Elora

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Izzi seduta sulla barca malandata estrasse dallo zainetto il cigno di vetro che le aveva regalato Fibi al loro primo incontro.

-Lo hai ancora? Ma con tutto quello che è successo come può non essersi rotto?- esclamò la ragazza sorridente

-Penso sia magico. Ovvio, lo hai creato tu quindi è magico per forza, ma intendo dire che... non si comporta come vetro normale... è infrangibile.-

La bambina provò a rompere la statuetta contro il bordo della barca ma ciò che ottenne fu solo un solco all'interno del legno.

Fibi si meravigliò e provò lei stessa a sfatare il mito, eppure, stringendo il sottile collo di vetro del cigno, non accadde nulla, le sembrò fatto d'acciaio.

-Ragazze, ciò che create con i vostri poteri e con una buona intenzione nel cuore, è come se fosse un parte della vostra anima, prendi Birbo per esempio, non pensi abbia un carattere come il tuo Izzi? Curioso, testardo e mangione.- rispose ridendo la fata

Le viaggiatrici sorrisero e navigarono al centro del lago senza preoccupazioni, fino a quando una coltre di nebbia le avvolse.

-Izzi, non avere paura, non ci accadrà nulla.- disse sotto voce la ragazza.

Un momento dopo un groviglio di mani spuntò fuori dall'acqua, catturò Fibi e la fata trascinandole nelle profondità del lago.

-Fibi! Laria! NO!- gridò Izzi appoggiandosi al parapetto della barca. Lo slancio che aveva preso con le gambe rischiò quasi di farla cadere in acqua eppure, sentì una mano prenderla a mezz'aria e trascinarla sui sedili.

-Ma che fai?!- le urlò Fibi in volto

Izzi sbatté più volte le palpebre e le lacrime iniziarono a scenderle sulle guance, raccontò all'amica che l'aveva vista cadere ma Fibi la tranquillizzò dicendole:

-Non è accaduto nulla, stai tranquilla. E' arrivata la nebbia, sono apparsi dei fantasmi luminosi, ci hanno attraversato il petto e tu sei caduta come in trance...-

-Davvero?- chiese asciugandosi il volto la bambina

-Si piccola, non sapevamo se scrollarti o meno per farti rinsavire ma, tutto ad un tratto, stavi per buttarti in acqua. Meno male che Fibi ha dei buoni riflessi e ti ha salvata altrimenti non so cosa sarebbe potuto accadere!- rispose Laria

La barca ebbe uno scossone, Fibi e Izzi si aggrapparono ai parapetti, Laria si nascose nello zaino della bambina. Nuovamente una scossa ancora più forte della precedente portò la barca ad ondeggiare. La superficie agitata del lago, increspata dai terremoti, si trasformò in un grosso vortice. Le ragazze, sempre più spaventate, si strinsero l'un l'altra e chiusero gli occhi, mentre la malandata imbarcazione percorreva l'imbuto d'acqua che trascinava ogni cosa verso il fondale.

Laria osserva dallo zaino il particolare spettacolo; l'acqua del vortice, sulle creste più alte delle onde di superficie, iniziò a sospendersi in aria fino a raggiungere il soffitto della grotta. Era come se la forza di gravità avesse cambiato senso.

"Ci siamo, stiamo andando dall'altra parte." pensò la piccola fata finalmente sollevata.

L'enorme vortice trascinò nelle profondità del lago, sempre più velocemente, la piccola barca. Una luce azzurra comparve nel tratto finale del cono. Le viaggiatrici oltrepassarono la luce e un gran tuono risuonò per tutta la caverna. Jacob, a riva, sentì il fragore, fece un sospiro di sollievo ma nel contempo strinse il bastone nelle proprie mani come segno di preoccupazione.

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Le ragazze aprirono gli occhi una volta finita di vorticare l'imbarcazione. Erano sopra ad un lago identico a quello nella grotta del mago, ma ciò che le circondava era un paesaggio da lasciare senza fiato: un branco di borbilli si stava dissetando in riva, dietro di loro la vegetazione era composta da funghi grossi e imponenti come alberi antichi, bioluminescenti, azzurri, blu, viola, verdi e gialli, vicini a gruppetti come per creare una foresta.

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