L'uomo muscoloso era vestito con un completo nero gessato, con camicia bianca e cravatta nera, portava gli occhiali da sole, ma lo aveva riconosciuto subito.
Lucy: Capricorn, che ci fai qui?
Capricorn: Signorina Lucy, suo padre vuole che lei torni alla villa di famiglia. Vuole parlarle.
Lucy: Dopo sette anni si ricorda che ha una figlia che abita qui? Deve essere una cosa che riguarda i soldi. Di cosa vuole parlarmi?
Capricorn: Non lo so, signorina Lucy. Ha detto solo che è urgente e che deve tornare il prima possibile. Le sue valigie sono già in macchina. Salga, la prego.
Aveva detto tutto rimanendo in un mezzo inchino. La bionda non voleva salire su quella macchina. Non voleva tornare in quella casa fredda e vuota. Ma non poteva rifiutare. Con tutto il coraggio che possedeva salì in macchina. Capricorn accese il motore e si avviò verso Villa Heartfilia. Il viaggio durò un paio d'ore, ma sembrarono molte di più. C'era un silenzio di tomba in quella macchina. Continuava a tornargli in mente la madre. L'avrebbe rivista, finalmente, dopo sette anni. O meglio, avrebbe rivisto la sua tomba. Era ancora una ferita aperta. Dopo la sua morte suo padre divenne sempre più distaccato. L'aveva spedita in una scuola privata di Magnolia sette anni prima e non si era mai degnato neanche di chiamarla il giorno del suo compleanno. Quando compì 18 anni la biondina affittò una casa in una serie di villette a schiera che manteneva coi soldi che le inviavano i servitori di Villa Heartfilia ogni anno seguendo le ultime volontà di sua madre che finché andava a scuola doveva essere mantenuta. La sua eredità le consentiva di vivere da sola. Adesso, però, aveva l'impressione che non sarebbe tornata alla vita che aveva appena lasciato. Una volta arrivati a Villa Heartfilia i domestici la accolsero calorosamente. La vecchia cuoca, i camerieri, i maggiordomi, il suo tutore... Tutti la riabbracciarono. Ma suo padre non era lì.
Capricorn: Signorina Lucy, suo padre la aspetta nel suo studio. La prego di andare a prepararsi. Troverà nella sua vecchia camera tutto ciò di cui ha bisogno.
Lucy: Grazie, Capricorn.
Capricorn: Dovere, signorina Lucy.
La biondina salì di nuovo le marmoree scale di quella principesca abitazione. Tsk. Principesca un corno. Ogni centimetro, ogni angolo, ogni granello di polvere addirittura le ricordava Layla Heartfilia. Dio, avrebbe dato qualunque cosa pur di non trovarsi lì. Entro nella sua vecchia camera. Era come l'aveva lasciata. Un enorme armadio vittoriano in fondo la stanza, un letto a baldacchino color crema con le tendine semitrasparenti, comodini in stile imperiale e mura color legno di ciliegio. Sul letto c'era un vestito rosa con una rosa rossa appuntata al centro del petto. Ecco cosa intendeva Capricorn con "tutto il necessario". In quel momento ebbe un flash. Una capigliatura tutta scompigliata, una sciarpa bianca e due occhi sorridenti color smeraldo. Le salirono le lacrime agli occhi, ma le trattenne. Era meglio sbrigarsi. Lui non era un tipo paziente. Ci mise più del previsto a mettere quel vestito, anche perché sotto di esso dovette mettere un corpetto che quasi le impediva di respirare. Odiava quel corpetto. Odiava quel vestito. Odiava tutto di quel posto. Uscì dalla stanza e si diresse verso lo studio di suo padre. Quei corridoi li ricordava più grandi. Durante il tragitto passò davanti alla stanza dove sua madre suonava il pianoforte. Aveva una tale grazia e un tale talento. Molte persone hanno sempre detto che lei assomigliava tantissimo alla madre, ma la biondina non ne era sicura. Non aveva la grazia di sua madre. Una volta davanti allo studio bussò alla porta. La risposta non si fece attendere.
Jude: Avanti.
Lucy: Buonasera, padre. Se posso permettermi, quale motivazione vi ha spinto a farmi tornare così all'improvviso?
Jude: Una motivazione molto seria ed importante, figliola, ovviamente. Ti ho fatta portare qui per farti preparare.
Lucy: Preparare a cosa?
Jude: Al tuo matrimonio, ovviamente.
Lucy: Matrimonio?
Jude: Precisamente. Sai bene che la famiglia Heartfilia, tra le varie cose, costruisce anche ferrovie. Per poter costruire le nostre ferrovie anche nello stato di Alvarez devi spostarti col principe del regno. Ritieniti fortunata, figlia mia. Tante ragazze vorrebbero essere al tuo posto.
Lucy:Ma... padre... io non voglio sposarmi... non con una persona che non conosco
Jude: Non mi interessa. Per il bene della famiglia tu sposerai il principe di Alvarez. Niente discussioni.
Lucy: Ma...
Jude: MI HAI SENTITO!! NON VOGLIO PIÙ SENTIRE UNA PAROLA SULL'ARGOMENTO!!!
Aveva perso la pazienza. Meglio non sfidare la sorte.
Lucy: Certo, padre. Scusatemi.
Lucy uscì dalla stanza e andò nel roseto sul retro, dove da sepolta Layla. Non riusciva a credere che suo padre fosse così crudele. Anzi, no. Ci riusciva benissimo. Se ci fosse stata ancora Layla nulla di tutto questo sarebbe accaduto. Ma Layla non c'era più. Il vuoto era incolmabile. Si lasciò andare ad un pianto liberatorio, dopodiché si addormentò. Quando si svegliò era ormai sera. A svegliarla dal sonno fu la suoneria del suo cellulare. Appena rispose le venne un tuffo al cuore. Natsu l'aveva chiamata. Non riuscì a trattenere le lacrime. Raccontò tutto.
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Io per te~~NaLu~~
FanfictionPersonaggi Natsu Dragneel:19 anni, orfano, vivace, un po' tonto. Frequenta, insieme ai suoi amici, l'Università Marziale Guild, nella classe di Fairy Tail. Ama molto i combattimenti, infatti è praticante di Dragon Fight, un'Arte Marziale antichissim...
