14. La cascata

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Shao non vedeva l'ora che venissero le 16, i professori parlavano ma lei era distratta da quella sensazione di brividi allo stomaco che provava dopo aver visto Alan. Era una sensazione nuova per lei, strana, qualcosa che la debilitava e allo stesso tempo la faceva sentire in paradiso.

Alan da parte sua era anche messo male. Nella sua testa ormai c'era lei, occupava già i suoi pensieri e spazzava via tutto il resto. Era deciso a far di tutto per poterle star vicino, per poter anche solo parlare con lei, perché quando ci parlava stava bene, inverosimilmente bene e voleva che questo non finisse mai, voleva scoprirla in ogni minima sua parte, voleva conoscerla al di là di chiunque altro, entrare nei suoi pensieri e comprenderli tanto da poter fonderli ai suoi.

Shao controllava l'orologio ogni secondo, il tempo scorreva troppo lento, ma come si usa dire è nell'aspettazione che risiede il piacere.
Quando arrivarono le 16 mise via tutti i libri alla velocità della luce e corse giù le gradinate dei banchi, arrivata all'ingresso rallentò e spalancò la porta.
Alan era lì che la stava aspettando, era uscito 5 minuti prima dalla lezione per essere puntuale, i loro sguardi si trovarono subito e in entrambi istintivamente sul volto si disegnò un sorriso, era impossibile trattenerlo, prepotentemente si faceva spazio e illuminava i loro visi.

Alan la guardò scendere verso di lui, i suoi occhi bellissimi che non aveva mai visto prima così profondi ed espressivi, il suo sorriso sincero e solare, i suoi capelli lunghi e morbidi che le incorniciavano il volto e scendevano sinuosi giù  lungo la sua vita stretta, quelle converse azzardate che però a lui facevano impazzire... Era una meraviglia, pensava fosse anche troppo per uno come lui.

" Ciao! "

Esordì con tutta la gioia che aveva in corpo Shao.

" Ciao! Come sono andate le lezioni? Sei pronta ad andare a riprendere la tua Camaro? "

" Sono andate... non ho seguito molto "

Disse ridendo.

" Ti dirò, nemmeno io... "

" Dai andiamo, sono in ansia di vedere se la mia Camaro è ancora lì... "

Era in ansia per la sua Camaro si, ma era in ansia anche perché  non vedeva l'ora di partire e poter trascorrere un po' di tempo con lui.

" Tranquilla, ho già chiamato il mio meccanico, lui probabilmente arriverà lì prima di noi quindi non ti preoccupare "

Partirono e Shao chiese se poteva mettere lei la musica, Alan acconsentì senza riserve.

Mise quella canzone che ascoltava quando era piccola in macchina con i suoi, Passion Drive - Aroze. La giornata era una splendida giornata di sole, un cielo limpido e azzurro come non mai. Entrambi indossarono gli occhiali da sole scoprendo di averli identici, due RayBan a goccia con montatura in oro.

Arrivarono in cima al Mountain Gates in un battibaleno, lì trovarono Jerry.

" Ehi amico!! Come stai? Allora hai già dato un'occhiata all'auto? "

" Ciao bello! Ho dato un'occhiata sotto, mi servono le chiavi per aprire il cofano e metterci le mani ora "

Jerry era un tipo che solo a vederlo ti faceva sorridere. Aveva una camicia Hawaiana che teneva aperta lasciando vedere una canotta bianca sgualcita, dei jeans troppo larghi per un ragazzo snello come lui, un cappellino verde per domare quel ciuffo di capelli ricci e spettinati che si ritrovava e una faccia troppo sincera e spontanea per nascondere anche solo un briciolo di malignità.

Shao gli consegnò le chiavi e si presentò.

" E questa bella ragazza ti aveva quasi battuto Alan? Complimenti, stai perdendo colpi vecchio mio "

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