2. La nascita

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" Signora spinga, spinga! Ci siamo quasi vedo la testa! Un ultimo sforzo avanti! "

" Amore sono qua, è quasi finita coraggio!"

Si ode un pianto, è nata, pesa 3kg ed è una splendida bambina in perfetta salute. La prendono, tagliano il cordone, la puliscono e la portano dalla madre.
Evelin la guarda, ha le gote rosse dallo sforzo appena compiuto e la fronte sudata, la stringe fra le braccia piangendo dalla gioia e sussurra:

" Piccola mia io sarò sempre con te, sei un dono dal cielo, ti proteggerò e mi prenderò cura di te sempre, te lo prometto ".

Jack si avvicina, anche lui ha le lacrime agli occhi.

" Come la chiameremo? "

" Che ne pensi di Shaolin? L'ho sognato la notte in cui l'ho sentita dentro di me ."

" Mmm Shaolin Gallagher, si mi piace amore!
E che Shaolin sia.
Ciao Shaolin, sei la bimba più bella che io abbia mai visto, voi due ora siete le cose più preziose della mia vita, vi proteggerò da ogni cosa che vi potrebbe far del male, questa è una promessa. Niente vi dovrà toccare mai... " - guardò sua moglie - " Sono padre... sono padre amore! Quasi non ci credo, ti amo amore mio. "

" Ti amo anch'io "

Una famiglia, finalmente dopo tanto tempo erano una famiglia, lo avevano desiderato così tanto da così tanto tempo e ora non avrebbero permesso a niente e a nessuno di portargliela via. Ma non avrebbero mai immaginato cosa si celasse dietro quella piccola bimba, cosa nascondesse il suo futuro, come le cose nel tempo sarebbero cambiate. Era un dono si, ma sarebbe costato caro.

Shaolin nel frattempo si era tranquillizzata e dopo un sano pianto per far sapere al mondo che è venuta alla luce ora riposa tranquilla nel seno materno. Evelin non smette di guardarla ed accarezzarla, ha la pelle chiara e rosea, i piedini e le manine così piccoli e vulnerabili, i capelli chiari praticamente bianchi.
Mentre Evelin le sta accarezzando le manine la bimba apre gli occhi, i due rimangono per un secondo meravigliati nel guardarli, ha gli occhi di un colore leggermente differente l'uno dall'altro, l'occhio destro è di un verde brillante mentre quello sinistro è di un blu profondo come l'oceano. I due la guardano perplessi per un attimo ma subito dopo se ne innamorano ancora più profondamente.
La bimba li guarda curiosa, studia quei due visi sorridenti che la stanno guardando, si sente al sicuro, non sa ancora niente della vita e del mondo, ma sa che quei due visi sono lì per lei e può sentirsi tranquilla e al sicuro, sente il loro amore sulla sua pelle e richiude gli occhi riaddormentandosi.

Il giorno dopo Jack, Evelin e Shaolin tornano a casa. La casa ora sembra esplodere di vita, il sole entra e scalda le camere, la cameretta preparata per Shaolin è la più luminosa.
Evelin e Jack entrano tenendo la piccola in braccio e guardano orgogliosi la cameretta che avevano preparato per lei, una grande vetrata illumina tutta la stanza: la culla in cedro bianco intagliata da Jack, la parete decorata a mano da Evelin, che aveva fatto un capolavoro facensola sembrare un cielo stellato di una notte nel deserto. Ti ci potevi perdere a guardarla, sognare di entrarci e finire nello spazio immenso e sconfinato che rappresentava, le stelle sembravano lì vicine come se si potesse allungare la mano e prenderle.
Jack ed Evelin si guardarono ed entrambi ritornarono al momento in cui l'avevano realizzata.

Jack aveva una canottiera bianca e dei jeans scoloriti, stava lavorando per montare la culla, aveva messo tutti i giornali a terra per non sporcare quando poi l'avrebbe dipinta di bianco, Evelin era persa nel suo mondo nel disegnare la parete, era tutta sporca di blu e di giallo, i capelli lunghi, lisci, biondi raccolti in una coda di cavallo e la maglietta bianca da lavoro che aveva rubato a Jack per non sporcare le sue.

Jack si girò a guardarla mentre lei era persa a fissare la parete per decidere come dipingerla. L'amava, non aveva mai amato tanto niente come amava lei, avrebbe dato tutto per lei, per vederla felice. Le si avvicinò in silenzio da dietro e la colse di sorpresa con una bella scarica di solletico, lei urlò dalla sorpresa e poi ridendo cercò di sfuggirgli, ma lui la rincorse veloce. Stava ridendo da morire che nemmeno riusciva a correre, Jack la prese in braccio, la sollevò e la baciò, erano felici e chiunque li avrebbe visti avrebbe detto lo stesso. Jack le accarezzò il viso, la guardò negli occhi da vicino e sorrise, lei ricambiò con un sorriso meraviglioso, lo amava e si sentiva la donna più fortunata del mondo ad avere Jack nella sua vita.

Ora erano lì dentro con la loro piccola, la camera era esattamente come se l'erano immaginata, avevano fatto un buon lavoro e ne andavano orgogliosi, la vita mai gli aveva sorriso così tanto. Misero la bambina nella culla, accostarono le tende, le diedero un bacio, socchiusero la porta e la lasciarono riposare.
Era iniziata una nuova vita e ora avrebbero dovuto darsi da fare e ci avrebbero messo tutto il cuore nel farlo.

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