il tuo "per sempre"

L'ANGOLO DELLA PAURA

-"Giorgia." La mia voce fa eco nel suo orecchio. Non si sveglia.
La accarezzo e, con fare tenero, mi sposto appoggiandola sul letto.
È stata a piangere tutta la notte. Non so il perchè, non ancora, ma so che quando sarà pronta, me ne parlerà.
I suoi occhi mi guardano stanchi, con aria di sollievo, probabilmente perchè ero lì, vicina a lei.
-"Buongiorno" le sussurro.
Lei non dice nulla. Ha gli occhi fragili. Il cuore fragile. Chissà cosa è successo.
Mi  alzo e le domando se le andava di mangiare qualcosa. Ovvio che no.
Ma qualcosa io gliela preparo lo stesso, sono la sua migliore amica in fondo...no? Lei ama mangiare. È la cosa più bella del suo mondo. Le preparo un pò di fragole, ricoperte da nutella e panna. Giorgia le adora.
Ma quando le vede, non sembra esserne contenta, mi guarda quasi con aria schifata, quasi offesa. Di certo non mi faccio fermare da quegli stupidi sguardi che mi manda e che mi fanno capire che c'è qualcosa che non va, quindi...le infilo una fragola in bocca, sporcandole tutto il viso. Vedo un sorriso spuntare dall'angolo della bocca: amo il mio lavoro.
Mi siedo sul letto, affianco a lei. Le dico che è domenica, che dovremmo uscire, che dovremmo ballare, correre ma lei l'unica cosa che fa è abbracciarmi. Ma non mi fraintendete eh! I suoi abbracci sono micidiali. E sapete perchè sono micidiali? Perchè proprio da quelle strette capisco cosa sia successo: Nathan. Lo sapevo.
-"Merda, merda, merda! Ti prego no. Ti prego no." Le dico scandalizzata.
Nathan è il suo fidanzato ormai da più di 3 anni. Ha avuto tutte le sue prime volte con lui: il primo bacio, le prime carezze,le prime emozioni, il primo sesso. "Che cazzo ha fatto?" Urlo. Spaventandola.
Lei mi pone il suo IPhone x, stracolmo di messaggi che ha scritto a Nathan ieri sera.

" Non ci posso credere"
"Non voglio crederci"
"Ti prego. Ti prego. Non dirmi che è come ho visto"
"Sono innamorata di te. Lo sono sempre stata. Mi sono fidata, ti ho lasciato tutta la libertà che potevo. Ho provato a crescere per te, a cambiare. Per te. Ho messo da parte gli amici, la famiglia, la scuola. Per te. Non puoi ripagarmi in questo modo."
"Cazzo Nathan! Hai rovinato tutto. Mi hai mentito per 3 fottuti anni. 3 fottuti anni in cui ho creduto di essere l'unica per te."

RABBRIVIDISCO. L'ha tradita. Sul serio? Con chi?Perchè? Quanto è stupido da uno a cento?
Riguardo i messaggi e mi accorgo delle doppie stanchette blu. Fantastico! Non l'ha neanche risposta. Pezzo di merda.
Le do un bacio sulla fronte, dicendole che andrà tutto bene. Beh, forse no, ma cosa posso dire se non so cosa sia successo? Ci guardiamo negli occhi, bene, prima che io mi alzi dal letto, prenda le chiavi in cucina e me ne esca da casa sua.
Nathan abita vicino scuola, non è molto lontano da qui.
Suono. "Scendi pezzo di merda". Mi riconosce subito.
Lo guardo scendere le scale della sua casa-a-quattro-piani e lo aspetto arrabbiata.
Appena apre la porta, uno schiaffo talmente forte lo stordisce. D'altronde era quello che meritava.
Sento una voce femminile gridare il suo nome al di sopra delle scale.
"Tu!" Urlo facendomi sentire da quasi tutto il quartiere. "Cos'è Antony non ti bastava? Non ti basta mai niente eh? Brutta scrofa!" Corro verso di lei e le afferro i capelli tirandola a me. Solo ora mi accorgo che è in intimo, come quell'essere in fondo alle scale che mi grida contro.
Sento improvvisamente un pugno allo stomaco. Il dolore psicologico nel rivederla, per di più nuda davanti al ragazzo della mia migliore amica, mi schifa, mi sovrasta. I ricordi mi sovrastano, mi cadono addosso come pietre di un edificio in distruzione.
È stata lei a rovinare quello che avevo costruito con Antony. A rubare l'unico motivo per cui riuscivo a sorridere. Ma ovviamente, il mio ragazzo non bastava. Nathan sarebbe stato il prossimo, così è stato.
Giorgia la conobbi proprio nel periodo di riflessione che la perdita di Antony mi ha portato ad affrontare, nei lati peggiori di questa sfida. Avevo ormai imparato a non ricevere più l'amore e l'attenzione che il mio ex ragazzo mi dava. Non perchè non riuscissi a trovare qualcuno disposto ad affiancarmi, ma perchè volevo lui. Amavo lui e lo avrei amato per sempre. Mi sentivo vuota, sola.
Giorgia la conobbi una mattina d'inverno circa 4 anni fa. Fu "amore a prima vista". Non conoscevo ne conosco nessuno più di quanto conosca lei. E lei lo stesso. Ci definiamo sorelle:inseparabili, che si odiano ma si amano, che litigano ma mai lo fanno sul serio, che non dicono mai basta e si spronano l'un l'altra. Sono fortunata ad averla nella mia vita. E voglio fare in modo che lei si senta fortunata ad avermi nella sua.
Non posso abbandonarla proprio ora,  il suo ragazzo l'ha tradita con la stessa "scrofa" con cui mi ha tradita il mio di ragazzo. Fantastico.
Guardo entrambi con aria di disgusto e me ne esco dal portone, raggiungendo Giorgia, ancora rinchiusa nel letto.
-" Dove sei stata?" Mi chiede.
Non so cosa rispondere. "No guarda sono stata a casa di Nathan e l'sorpreso a fare sesso con la scrofa":ovvio che no. 'Da nessuna parte. Non preoccuparti".
"Okay" risponde perplessa.
Io non posso crederci, davvero. Non la sopporto più. È odiosa. E puttana. Dio se è puttana. Devo darle una lezione.
La suddetta "scrofa" si chiama Jasmine Diler. Ha la nostra stessa età e viene nello stesso liceo in cui andiamo io e Giorgia. È popolare, ma poco importa.
Dovete sapere che a scuola esistono 3 categorie in cui si distinguono gli studenti:
1. sfigati
2. I normali
3. I popolari.
Ma in questa scuola sapete cosa? Ci sono due gruppi popolari, e di uno, ne faccio parte anch'io.
Già sembrerà strano. Insomma,di solito quando nei libri narra una ragazza, non è mai la popolare della scuola.
Ma fidatevi, basta davvero poco:
un pò di trucco, una maglia scollata e pantaloni a vita alta faranno abbassare tutti ai vostri piedi.
Anche se non sei magra come me.
Oddio
a dire la verità io non credo di essere magra, 48 chili sono pochi per una ragazza di 15 anni? Bha.
Di questa generazione neanche i 30 chili diventeranno abbastanza.
Che odio!
Fatto sta che io e Jasmine siamo sempre in guerra.
Già, proprio guerra.