GaLe Special Part 2

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Pov Levy

Stupido Gajeel! Stupido, stupido, stupido! Adesso era in crisi! Non sapeva cosa mettersi per stasera! Che cazzo faceva? CHE CAZZO FACEVA ADESSO?!? Aveva bisogno di aiuto. Prese il telefono e messaggiò a Lucy e a Juvia. Non avrebbe mai detto loro dell'appuntamento se non fosse stata in crisi. Loro arrivarono in mente che non si dica, accompagnate da Mirajane, l'albina conosciuta l'altro giorno in quel bar.
Lucy:Levy, preparati. Stai per diventare la ragazza più sexy che il ferretto abbia mai visto

Sorridevano in un modo inquietante. La turchina stava cominciando a pensare che forse forse non era stata una buona idea chiamare loro.
Juvia:Prima di tutto pensiamo ai capelli e alle unghie, poi ai vestiti e infine al trucco.

Levy:Nonono! Il trucco no! Qualsiasi cosa ma non il trucco. Lo odio, lo detesto!

Mira:Ma dai, tesoro. Un filo di trucco ci vuole sempre. Non penserai davvero di andare senza, vero?

Levy:Invece sì!

Lucy:E va bene, niente trucco, ma ora sbrighiamoci!

Iniziarono ad acconciarla bene per la serata, ed ogni tanto la biondina mandava messaggi col cellulare e controllava eventuali risposte. A Levy non piaceva la situazione. Che cazzo stava scrivendo? E a chi? Comunque, riuscirono a sistemare Levy in tempo. Era nervosa. Molto. Al suono del citofono il nervosismo si trasformò in ansia. ANSIA!! Le amiche le diedero una leggera spinta verso le scale sorridendo.
Lucy, Juvia e Mira:Buona serataa!

Levy: Grazie, credo.

Scese. Il cuore sembrava correre come un treno. Perché era così nervosa? Stava solo uscendo. Con un semi sconosciuto, tra l'altro. Non lo conosceva bene. Sarebbe potuto essere tanto una buona persona che uno stronzo totale. Perché aveva accettato? Cazzo. Quegli occhi rossi le avevano spento il cervello. Per non parlare del bacio. Appena arrivata giù trovo Gajeel davanti alla moto. Una Harley Davidson Softail Slim nera metallizzata. Cazzo che bella! Come aveva fatto ad averne una? Erano appena uscite!

Appena posò lo sguardo sul suo proprietario rimase nuovamente senza fiato

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Appena posò lo sguardo sul suo proprietario rimase nuovamente senza fiato. Il corvino indossava pantaloni e maglietta neri borchiati, anfibi (anch'essi borchiati), una giacca mimetica senza maniche, bracciali in ferro e mezzi guanti in cuoio con una fascia metallica sulle nocche. Cazzo cazzo cazzo. Stava benissimo, soprattutto con quei capelli lunghi spettinati. Appena la vide anche lui rimase a bocca aperta.
Gajeel: Ciao gam... Wow... Sei bellissima gamberetto

Levy:Ti ho già detto di non chiamarmi gamberetto! Mi chiamo Levy!

Gajeel:Ti faccio un complimento e ti offendi per il soprannome? Che caratterino. Mi piaci sempre più, gamberetto.

La turchina arrossì ancora di più.
Levy:Andiamo, piuttosto. Non abbiamo tempo da perdere.

Gajeel:Ai suoi ordini, Miss Gamberetto.

Le lanciò un casco nero con un drago bianco intorno ad una fata, anch'essa bianca.
Levy:Bello, il casco.

Gajeel:L'ho comprato oggi per sicurezza. Non sapevo cosa prendere, all'inizio, ma appena ho visto questo ho pensato fosse quello giusto.

In effetti era perfetto. Lui era il Drago, in quanto Dragon Slayer, e lei la Fata, in quanto frequentava la classe di Fairy Tail. Perfetto era l'unico modo di descrivere quel casco. Il corvino la riscosse dai suoi pensieri.
Gajeel:Andiamo gamberetto. Non avevi fretta? O preferisci restare? Gihi

Levy: Andiamo, andiamo.

Si mise il casco e salì dietro a Gajeel. Lui avviò il motore è partì. Arrivarono al ristorante in una decina di minuti, anche perché il corvino corse come un pazzo.
Levy: Gajeel! Non farlo mai più in mia presenza. Pensa se ci fossimo scontrati con qualche macchina!

Gajeel:Andiamo, gamberetto. Si vive una volta sola, e poi, perché tenere a freno uno stallone come questo? È meglio goderselo finché si può.

Doveva ammetterlo. Un minimo di ragione l'aveva, ma non giustificava comunque l'aver fatto rischiare la vita ad una persona diversa da se stesso.
Levy: Ok, ma goditelo quando sei da solo. Ora entriamo.

Solo in quel momento gettò un'occhiata al ristorante e rimase senza fiato per la terza volta quella sera. Era un locale di lusso a 5 stelle. 5! Non erano palesemente vestiti in modo adatto per quel posto, ma Gajeel andò dritto.
Levy: Gajeel! Che ci facciamo qui?

Gajeel: Fidati di me, gamberetto.

Disse qualcosa al tizio alla cassa, e quello lì condusse in una stanzetta privata con un tavolo per due, con tanto di candela accesa e argenteria in argento (chi l'avrebbe mai detto, eh?)
Levy:Ma come hai fatto a prenotare una cosa del genere?

Gajeel: Conosco una persona che conosce il proprietario. Ho anche ottenuto uno sconto niente male.

Passarono una serata tranquilla, ridendo, parlando e mangiandone, mentre dalle casse mandavano una canzone Italiana, Su di noi, di Pupo. Non ne capivano il testo, ma la trovavano lo stesso molto bella. Ad un certo punto della serata Gajeel si protese in avanti, e come l'altro giorno la baciò. La sua lingua chiese accesso alla sua bocca, e lei, senza pensarci, acconsentì. Si staccarono quando finirono l'ossigeno.
Gajeel:Sai una cosa, gamberetto?

Levy:Cosa?

Gajeel:Mi sono reso conto di amarti. Vuoi essere il MIO gamberetto?

Levy: Gajeel Redfox, sarebbe una proposta di fidanzamento?

Gajeel: Ovviamente, gamberetto.

Levy:Accetto.

Si baciarono di nuovo, e in quel momento un flash scattò.

Io per te~~NaLu~~Where stories live. Discover now