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Una splendida giornata si prospettava alla regina della terra del Longalya. Nulla, le sembrava, avrebbe potuto disturbare la sua prospettiva luminosa del mondo.

Il vasto cortile della reggia non era mai stato così verde, il cielo non era mai stato così blu e l'aria mai così limpida.

Kasthilie non poteva fare a meno di sentirsi camminare sollevata da terra per l'annuncio dell'arrivo del proprio principe. I fiori sembrava profumassero con intensità triplicata, il volo delle farfalle sembrava una bellissima danza ipnotica, i suoi sensi si acuirono e divennero un tutt'uno con la natura.

Continuando per le arcate del cortile interno della reggia, ad un tratto sentì una voce nella testa. Armoniosa, elegante e quasi cantilentante, non si era resa conto di essere stata raggiunta dal suo compagno Seti. Il gatto dalle orecchie particolarmente lunghe stava porgendo i suoi saluti alla padrona da un muretto poco al di sopra la testa di Kasthilie. "Buongiorno mio caro! come stai oggi?"

"Piuttosto bene mia Signora, ti ringrazio. Vedo che sei in forma smagliante anche tu, il largo sorriso che non smetti di avere da quando hai aperto gli occhi la dice lunga" disse il gatto in tono canzonatorio "Beh, che dire, oggi proprio non ci può essere nulla che possa farmi sparire il sorriso. Magari ti racconterò tutti i dettagli più tardi se ti va" replicò la regina con fare ammiccante sapendo benissimo che il suo compagno animale amava molte cose di lei fuorchè i risvolti della sua storia d'amore a distanza.

"Mia regina, sai benissimo quanto io ami tutto ciò che ti riguardi ma intuendo che l'argomento sia uno di quelli che in precedenza abbiamo ripassato più e più volte, penso proprio che preferirò attendere lo svolgersi di tutto per poterlo guardare coi miei occhi. Grazie lo stesso" e facendo un profondo inchino si congedò saltando giù dal muretto precedendo la sua padrona sulla via. Questa non aveva affatto perso la gioia che le cresceva dentro, nonostante le parole di Seti le avessero fatto tornare in mente brutti ricordi, non si lasciò abbattere e in uno slancio di contentezza per tutto ciò che l'aspettava quel giorno decise di ringraziare la dea Taro per tutto ciò che le aveva donato.

Il tempio della divinità protettrice del rigoglioso promontorio e del fuoco perpetuo si trovava poco distante dal centro di comando delle milizie longalyane dove avrebbe alloggiato la scorta reale del Goreland, appena fuori le abitazioni che circondavano il palazzo reale, verso nord. La strada non sarebbe stata lunga, quindi la regina decise di volersi avviare a piedi sotto il dolce calore del sole che le irradiava il sangue nelle vene. Appena rientrata da una delle grandi finestre del giardino si ricordò che, come sempre, avrebbe dovuto essere scortata, dopotutto sia che tu sia una sovrana amata sia che tu sia odiata, resti sempre un bersaglio politico ed in casi come questi la prudenza non è mai troppa.

Una volta aveva tentato di uscire di soppiatto da palazzo ma non era finita bene per lei visto che la scoprì proprio il maggiordomo.

Per oggi avrebbe dovuto accontentarsi e fare finta che le guardie non l'avrebbero seguita per tutta la strada verso il tempio, volle però cercare qualcuno che la accompagnasse.

Le prime a cui pensò furono le amiche e protettrici reali, Kyuna, Sirja e Damira, sarebbero state loro stesse le prime a proporsi se non fossero state occupate tutte e tre. La scelta cadde su Saruna. Non fu la prima alla quale pensò perchè la sapeva essere costantemente indaffarata ad educare nuovi arrivi a corte o sovrintendere domestici essendo la governante della casa e poi perchè di donne apprensive Kasthilie ne aveva conosciute ma come lei poche. Decisamente petulante, domanda, insinua, ha sempre una parola su tutto, pretende, ordina, certo non esisterebbe organizzatrice migliore ma come compagnia costante potrebbe far pensare che la forca sia un passatempo migliore.

La giovane regina prese il corridoio quasi trascinando i piedi sotto lo strascico del lungo vestito di velluto rosso, sapendo già che non si sarebbe mossa dalla sua camera a palazzo, mandando in fumo tutte le aspettative sulla giornata radiosa che aveva immaginato, rimanendo confinata fra le sale reali e tutto ciò che vedeva tutti i giorni. Camminava a testa bassa, guardando fuori, ritmicamente, forse alla ricerca di un qualche colpo di scena che la salvasse, guardò negli occhi ogni ritratto dei suoi avi affissi alle pareti altissime, studiò attentamente ogni dettaglio dei larghi arazzi sparsi per i corridoi, ma continuava a guardare fuori le enormi finestre del piano terra con aria sconsolata, sospirando quasi ad ogni passo, e con la rassegnazione nel cuore raggiunse l'anticamera alle cucine.

❧❧Longalya❧❧Where stories live. Discover now