29.

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«Lydia»

Le parole uscirono debolmente dalla bocca di Malia, ormai fuori pericolo.

Melissa e Deaton erano riusciti ad estrarre le pallottole piene di aconito, una ad una.

«Sta bene? E' viva?» domandò Scott, dall'altro capo del telefono.

Melissa promise di chiamare appena l'intervento fosse finito, e così fece.

«Di certo non potrà combattere. Però respira, che è la cosa più importante.»  

Il lupo mannaro, assieme a Stiles e Jackson, tirò un sospiro di sollievo, per poi aggiornare sua madre degli ultimi avvenimenti e tornare alla clinica veterinaria per decidere il da farsi. Gli unici che sarebbero stati assenti erano Noah e Parrish, decisi a perlustrare le zone di Beacon Hills.

Malia rimase incosciente per un bel po', facendo capire agli altri che non avrebbe potuto collaborare nella ricerca del cattivo.

«E ora che si fa?» domandò Liam, dopo essere rientrato alla base con Hayden e aver saputo tutta la faccenda.

«Si trova colui che ha rapito Lydia. Poi lo si uccide.» disse Jackson.

Per quanto a Stiles andasse a genio il piano di Jackson, sapeva benissimo che non era la giusta alternativa.

«Non sappiamo né dove sia. Né come abbia fatto a rapire sia Allison che Lydia e fuggire.» ribatté Liam.

«Non sappiamo neanche se siano ancora vive.» mormorò.

«Lydia è viva. E anche Allison.» disse Stiles, facendo calare il silenzio.

«Certo che lo sono. Il problema sta nel trovarle.» aggiunse Scott, pienamente fiducioso delle parole del suo migliore amico.

«L'unica che potrebbe aiutarci è Malia.»

«E' ferita. E le ragazze sono state rapite.» disse Stiles, per poi prendersi la testa fra le mani, come gesto di disperazione.

«E tutto per colpa di qualcuno che ce l'ha con me.»   

«Ricordatevi che è di Malia che stiamo parlando. E' più forte di quanto possiate pensare.» disse Deaton.  

«Non fartene una colpa.» disse Hayden, rivolgendosi a Stiles.

«Chiunque sia, ha sbagliato a mettersi contro di noi.
Vedrai che le ritroveremo. Le ritroveremo vive.»

«E io so anche dove, se è per questo.»

La voce rauca e sofferente di Malia raggiunse i ragazzi nell'altra stanza.

Come sentirono la sua voce, tutti si diressero verso di lei: Melissa e Deaton le diedero una mano a sedersi, mentre gli altri l'abbracciarono calorosamente.

«Sono felice che tu sia viva.» mormorò Stiles.

Lei sorrise.

Ad interrompere quell'unico momento di felicità dopo giorni di tristezza fu Jackson.

«Sentiamo. Chi è colui che farò a pezzetti?»

«Julian Valack. E' uno scienziato, o così si denomina lui. Adora fare esperimenti sulle persone soprannaturali. Un po' come suo padre.» disse Malia, per tossire subito dopo, susseguita da dolori in tutto il corpo.

«Aspetta. Valack? E' il figlio di quel Valack?» domandò Stiles.

«Qualcuno mi spiega chi è?» domandò Jackson, visibilmente turbato di essere l'unico a non capire. 

«Intendi Gabriel Valack? Quello che ha ucciso Lydia?» domandò Scott.

Malia annuì.

«Anni fa, ancora quando ero un coyote mannaro, mi ha catturata. Voleva provare un esperimento di telecomunicazione: connettere il mio cervello al suo, in modo da avere il pieno controllo della mia mente.» disse, per poi tossire nuovamente.

«Ma non ci riuscì: scappai prima che potesse farmi qualcosa.»

«Devi riposare.» disse Melissa, sebbene la ragazza non la stesse ascoltando.

«Io non so come faccia. Ma è a conoscenza di chiunque sia soprannaturale a Beacon Hills» disse Malia, per poi tenersi dolorosamente il fianco.

«Pensandoci, ora tutto ha senso.»

«Ha ragione.» disse Scott.

«Lydia era il giocattolo preferito di Gabriel. Ma tu l'hai salvata, impedendogli il suo lavoro. E lei l'ha ucciso. Lydia ha ucciso suo padre, e lui si è vendicato.»

Ora Stiles sapeva e capiva. Le rotelle della sua mente iniziavano ad accelerare sempre di più, facendogli connettere tutte le informazioni. Ognuna al suo posto. Non poteva crederci. Ma era così. Era dannatamente così.

«Quando stavamo perlustrando il bosco, mi ha prima accecato con quelle specie di lanterne ad ultrasuoni che utilizzano i cacciatori. Poi ha colpito Lydia, ma a me non ha fatto nulla: voleva che ti riferissi un messaggio.»

Stiles e tutti gli altri membri del branco ascoltavano, parola per parola, ciò che diceva Malia.

«Voleva che ti dicessi di scegliere. E di farlo ora, perché domani a quest'ora saranno morte.
Vuole che tu scelga chi debba vivere, Stiles. Ma non devi stare al suo stesso gioco.»

«Ti ha detto dove?» domandò Stiles.

«Stiles.» disse Malia, per poi prendergli la mano.

«Il luogo, Malia. Ti ha detto dove?» ripeté.

Il ragazzo era determinato: tutto pur di salvare la sua famiglia.

Malia lo fissò per un attimo negli occhi, poi dalle sue labbra partì un gemito di dolore che spezzò immediatamente il silenzio nella stanza: la ragazza stava visibilmente male, sebbene Melissa e Deaton avessero fatto tutto il possibile.

Si ritrovò nuovamente sdraiata, in preda al dolore.

«Che sta succedendo?» domandò Stiles, visibilmente preoccupato.

«Deve essere l'aconito. E' passato troppo tempo da quando le hanno sparato a quando le abbiamo estratto le pallottole. Che possiamo fare?»

«Bisogna calmarla. E subito.» disse Deaton.

«Liam. Hayden. Bisogna tenerla ferma.» disse Scott.

«No. Aspettate.» disse Stiles, mentre Malia cercava in tutti i modi di sopportare il dolore.

Il moro si avvicinò nuovamente all'amica.

«Sono in una casa abbandonata a Nord del bosco, dopo la macchina dove io e la mia famiglia abbiamo avuto l'incidente. Dì a Scott di annusare l'odore di sangue, sentirà benissimo la traccia.» mormorò Malia, per poi afferrare il polso dell'amico.

«Non ti preoccupare, torneremo a casa tutti. Sani e salvi.» 

Malia sorrise.

«Oh ne sono certa. Solamente una cosa: quando lo vedi, picchia quel figlio di puttana anche da parte mia.» disse, per poi tossire nuovamente.

Stiles sorrise, per poi stamparle un bacio sulla guancia e correre via come il vento, seguito da Scott, Jackson e Liam, diretti solamente in un posto.

La casa abbandonata.

Things left undone || StydiaWhere stories live. Discover now