No, non è vero, cazzo!» gridò, «tu sei importante, non so più in quale fottuto modo dirtelo.»
«E Vicki?»
«Vicki non c'entra niente. Io ti conosco da quando eravamo all'asilo, cazzo. Sei la mia migliore amica e non permetterò che questo cambi» disse.
Lanciai un'occhiata disperata a Katherine che, in tutta risposta, alzò gli occhi al cielo. «Fai ciò che ti senti» mi sussurrò lei all'orecchio, prima di prendere un pacchetto di sigarette ed uscire sul terrazzo.
«Cosa vuoi che ti dica?» domandai a Luke.
«Voglio che tu mi dica che mi perdonerai per essermi comportato da stronzo insensibile» disse, «e che domani ci vediamo. Dimmelo.»
«Non lo so, Luke, io..» balbettai, confusa. Provai a riflettere sulle conseguenze, ma non ero molto lucida per farlo.
«Ti prego, piccola» ecco. Sapeva sempre come farmi sciogliere.
«Va bene» cedetti, come sempre, «vediamoci, e parleremo di questo faccia a faccia.»


Spazio autrice originale:Ehilà, eccomi qui!Veronica si è arresa, che ne pensate?Ultimamente riesco ad aggiornare presto, per fortuna :')Beh, che altro dire? a voi i commenti! xxBaci

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Spazio autrice originale:

Ehilà, eccomi qui!
Veronica si è arresa, che ne pensate?
Ultimamente riesco ad aggiornare presto, per fortuna :')
Beh, che altro dire? a voi i commenti! xx
Baci.

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