8.

877 72 2
                                    

Il negozio di animali non era lontano. Stiles ricordava di esserci passato davanti molte volte, nella sua vita. Ma non ricordava di essere mai entrato. Suo padre aveva dei principi solidi, e tra questi vi era il fatto di non aver nessun tipo di animale a casa. Sosteneva che soffrissero senza un giardino adeguato. E forse aveva ragione.

Il ragazzo parcheggiò dietro il negozio di animali, mentre un'Allison agitata era già scesa dall'auto e stava correndo dentro l'edificio. Il ragazzo la raggiunse poco dopo, e la trovò con il commesso a guardare dei cuccioli di cane all'interno di un recinto: ogni uno era diverso dall'altro, con razze di tutti i tipi. I cani erano tutti belli, piccoli e teneri. Stiles pensò subito che sua figlia avrebbe avuto dei problemi a sceglierne uno. Ma Allison era una bimba ben organizzata. Si era già focalizzata su un cucciolo di Labrador che stava lontano da tutti, mentre gli altri si avvicinavano per essere accarezzati o in cerca di cibo. Era tutta nera, con il pelo morbido e soffice, mentre gli occhietti erano di un azzurro intenso. Sembrava un cucciolo molto particolare.

Allison cercò di sorridere alla piccola cagnolina, ricevendo un abbaio come risposta.

«Quella.» disse, indicandola.

Il commesso la prese in braccio, per poi darla accuratamente ad Allison.

«Come hai fatto a capire che è una femmina?» domandò il ragazzo.

«Non lo so. Forse per gli occhietti.» disse, per poi alzare lo sguardo verso il commesso e sorridergli.

La cagnolina non mostrò nessun timore a stare in braccio, cosa che sorprese molto il ragazzo.

«E' incredibile. Sei la prima bambina che riesce a tenerla in braccio per più di cinque minuti.»

Allison sorrise, per poi dare dei bacini alla cagnolina, come segno di gratitudine.

«Sei sicura del nome?» domandò Stiles.

La bimba annuì.

«Che nome hai scelto?» domandò il ragazzo.

«Ho deciso di chiamarla Prada.» rispose di rimando Allison, con la voce allegra.

«Che nome buffo per un cane.» disse il ragazzo, per poi sorridere vedendo la scena che gli si era presentata davanti. La piccola cagnolina aveva abbaiato, entusiasta del suo nome, per poi aver leccato la faccia ad Allison, che rideva spensierata.

«Però noto con piacere che a Prada piace.»

Stiles si diresse verso la cassa, chiedendo gentilmente anche tutto l'occorrente per tenere un cane e fare anche eventuali domande. Quando uscirono dal negozio Prada aveva un padroncina, un collare e una medaglietta tutta nuova. Allison era elettrizzata all'idea di un nuovo animale: non poteva credere di aver finalmente un cagnolino tutto per sé.

«Allora papà ti piace? Non la trovi bellissima?» disse la bambina, piena di frenesia e eccitazione. 

«Mi piace molto.» disse, cercando di trattenere a freno qualche risata.

Allison sembrava una macchina impazzita. Arrivò al punto di chiedere più volte al padre di poterla portare a scuola, giusto per farla vedere alle sue amiche.

«Non credo che le tue maestre ne sarebbero entusiaste. Magari ti vengo a prendere con Prada più tardi, va bene? Ora però devo portarla a casa.» disse Stiles, per poi accarezzare la testolina di sua figlia.

«Va bene.» disse Allison, per poi salire in auto insieme a Prada, accoccolata alla sua padroncina.

Per tutto il viaggio verso scuola, Stiles non pot§é fare a meno di guardare quella coppia affiatata dallo specchietto retrovisore. Sapeva che erano destinati a fare tante avventure assieme. Ed era consapevole che, prima o poi, avrebbero combinato qualche pasticcio.

Things left undone || StydiaWhere stories live. Discover now