A volte...

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A VOLTE….

Nath rientrò dentro e iniziò a levare tutti i piattini e i bicchieri che era possibile poter buttare. Lanciò a Sam il rotolo di buste di plastica e srotolatane una per uno si misero a raccogliere tutte le cianfrusaglie che erano rimaste in giro nel rustico. Non contarono la quantità di bicchieri e piatti che buttarono, ma erano tanti, forse anche troppi per il numero di persone che erano presenti dentro quella casa fino a qualche minuto prima. Nath ancora non riusciva a credere a ciò che i suoi amici gli avevano regalato. Era ciò che lui avrebbe voluto e su questo ne era certo sia lui che Sam. Ormai lo conosceva troppo bene, così bene che non aveva bisogno di parole, ma lo capiva anche solo con uno sguardo. Levata tutta la roba Sam si sdraiò sul divano. Era stanco morto visto che aveva passato quasi tutta la serata senza dormire a causa della testa che gli scoppiava. Avevano in corpo più alcool che sangue, ma a loro non importava perché erano stati bene ed erano decisi di rifarlo ancora, perché veramente gli mancava tornare un po’ indietro con il tempo per avere la testa senza pensieri. A volte si scorda come è bella l’aria di casa, se si può chiamare così quel legame che ormai si crea tra le persone dopo anni ed anni di conoscenza. A volte si sente il bisogno di dover parlare cono qualcuno dei propri problemi perché p grazie agli amici che si riesce ad andare avanti in un mondo dove tutto ciò che ti circonda vuole provarti a distruggerti e sono proprio loro, gli amici, che a volte ti salvano la vita, altre volte te la peggiorano, ti fanno fare così tante figure di merda che vorresti nascondere la tua faccia sotto terra come uno struzzo, ma a volte ti strappano un sorriso anche facendoti fare figure di merda, perché nel loro volto c’è un sorriso sincero che aiuta tutti quanti ad essere un po’ meno soli e tristi e ad essere più felici. Dopo aver chiuso le due buste stracolme anche Nath si sedette sul divano dalla parte opposta di Sam e si appisolarono. Erano le due del pomeriggio quando rientrarono a casa le piccole pesti insieme alla mamma e vedendo i due ragazzi dormire fu più forte di loro e decisero di andare a svegliarli. Scesero nel rustico piano piano senza fare rumore e videro sul tavolo le loro trombette da stadio, le presero e si avvicinarono ai due ragazzi, posizionandogliele proprio sull’orecchio, contarono fino a tre e premettero con tutta la forza che avevano sulla parte inferiore causando un frastuono assurdo. I due ragazzi svegliarono di colpo e Nath iniziò a strillare ai due fratellini:

<<Ma siete scemi?? Stavamo riposando perché abbiamo finito di sistemare e voi ci avete svegliato. Siete proprio dei maleducati!>>

<< Si dorme la notte fratellone>> disse uno dei due piccoli monelli che stava ancora scorrazzando e suonando la trombetta.

Nath e Sam si alzarono e Nath prese il suo regalo e disse a Sam:

<< Che ne pensi se andiamo a testarlo visto che ormai siamo svegli??>>

<<Penso che sia una cosa buona e giusta, visto che l’ho preso anche perché così quando vengo da te posso giocarci anche io>> rispose e salirono le due rampe di scale che lo separavano dalla sua stanza. La stanza aveva ancora tutti i libri sparsi come li avevano trovati nella notte. Nath posò lo scatolone sul letto ed iniziarono ad estrarre dalla scatola tutto il contenuto che era nel suo interno. Presero poi il volante e lo collocarono sopra la scrivania, presero il resto dell’attrezzatura e cercarono di collocarla in maniera tale da avere maggiore reattività per poter avere dei tempi migliori per quanto riguarda le gare e i giri veloci. Attaccarono tutti i fili necessari e poi avviarono la console. Fecero un paio di gare contro il tempo per vedere chi dei due fosse più bravo, come sempre in fin dei conti. Ma alla fine facevano schifo tutti e due. Avevano i tempi che erano di molto superiori rispetto al joypad, ma a loro non importava perché sapevano che sarebbero migliorati con il passare del tempo e molte ore di gioco. Provarono tutti i circuiti senza mai staccarsi dalla console, facevano pena in tutti, specialmente nel rally dove i loro risultati migliori erano non arrivato e non arrivato ancora e ancora e poi ancora. Non riuscirono a concludere neanche un giro su quelle piste.  Fatte le 17 ormai Sam decise di tornare a casa, Nath si andò a lavare e terminò così la loro giornata. Erano consapevoli entrambi che Nath non sarebbe più uscito di casa, fino a quando non avrebbe ottenuto solo e soltanto tempi da record Internazionali.

Da zero a centoWhere stories live. Discover now