8- Negativo

68 0 0
                                    

Pov's Sailor Jupiter (Makoto)

Sbadigliai. Mi sembra di essermi addormentata da una vita. Mi stropicciai gli occhi. Misi molto tempo a rendermi conto dove mi trovavo: dietro al castello di cristallo. Mi alzai, stiracchiandomi. Dormicolava tutto. Era decisamente fastidioso, perciò inizia a muovermi sul posto, ma non mi fu d'aiuto. Era una cosa che mi aveva insegnato mia sorella... Già, era molto che non ci sentivamo. Ancora non capisco perchè. Non ne ne ah parlato. Avrei voluto condividere quella scelta. Sorrisi, mi mancava tanto. Anche se mi ostinavo a non andarla a trovare. Feci il giro del castello. Quando fui davanti per poco non mi cadde la mascella per eterra. Sailor Venus era a terra, attraversata da continue scosse. Sembrava il mio potere! Davanti a me c'era Sailor Black. Cos'è successo? La stavamo affrontando.... Poi mi sembra di aver perso i sensi non ricordo più nulla. Provai a trasformarmi. Non funzionò. Tirai fuorì la penna. Sembrava normalissima, senza nessun potere. Non sentivo più, neanche un piccolo pizzico di energia. Mi sembrava di essere una umana. Senza nessun potere magico.
<<Ma ciao! Che ci fai qui?>> Domandò Sailor Black con un ghigno.
<<Perchè ci tormenti?>> Chiesi disperata, per le sorti di Minako.
<<Per me vi avrei pure lasciato in pace...>> Disse, guardandosi le unghie con fare disinteressato <<Ma questi sono gli ordini del Grande Sovrano. Pensa che se rapisse S
Sailor Light, voi andreste a prenderla. E penso che abbia ragione>>
Mi guardai in torno. Le Sailor e Taxido Mask erano da Minako.
Spalancai gli occhi quando dal castello uscì mia sorella.
<<Sorellina>> Sussurrai. Gli occhi miei riempiono di lacrime. Quando si accorse di me, le lacrime rigarono copiose sul suo viso, uguale al mio. Era sempre stata quella più emotiva. 
<<Sorellina>> Rispose lei, con un tono più forte. Corse verso di me, ma prima che potesse raggiungermi, un tentacoli nero, fece un muro di gelatina. Il tentacoli, quando era arrivato tra di noi, aveva rilasciato un liquido che piano piano, si era solidificato. Incredibile.
<<Makoto!>> Urlò, attraversando il muro. Strano, era attraversabile. Allora a cosa serviva? Mia sorella stava per abbracciarmi, quando si fermò e chiuse gli occhi. Quando li riaprì erano neri. La sua faccia, rigata dalle lacrime, venne attraversata da una smorfia di dolore, poi di disperazione, paura, tristezza, tormento, senso di colpa...
<<Akemi...>> Sussurrai con voce strozzata e tremante.
<<Sorellina. Mi dispiace>> Disse dolorante. Poi abbandonò la presa. Lo notai dal ghigno matto che stava facendo.
<<So-re-lli-na>> Disse inquetantemente, per poi ridere sguaiatamente. Sentì una pulsazione tutto intorno a me divenne negativo, sia per colore, che per potere. Ogni cosa si riempì di potere.

Riconobbi la Torre Eiffel

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Riconobbi la Torre Eiffel.
<<Parigi?>> Parigi è la città dei miei sogni.
<<Hai due scelte: rimanere qui, dove tutti i tuoi sogni si realizzeranno o uscire e affrontare tua sorella, a uno scontro all'ultimo sangue>> Disse una voce, lontana. Era quella di Sailor Black. La stessa voce di Sailor Moon. Solo più cattiva.
<<Fammi uscire!>> Urlai in giro, iniziando a camminare. Questa Parigi è falsa, oltretutto i colori sono al negativo.
<<Sei davvero pronta a uccidere tua sorella?>> Disse la voce. Uccidere... Avrei davvero dovuto farlo? Mia sorella. Ero cresciuta con lei. Mia sorella. Quella a cui ho sempre voluto bene. No, non potrei mai farlo. Ma era davvero giusto questo? Era una scelta egoista. Avrei lasciato il mondo in mano a lei? Ma io cosa potevo fare? Non avevo più i miei poteri. Penso che me li abbia rubati. Ma come era possibile?  Mi stavo facendo troppe domande.
<<Sorellina, mi dispiace... Avrei dovuto essere più forte. Mi dispiace per tutto. Per essermene  andata senza dirti niente. Avrei dovuto dirti questa cosa. Non avrei dovuto accettare l'incarico. O almeno avrei dovuto parlarmene. Come con Ellagh>> Era lei. Mia sorella che stava parlando. Non non stava parlando, mi stava mandando i miei pensieri. Se fantastica sorellina. Ma dopo aver pronunciato Ellagh, il suo tono si fece più triste e amareggiato.
<<Amavo Ellagh. Tanto. E mi dispiace, è tutta colpa mia. Dovevo parlare con voi, dell'offerta della regina del sole. Ancora oggi pensare a Ellagh mi fa sciogliere il cuore. Ancora lo amo. È così dolce, mi dispiace per quello che è diventato. È una testa dura, ma forse io riuscirei a farlo ragionare. Sai, ho deciso di accettare l'incarico, perchè adoro rendermi utile. Non ci sono mai riuscita, non sono mai stata utile a nessuno. Perciò ho deciso di essere una piuma, nessuno la sente e nessuno si accorge di lei. Essa non fa niente, se non svolazzare. Se c'è una cosa che odio è essere d'intralcio. Ho fatto il possibile per non pesare a nessuno. È, anche in questo ho fallito. Guardami. Sei imprigionata qui perchè io non riesco a controllare il mio corpo, perchè non ho forza d'anima. Anche quando eravamo piccole, se ci sgridavano, tu ti prendevi la colpa, quando, la maggior parte delle volte, era mia. Ma avevo troppa paura. E quindi tu ti prendevi le punizioni più pesanti. E io piangevo e ti chiedevo scusa. Mi dispiace sorellina>>
<<Non arrenderti! Pensi che io non abbia paura? Ma bisogna saper trasformare la paura in coraggio. Devi solo credere nelle tue capacità!>> Urlai.
<<Grazie, sorellina. Ci proverò!>> 

Due Facce || Sailor MoonWhere stories live. Discover now