Lunatica Luccicante

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«Piplup, usa ancora una volta Bolleraggio!» ordina Lucinda.

Lei e Piplup si stanno allenando nell'edificio dove il giorno successivo si sarebbe tenuta la gara. Il Pokémon esegue il comando utilizzando la tecnica imparata nelle ultime settimane.

Le bolle, sparate da Piplup, continuano ad accumularsi creando una, vera e propria, muraglia.

«Bene!» esclama già vittoriosa. «Ora usa beccata come al solito!».

Piplup usa la mossa richiesta scoppiando appositamente, solo, le bolle più interne. Dopo poco anche tutte le altre scoppiano generando una serie di schizzi coordinati, scintillanti, che provocano un effetto arcobaleno.

«È stupendo!» esclama una ragazza bionda stringendosi le mani sul cuore.

«Bel lavoro Piplup!» dice Lucinda abbracciando il Pokémon.

Sente degli applausi provenire da più lontano. Si guarda stupita, perché pensava non ci fosse nessuno.

Lei e Piplup vedono una ragazza applaudire entusiasta nella platea. Non hanno idea di chi sia, Lucinda può solo ipotizzare sia una partecipante alla gara.

«Ciao, non sapevo ci fosse qualcuno qui.» saluta avvicinandosi con il Pokémon pinguino, ancora, in braccio.

«Scusami.» dice l'altra mortificata. «Mi chiamo Serena, partecipo anch'io alla gara di domani.».

Lucinda la guarda stupita, ma allo stesso tempo felice. «Piacere, io mi chiamo Lucinda.» sorride.

Anche Piplup sorride e saluta.

«Sei davvero brava a combinare le mosse!» dice Serena entusiasta.

«Davvero?» emette Lucinda in difficoltà. «È tutto merito di Piplup, ci siamo allenati tanto.» sorride portando le guance di Piplup contro le sue in gesto di affetto.

Serena la guarda perplessa, ma allo stesso tempo con ammirazione.

Le ragazze escono da una gelateria. Ognuna di loro ha in mano un gelato alla crema.

«Quindi vieni da Sinnoh?» le chiede curiosa Serena.

Le due si siedono su una panchina.

«Da Duefoglie precisamente, tu?».

«Da Kalos.» risponde. «Dalla città di Soffiolieve!» aggiunge frettolosamente.

«Wow.» commenta girandosi avanti. «Un giorno vorrei andarci.» aggiunge sognante. «Ne ho sentito parlare molto bene.».

Serena era sempre più sorpresa dalle parole della ragazza. Non era solo quello che diceva, ma la spontaneità che emanava.

«Ehm... io vorrei andare a Sinnoh!» esclama sorridendo sforzata.

«Ah sì?» ora è Lucinda a guardarla confusa. «Beh, magari ti potrei fare io da guida turistica.» sorride.

Suona il cellulare di Serena dalla sua tasca. Lo prende e guarda chi l'ha chiamata.

«Ora devo andare.» annuncia chiudendo il telefono per poi alzarsi in piedi. «Ci vediamo domani!» esclama facendo un rapido cenno di saluto. Corre via e sparisce in un colpo d'occhio.

«A domani!» sorride Lucinda rimanendo ancora seduta.

Quando è sicura che Serena se ne sia andata sospira. Tira fuori dalla borsa il primo fiocco di sua madre e lo guarda. Il suo sguardo si fa più sicuro man mano che il tempo passa, vuole assolutamente dare il massimo nella gara. È sicura che riuscirà persino a vincere, dopotutto lei e Piplup si sono allenati molto.

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