Capitolo 3

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Rivelazioni

Los Angeles 5.45 p.m.

Per la diciannovesima volta squilla il mio cellulare, infastidita lo sfilo dalla tasca attenta a non farlo scivolare e a non mollare la presa.
Posso spuntare un'altra cosa dalla mia lista di cose da fare prima di morire, correre ad infiniti km/h su una moto con uno sconosciuto.
Sono passati pochi minuti da quando io e Chris abbiamo lasciato il set, forse 10 o 15 al massimo. Arrivati davanti alla sua Harley Davidson ero letteralmente scioccata ed incredula, ma con il senno di poi, gli sono veramente grata di aver preso questa bellezza per far più veloce della luce.
"Che c'è hai paura?" Urla Chris con la voce spezzata dal vento.
"Scherzi?! Piuttosto al ritorno guido io!" Rispondo ridendo mascherando il terrore dietro al mio casco ben saldato in testa.
"Tieniti forte, siamo quasi arrivati."
Nonostante il rombo della motocicletta sia elevato, la sua voce mi risuona nelle orecchie chiara e suadente come una dolce melodia scritta solo per me. Sorrido dolcemente, certa che lui non riesca a vedermi, e stringo leggermente la presa sui suoi fianchi. Rallenta solo all'ingresso di una via molto trafficata e stretta. Ad angolo c'è un grande Hotel con un'insegna monumentale e grandi teli rossi appesi qui e lì. Chris si immette velocemente nel parcheggio sotterraneo, senza nemmeno darmi il tempo di leggere il nome dell'albergo.
Trova il suo posto vicino l'ascensore e spegne il motore. Prima di scendere, galantuomo quale ho scoperto essere, si toglie il casco mi sorride e dopo avermi offerto la sua mano mi chiede se è tutto a posto.
Ricambio il suo sorriso gentile e scendo agilmente dalla moto porgendogli l'altro casco. Ci dirigiamo veloci all'ascensore e poi su, nella sua camera. Il suo volto contratto lascia trasparire l'impazienza e la preoccupazione. Mi sconvolge questo tratto di lui, in così poco tempo ho potuto ammirare il Christopher gentile, divertente, fastidioso, preoccupato, incuriosito, impaziente... Mi chiedo ancora quanti altri suoi volti dovrò imparare a decifrare e conoscere.
In quel silenzio assordante e nell'atmosfera così tesa, non faccio altro che rimuginare e giocherellare con le dita. Respira Melissa, respira, non farti venire un attacco di panico proprio adesso. L'ascensore sembra non fermarsi più, e il tempo scorre inesorabilmente lento. Finalmente udiamo il grazioso "Dlin dlon" delle porte che si aprono ed entrambi sospiriamo di sollievo. Chris mi precede per far strada entro il lussoso corridoio panna e rosso che ci troviamo a percorrere. La sua stanza non è molto lontana, la numero 8. Con mani tremanti infila la scheda magnetica e mi guarda fiducioso. È quasi una scena paradossale, tragicomica-adolescianzale; ricordiamo molto due adolescenti alle prime armi, al ballo di fine anno imbarazzati e frementi di fare l'amore per la prima volta. Di sicuro è quella l'impressione che diamo a chiunque ci incroci.
Soffoco una risata arrossendo leggermente, annuisco al fin troppo seducente ragazzo che mi trovo davanti, e lo invito a proseguire.
Rimane sospeso ancora un paio di minuti, spaventato da ciò che potrebbe trovare all'interno di quella camera. Decido di intervenire, non so perchè a vederlo così in difficoltà mi si mozza il respiro in gola. Rubo la chiave magnetica dalle sue dita, lo scosto gentilmente ed apro la porta.
Una voce subito ci accoglie festante.
"Bau bau bau bau bau bau"
In un nanosecondo vengo assalita da una furia color nero pece che abbaia e scodinzola festante. Come un dejavu rivivo la scena in prima persona, mi inginocchio insieme al cucciolo ancora saldamente avvinghiato a me e inizio a ridere come una matta.
"Ma ciao piccolo..."
"Drift" interviene glaciale il suo padrone.
Mentre accarezzo il suo cane, lui rimane impietrito dietro di me, immobile come una statua.
"Ciao Drift, piacere di conoscerti! Allora dimmi un po'... Buono, buono!" Non riesce a trattenersi, mi lecca praticamente dappertutto, annusando ogni centimetro della mia pelle e provocandomi il più fastidioso ma piacevole solletico mai provato in vita mia.
Tra le convulsioni provocate dalle risate, provo a concludere la mia ispezione. Controllo per bene le orecchie, scure e abbassate, poi gli occhi, marroni scuri ma limpidi e lucidi; il nasino nero ultra bagnato, ottimo segno di un cane in ottima salute, ed infine tasto per bene l'addome.
"Non c'è segno di infezioni, o fastidi di alcun tipo... Mi sembra anche abbastanza reattivo e vigile..." Dico con forse troppa delusione nella voce.
"

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⏰ Last updated: Jun 30, 2018 ⏰

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