Capitolo 5~Baby Doug

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Il viola non la smetteva di piangere e ormai l'azzurrino era esasperato. Di lì a momenti avrebbe compiuto un Dougicidio.
-Doug basta! Ti prego!- urlò l'azzurrino imbarazzato, ma il viola non accennava a smettere.
-Eh va bene hai vinto! Ti prendo il gelato!- disse esasperato dopo l'ennesima occhiataccia dell'ennesimo passante. Doug si asciugò le lacrime in un secondo e ghignò.
-Benissimo- disse allegro, come se niente fosse successo. Michael lo trucidò con lo sguardo, ma mantenne la promessa. Prese un gelato al cioccolato per lui e uno alla vaniglia per se, poi tornarono a casa.
-Michael- lo chiamò il minore -mi fai assaggiare un po del tuo gelato?-
Michael annui avvicinandosi al viola che, purtroppo per l'azzurro, era alto quanto lui. Gli porse il suo gelato ma Doug glie lo spiaccicò sulle labbra sporcandolo per poi baciarlo e pulirlo. Michael rimase imbambolato qualche secondo arrosendo.
-Uhm... Buono- sorrise malizioso il viola.
-T-Tu sei un e-essere malefico- balbettò imbarazzato.
-Mi ami anche per questo- sussurrò sensuale Doug.
-Taci prugna secca- borbottò Michael allontanandosi e regalandogli il suo gelato. Gli era passata la voglia (che non aveva mai avuto tra l'altro). Si sedette sul divano e accese la televisione.

-Michaaaeell! Guardi con me i cartoniii?!- gridò Doug andando sul divano accanto al celeste e cambiando canale.
-Devo proprio?- chiese esasperato Michael.
-Se non vuoi no...- sussurrò il viola abbassando lo sguardo. Aveva paura che il suo ragazzo non volesse stare minimamente con lui ora che era piccolo. L'azzurro dovette capirlo perché si intenerì leggermente.
-Che vuoi vedere?- chiese sorridendo appena e vide il volto del viola illuminarsi.
-I puffi!- rispose allegro e Michael avrebbe voluto prenderlo a pugni o strapazzarlo di coccole. O entrambi. Decise, però, di accontentarlo pur di non sentirlo piangere. Mise su un canale a caso per bambini, dove stavano appunto trasmettendo i puffi. Doug, sotto lo sguardo sconcertato del suo ragazzo, si mise a cantare la sigla del cartone.
-Noi puffi siam così! Noi siamo tutti blu!- cantava con allegria e Michael restò come incantato. Vedere il suo ragazzo comportarsi in modo così infantile, ma avendo comunque la solita bellezza lo ammaliava.
-Michael canti con me?- chiese girandosi verso l'azzurro e facendo incrociare i loro sguardi.
-Come?-
-Canta con me. Dai è divertente!-
-Scordatelo!-
Il viola sbuffò e riprese a cantare. Michael iniziò a pensare che il suo ragazzo fosse seriamente impazzito. Non l'aveva mai visto comportarsi così. Era anche vero, però, che non sapesse per niente com'era quand'era piccolo quindi tutto era possibile.
-I puffi sanno che li seguirai! Da loro impa- Michael, puoi smetterla di fissarmi? So di essere tremendamente bello, ma mi stai spogliando con gli occhi!-
Michael non lo ascoltò minimamente e lo baciò sorprendendo se stesso per primo.

Com'erano finiti così? Un bacio casto, poi il viola che gli leva la maglietta, poi ancora Doug che gli graffia il corpo, gli lascia qualche segno violaceo sulla pelle, lo fa gemere. Poi l'azzurro che lo spoglia, che lo bacia, gli fa le carezze ovunque, gli leva le mutande senza pensarci, lo penetra. Doug era stupito di se stesso e del suo puffo. Di se stesso perché glie l'aveva permesso, del suo puffo perché aveva fatto tutto come se l'avesse sempre fatto.
Ora erano stesi sul divano, nudi, abbracciati. Il viola che si lasciava coccolare e accarezzare i capelli senza uccidere Michael.
-Michael?-
-Mh??- mugulò assonnato l'azzurro.
-Ti amo-
-Ti amo anch'io prugna secca che non sei altro- rispose accennando un sorriso e baciandogli la fronte. Si addormentarono abbracciati, con dei sorrisi rilassati sui volti.

L'azzurro si svegliò sentendo due braccia forti stringerlo a se. Aprì piano gli occhi per vedere il bambino che in teoria avrebbe dovuto tenere stretto tra le braccia, ma non lo trovò. Al suo posto notò un petto, petto sulla quale aveva la testa appoggiata. Alzò lo sguardo e notò felicemente che il suo Doug era tornato normale.
-Ben tornato prunga secca- sussurrò contro il suo petto e l'azzurro poté giurare di aver sentito sorridere l'altro tra i suoi capelli.

4 bambini e tanti disastriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora